di Juan Sanchez Gil (The European Times) — In un discorso appassionato e riflessivo pronunciato oggi (10 ottobre 2024) al Parlamento Europeo durante il dibattito su “come fermare l'aumento del'intolleranza religiosa in Europa”, Margaritis Schinas, Vicepresidente della Commissione Europea, ha parlato dell'importanza della libertà religiosa, della tolleranza e dello stile di vita europeo. Il suo discorso, ricco di contesto storico e di visione lungimirante, ha sollecitato una risposta unitaria dell'Europa all'intolleranza religiosa, affermando i valori che definiscono l'Europa di oggi.
Schinas ha sottolineato le sfide interne ed esterne che l'Unione Europea deve affrontare e ha evidenziato l'impegno dell'Europa per i diritti umani, la libertà di religione e la protezione della democrazia. Tuttavia, non ha menzionato la mancanza di azione e la quantità di discriminazioni sponsorizzate dallo Stato all'interno dell'Europa, non solo nei confronti delle religioni storiche, ma soprattutto nei confronti dei nuovi movimenti religiosi, spesso ostracizzati dalla stessa Commissione Europea.
Un'unione di libertà e democrazia
Schinas ha iniziato il suo discorso riconoscendo l'importanza della tolleranza religiosa come elemento centrale di ciò che l'Europa rappresenta oggi. «È un'unione di libertà. È un'unione di democrazia», ha dichiarato, sottolineando la necessità di preservare questi valori fondamentali all'interno e all'esterno dei confini europei. Schinas ha chiarito che affrontare l'intolleranza religiosa in tutte le sue forme è una parte essenziale per mantenere l'identità dell'Europa come faro di democrazia e libertà.
Azione comune contro l'intolleranza religiosa
L'intolleranza religiosa rimane un problema importante sia in Europa che all'estero. Schinas ha sottolineato la necessità di un approccio unitario a livello dell'UE, esortando alla collaborazione tra le istituzioni europee. Ha invitato al dialogo e alla comprensione, mettendo in guardia dal puntare il dito o favorire divisioni tossiche. «Lavoriamo tutti insieme a livello europeo, all'interno delle istituzioni dell'UE, senza puntare il dito, senza incitare all'odio, senza tossicità, attraverso il dialogo e la comprensione», ha affermato, segnalando l'importanza di un impegno costruttivo nell'affrontare questa delicata questione.
Secondo Schinas, la Commissione Europea è chiamata a svolgere un ruolo centrale nell'affrontare l'intolleranza religiosa, fornendo finanziamenti, sostegno e catalizzando i processi che promuovono l'unione tra gli europei.
Audizione di Margaritis Schinas (Grecia) - Proteggere il nostro stile di vita europeo (Wikimedia)
Promuovere la libertà religiosa oltre i confini europei solo a parole
Oltre ad affrontare le questioni interne all'Europa, Schinas ha sottolineato la responsabilità morale dell'Europa nel difendere la libertà di religione e di credo in tutto il mondo. «Abbiamo il dovere morale di difendere la libertà religiosa», ha affermato. «L'Europa deve far sentire la propria voce ovunque le religioni, compreso il cristianesimo, siano minacciate e gli individui siano perseguitati per le loro convinzioni». A tal fine, Schinas ha annunciato (come se fosse una novità) la nomina di Frans van Daele come inviato dell'UE per la promozione e la protezione della libertà religiosa in tutto il mondo (in realtà solo al di fuori dell'Unione Europea), riaffermando l'impegno dell'Europa a difendere queste libertà al di là dei suoi confini..
Ha condiviso i dettagli delle recenti missioni di van Daele a Gerusalemme e in Pakistan, sottolineando che questi sforzi sono fondamentali per diffondere il messaggio europeo di tolleranza e libertà religiosa nel mondo. Tuttavia, Schinas non ha menzionato che lo status di inviato speciale dell'UE non è migliore di quello di un volontario, senza stipendio, senza budget e senza peso politico.
Lo stile di vita europeo: uno specchio rotto di valori
Schinas ha poi affrontato un tema che ha caratterizzato gran parte del suo mandato di Vicepresidente: lo stile di vita europeo. Ricordando l'audizione parlamentare di cinque anni fa, in cui si discuteva dello stile di vita europeo, Schinas ha sottolineato che questo concetto non riguarda l'esclusione o la superiorità. «Lo stile di vita europeo non è un bulldozer. È uno specchio che riflette la ricchezza, la diversità, la forza, i valori e i principi che ci uniscono», ha spiegato.
Lo stile di vita europeo, come descritto da Schinas, è un sistema in cui la democrazia fiorisce, i diritti delle minoranze sono destinati a essere protetti e i diritti umani sono rispettati (almeno da alcuni). È un'unione in cui le donne hanno un ruolo centrale nella famiglia, nella società e sul posto di lavoro, in cui l'istruzione e i sistemi sanitari sono universali e gratuiti e in cui gli anziani ricevono assistenza. «Siamo i campioni mondiali dei diritti umani, della protezione dei dati e non pratichiamo la pena di morte», ha affermato, come se nell'UE non si verificassero violazioni di questi valori, osservando che, sebbene pezzi di questi valori possano essere trovati altrove, il quadro completo di questi valori è unico in Europa.
Affrontando le sfide dell'intolleranza religiosa e difendendo le libertà religiose, sia all'interno dell'Europa che all'estero, Schinas ha riaffermato l'impegno dell'UE a sostenere i suoi principi fondamentali, anche se queste parole gentili e potenti devono ancora essere portate ad azioni visibili ed efficaci. Il suo messaggio è stato chiaro: lo stile di vita europeo non è fatto di divisione o esclusione, ma di inclusione, diversità e rispetto per tutti. Questo dovrebbe significare non solo per i Cristiani, gli Ebrei, i Musulmani e gli Atei, ma anche per i Bahaisti, gli Induisti, gli Scientologi, i Sikh, i Buddisti, i Massoni, i Testimoni di Geova, i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e persino i Pagani.
E ha concluso: «Potete trovare pezzi di tutto questo in altre parti del mondo, ma tutto questo insieme lo troverete solo qui, e si chiama stile di vita europeo».
Vediamo ora cosa avranno da dire i futuri dirigenti della Commissione Europea e, soprattutto, cosa faranno... La Commissione Europea continuerà a non mettere in pratica ciò che predica?