Il giorno 12 Giugno 2015 il Consiglio Direttivo di FOB ha inviato una lettera di sostegno all’iniziativa di LAYMS in favore di Natha Yoga.
La lettera è stata inviata alla giornalista Lena Nelskyla, autrice dell’articolo Helsinki got scared of yoga investigation, pubblicato in Helsingin Sanomat del 21.2.2015, agli editori del giornale, Kaius Niemi, Paivi Antti Koski e Antero Mukka e a Tarja Loikkanen (Hall sports department), in seguito all’interruzione della collaborazione tra il centro sportivo Helsinki City Liikuntavirasto e la scuola di Yoga Natha, dovuta alla campagna mediatica provocata dall’articolo.
Roma, 12 Giugno 2015
FOB (European Federation for Freedom of Belief) (FOB), a cui aderiscono LAYMS, AIDLR, Soteria International e CAPLC, e che rappresenta sei nazioni (Denmark, France, Italy, Romania, Spagna e Regno unito), ONG iscritta dal Dicembre 2014, nel Registro Ufficiale delle Lobby presso il Parlamento e la Commissione UE a Bruxelles e Strasburgo, si unisce con partecipazione e apprensione ai contenuti espressi da LAYMS nella lettera inviata in merito al caso Natha Finland, ribadisce il diritto umano fondamentale alla presunzione d’innocenza e invita le autorità competenti a valutare attentamente le implicazioni per la tutela della libertà di religione e credo nella vicenda del suddetto gruppo Yoga.
LAYMS fa riferimento a una campagna discriminatoria e diffamatoria nei confronti di Natha Finland, collegando il “trattamento particolare” riservato al movimento spirituale con altre campagne intentate ai danni di comunità Yoga europee. Gruppi come MISA Yoga in Romania o Ananda Assisi in Italia sono finiti sotto indagine e processati con accuse strumentalizzate dai media e da gruppi anti-sette, che le hanno utilizzate a fini discriminatori, antidemocratici e lesivi della dignità dei soggetti, per poi rivelarsi completamente infondate in tribunale.
Vicende simili dovrebbero far riflettere, tanto più che, nonostante la plateale assoluzione di MISA Yoga in Romania, in Italia le indagini avviate dalla Squadra Anti-sette nel 2012, accompagnate da grande clamore mediatico, non sembrano ancora essersi concluse, sebbene da anni non se ne sappia più nulla. FOB invita le autorità competenti a tener conto di questi precedenti; intende infine vigilare affinché i diritti fondamentali del gruppo siano rispettati e le accuse contro Natha Finland, anziché essere giustamente esaminate in sede processuale, diventino ancora una volta la scusa per intentare l’ennesima campagna contro lo Yoga.
Il Consiglio Direttivo di FOB (Freedom of Belief )
European Federation for Freedom Of Belief