Di Massimo Introvigne — Il Ministero della Cultura ceco ha annunciato che non procederà con il procedimento amministrativo di scioglimento nei confronti dell'Associazione religiosa locale dei Testimoni di Geova. L'annuncio arriva dopo mesi di indagini, dibattiti pubblici e una valanga di documentazione presentata dai Testimoni, culminati in quella che può essere descritta solo come una clamorosa vittoria per la libertà di credo.
Il caso ha avuto inizio nel settembre 2024, quando il Ministero ha emesso una diffida in base alla quale i Testimoni di Geova avrebbero potuto essere deregistrati, una mossa che avrebbe portato alla liquidazione dell'organizzazione e alla perdita del suo status giuridico. Come riportato all'epoca da Bitter Winter, la minaccia era così grave da riecheggiare le tattiche autoritarie utilizzate in Russia, dove i Testimoni di Geova sono stati banditi e perseguitati. Secondo la legge ceca, la deregistrazione comporta la liquidazione. A meno che la chiesa liquidata non abbia precedentemente indicato un'altra chiesa alla quale trasferire i proventi della liquidazione, «i proventi netti saranno devoluti allo Stato, che li utilizzerà a beneficio di altre chiese riconosciute» (articolo 24.6 della legge ceca del 2022 Czech law sulla libertà delle confessioni religiose). Le conseguenze draconiane dello scioglimento hanno destato allarme tra i giuristi e i difensori dei diritti umani a livello internazionale. Molti di loro, compresi studiosi cechi, hanno protestato e firmato appelli.
La Torre di Guardia è pubblicata in Cechia da oltre cento anni. Fonte: JW.org.
I Testimoni di Geova hanno organizzato una solida difesa in risposta alla diffida. Migliaia di singoli membri hanno inviato lettere al Ministero esprimendo le loro convinzioni personali e difendendo la loro fede. Sebbene il Ministero abbia messo in dubbio l'autenticità di alcune lettere, in realtà i suoi rappresentanti le avevano apprezzate durante una riunione congiunta con i Testimoni di Geova per la loro chiarezza, sincerità e individualità.
I Testimoni hanno presentato perizie e precedenti giuridici che hanno influito sulla decisione finale del Ministero. Tra questi, di particolare rilevanza è stata la sentenza del 14 marzo 2025 della Corte d'appello di Borgarting, in Norvegia, che ha ribaltato una sentenza di primo grado su cui si era basato il Ministero ceco. La Corte d'Appello ha confermato la pratica dei Testimoni di “distanziamento sociale” dagli ex membri esclusi o apostati, compresi i minori, in quanto conforme sia alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo che alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia. La sentenza norvegese ha confermato decisioni simili emesse da tribunali in Belgio, Italia e altrove, affermando che le comunità religiose hanno il diritto di regolamentare la disciplina interna senza violare i diritti umani e che le leggi sulla libertà religiosa proteggono le pratiche di estromissione dei Testimoni di Geova.
I Testimoni hanno anche presentato chiarimenti tratti dal numero di agosto 2024 della rivista La Torre di Guardia, che ha precisato i loro insegnamenti sul pentimento e sull'espulsione dalla congregazione. Questi articoli, studiati a livello globale in cinque seminari successivi, hanno sottolineato l'empatia, la gentilezza e l'obiettivo del reinserimento. L'espulsione è descritta come ultima risorsa e, anche in tal caso, agli anziani viene chiesto di mantenere la dignità, offrire guida e facilitare il reinserimento. Particolarmente degno di nota è il trattamento riservato agli adolescenti battezzati: gli anziani si rimettono al consiglio dei genitori e intervengono solo in rari casi, e gli allontanamenti sono estremamente rari.
Dall'edizione ceca del numero di agosto 2024 della rivista La Torre di Guardia: “Rispecchiando l'amore e la misericordia di Geova, la congregazione accoglie calorosamente coloro che sono stati reintegrati (vedi paragrafi 14-15)”.
Sulla delicata questione delle trasfusioni di sangue, i Testimoni hanno presentato pareri di esperti delle autorità del settore medico ceche. Hanno sottolineato che cercare alternative alla trasfusione è una scelta medica valida e tutelata dalla legge. Hanno anche osservato che le trasfusioni sono spesso utilizzate in modo eccessivo e comportano rischi significativi, specialmente per i bambini, affermando che è unl diritto dei genitori chiedere un secondo parere.
Queste testimonianze di esperti hanno dimostrato che i Testimoni di Geova rispettano la legge ceca, comprese le norme che consentono ai medici di ignorare le obiezioni dei genitori in situazioni di pericolo di vita. Nella Repubblica Ceca non è stata intentata alcuna causa legale contro i Testimoni su questo argomento, a riprova del loro impegno a comportarsi in modo conforme alla legge.
Alla luce di questi chiarimenti, il Ministero della Cultura ha concluso che non sussistevano motivi sufficienti per applicare la misura draconiana dello scioglimento. La decisione dà ragione ai Testimoni di Geova e ribadisce l'impegno della Repubblica Ceca a favore del pluralismo e dello Stato di diritto.
Questo risultato dovrebbe essere fonte di ispirazione per altri paesi che stanno affrontando dibattiti simili. La libertà religiosa non è un privilegio concesso dallo Stato, ma un diritto fondamentale. La Repubblica Ceca ha preso posizione in base a principi fondamentali. La sua decisione è un modello per le società democratiche di tutto il mondo.
Fonte: Bitter Winter via hrwf.eu