
Ecco una proposta pragmatica, rivolta all'Unione Europea, per istituzionalizzare una figura ufficiale che si faccia carico delle problematiche di monitoraggio, promozione e attuazione concreta della FoRB, ossia la Libertà di Religione o Credo. Seppure nei limiti dell'etichetta che una tale comunicazione richiede e con una pacatezza che è opportuna nei riguardi di coloro cui è indirizzata, la lettera aperta di EPRID (Piattaforma Europea contro l'Intolleranza e la Discriminazione Religiosa) potrebbe quasi essere considerata un appello accorato, se non proprio un grido di soccorso, rivolto a chi nella UE può tributare la giusta considerazione a un tema tanto nevralgico come quello del rispetto per le forme di credenza o non credenza, di spiritualità e di religione, diverse dalla propria.
FOB dichiara la propria condivisione per l'intento che traspare dalla lettera aperta di EPRID.
Lettera Aperta dalla Piattaforma Europea contro l'intolleranza e la discriminazione religiosa (EPRID) ai Presidenti del Consiglio Europeo, del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, in merito al proseguimento del mandato dell'Inviato Speciale Europeo.
EPRID (22.03.2017)
Mr Donald Tusk, President of the European Council
Mr Jean-Claude Juncker, President of the European Commission
Dr Federica Mogherini, High Representative of the European Union for Foreign Affairs and Security Policy and Vice-President of the European Commission
Mr Neven Mimica, Commissioner on International Cooperation and Development
Oggetto: Il proseguimento e il rafforzamento dell’incarico, da parte dell’Unione Europea, all’Inviato Speciale per la Libertà di Religione o di Credo
Gentili signore e signori,
EPRID è un network variegato costituito da associazioni della società civile, incluse organizzazioni religiose e non religiose (non confessionali) che operano a livello europeo. Obiettivo di EPRID è promuovere come gruppo la libertà di credo e di religione nel mondo, così come definita nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella Convenzione dei Diritti Politici e Civili e in altri accordi internazionali sui diritti umani. I membri della EPRID sono elencati nel sito Internet istituzionale: http://www.eprid.eu/members/
Durante il proprio congresso annuale tenutosi di recente, i membri di EPRID hanno deliberato unanimemente di esprimere sostegno al proseguimento del mandato dell’Inviato Speciale per la Promozione della Libertà di Religione o di Credo al di fuori dell’Unione Europea. EPRID esprime tale sostegno mediante la presente lettera aperta.
Ciascun membro di EPRID si è relazionato con l’attuale Inviato Speciale ed è rimasto impressionato dai considerevoli traguardi raggiunti dal Dott. Ján Figel nei suoi sforzi di promuovere i principi di FoRB (ossia «Freedom of Religion or Belief», sigla Inglese per «Libertà di Religione o Credo») in diverse parti del mondo, in un arco di tempo relativamente esiguo.
Non v’è dubbio sulla necessità di continuare a poter fare affidamento su di una voce informata ed articolata a nome dell’Europa, specie nell’attuale clima di persecuzione e diminuzione delle più fondamentali libertà di religione, di credo e di espressione. Ciò nonostante, i membri di EPRID sono preoccupati dal fatto che le potenzialità vere e proprie di tale mandato siano state limitate da:
- scarsità di risorse;
- legami di tipo istituzionale e autorità;
- brevità del periodo stesso del mandato.
EPRID è consapevole che il mandato è qualcosa di nuovo e pertanto senza precedenti in seno all’Unione Europea. È proprio in considerazione della relativa giovinezza di tale ruolo, che EPRID raddoppia le sollecitazioni per il proseguimento dello stesso, così da ottenere ulteriori osservazioni e raccomandazioni su come il mandato possa venire ottimizzato al fine di raggiungere i propri scopi. Nessuna delle questioni sollevate per mezzo di tali raccomandazioni ha lo scopo di ritardare il rinnovo del mandato. Noi ci auguriamo che i punti sollevati in questa lettera possano far parte di considerazioni dell’Unione Europea sul modo in cui questo ruolo potrebbe crescere. EPRID fa notare, ad esempio, la considerevole influenza potenziale che la UE potrebbe esercitare, nel settore della FoRB, sui propri partner commerciali. Anche questo argomento potrebbe diventare parte delle linee guida dettate all’Inviato Speciale.
I consigli e le raccomandazioni di EPRID sono i seguenti.
In primo luogo, una strategia chiara e funzionale della UE sulla FoRB rispetto a paesi terzi, che dev’essere sviluppata consultando sia l’Inviato Speciale sia la società civile. È sulla base di tale strategia che dovrebbe quindi essere conformato il ruolo del titolare di questo mandato; mettendo in atto la stessa, infatti, l’Inviato Speciale potrebbe più facilmente dare priorità alle questioni da risolvere e ai paesi terzi.
In secondo luogo, data l’importanza del mandato, è altrettanto importante che la persona nominata sia in possesso di una reale credibilità e potere istituzionale, ben visibili all’esterno. Proponiamo che questa persona ricopra una doppia responsabilità e venga posizionata sia in seno alla Commissione Europea, sia all’interno dell’EEAS (European External Action Service), con l’onere di riferire direttamente al gabinetto dell’Alto Rappresentante/Vicepresidente. A tal proposito si potrebbero prendere in considerazione i seguenti miglioramenti: il titolo della sede potrebbe essere rinominato in «Rappresentante Speciale della UE per la libertà di religione o di credo» e le funzioni di tale ufficio potrebbero essere collegate formalmente con le responsabilità dell’Unione Europea in base all’articolo 9 della Convenzione Europea sui Diritti Umani e l’articolo 18 della Convenzione Internazionale dei Diritti Politici e Civili. Troviamo che sia importante che questa posizione venga radicata in entrambe le istituzioni in quanto vi sono implicazioni di questo lavoro, tra le quali quelle del Direttorio Generale per lo Sviluppo, del Direttorio Generale per il Commercio e del Direttorio Generale per i Negoziati con i Paesi Vicini e per l’Espansione. Sarà attraverso opportuni collegamenti normativi e strutturali con altre aree prioritarie della UE che il mandato riuscirà nella sua opera di sostegno e di aiuto umanitario e di aiuto ai profughi, nonché per affrontare i conflitti in Medio Oriente.
Terzo: se il mandato dev’essere eseguito con successo, ci devono essere adeguati stanziamenti di budget e di personale. Tali stanziamenti devono tenere conto delle esigenze di collegamento con le istituzioni interne della UE e ai settori d’intervento, la formazione e il sostegno alle delegazioni UE preposte alla promozione della FoRB, l’attuazione delle linee guida sulla promozione della libertà di religione o di credo e il continuo dialogo con la società civile. In assenza di adeguati stanziamenti di risorse, il mandato rischia di fallire nel tempo o, forse peggio ancora, di scomparire dietro una facciata di buoni propositi, proprio nel momento in cui sia necessaria un’azione da parte della UE.
Quarto, e per motivi analoghi, è anche importante che il mandato abbia una durata di tre o quattro anni, così che ogni persona incaricata abbia il tempo sufficiente per attuare i progetti secondo la priorità della UE.
EPRID ringrazia i leader delle istituzioni europee per l’attenzione da loro dedicata alle questioni sollevate in questa lettera. Qualora vi fosse necessità di ulteriore elaborazione o di spiegazioni, EPRID e i suoi membri costituenti sono pronti a discuterne per iscritto o mediante incontri.
Cordiali saluti,
Sig.ra Penelope Faulkner – Vice-Presidente di Quê Me, Comitato Vietnamita sui Diritti Umani
Dott.ssa Susan Kerr – Solidarietà Cristiana nel Mondo
Sig. Christel Ngnambi – Alleanza Evangelica Europea
Il Consiglio dei coordinatori EPRID
Fonte: http://hrwf.eu/eu-open-letter-from-the-european-platform-against-religi…