Dichiarazione di Soteria all'OSCE HDIM 2016

Sezione:
Soteria International

Soteria International è una delle associazioni federate con FOB. Il suo rappresentante ha fatto questa dichiarazione per stigmatizzare il fatto che , a causa delle informazioni scorrette messe in circolazione, dei gruppi spirituali sono stati vittima della male interpretazione delle loro attività e, per questo motivo,  hanno subito abusi.

Intervento di SOTERIA INTERNATIONAL fatto martedì 27 settembre 2016 durante la sessione di lavoro 12: Libertà fondamentali I (continuazione), compresa la libertà di pensiero, coscienza o credo

Gli effetti della globalizzazione sullo sviluppo della libertà di coscienza, pensiero e religione

La libertà di coscienza, pensiero e religione è uno dei diritti umani fondamentali riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Nel contesto della globalizzazione, la sua portata è in continua evoluzione, nuove domande vengono sollevate e sorgono questioni sulla sua applicazione.

Poiché il campo delle attività umane si estende al di là dei regolamenti dello stato-nazione, lo Stato che fa parte delle organizzazioni internazionali regionali, condividendo valori sociali uguali o simili, la legalità e le regole di convivenza sociale, nella loro forma attuale, diventano violazioni della libertà di coscienza, di pensiero e di religione.

La libertà di coscienza e religione possono essere viste sotto due prospettive: quella interna che coinvolge la libertà dell'individuo di avere le proprie convinzioni circa la natura delle cose che lo circondano, la fede o la mancanza di fede nei valori di varie denominazioni. La prospettiva esterna è, infatti, l'esternazione di quella interna, la libertà di religione che si materializza tramite la libera manifestazione delle convinzioni, credenze o valori della persona, a confronto con altre persone e insieme a loro.

Ci sono diversi elementi chiave della libertà religiosa. Oltre il diritto illimitato di credere in qualsiasi dio, idea o cosa, quella libertà include il diritto di condurre pratiche religiose e spirituali legate alla religione, il diritto di organizzare manifestazioni e incontri pubblici di carattere religioso, il diritto di costruire luoghi e oggetti di culto, il diritto di promuovere la propria religione in modo pacifico e non offensivo.

Nella nostra società globalizzata, stiamo assistendo a una limitazione della libertà di scegliere un percorso spirituale, poiché la società capisce le azioni degli individui secondo un paradigma locale di comportamento adeguato alle regole della vita sociale in una determinata regione.

D'altra parte, la globalizzazione ha comportato l'espansione del campo del comportamento umano. Quindi, si può parlare, per esempio, di alcune religioni che prevedono rituali e pratiche che non possono avere un equivalente nella dottrina Cristiana predominante in Europa e in Occidente. Alcuni di questi riti e pratiche possono sembrare insoliti o strani nel paradigma occidentale, poiché superano il limite di comfort creato dalle norme tradizionali.

Tuttavia, a prescindere dalle nostre abitudini personali e percezioni soggettive, questi rituali e pratiche sono assolutamente legittimi e normali, fintanto che rimangono pacifici e non violenti. È imperativo rispettare la libertà degli individui di avere e creare le proprie convinzioni spirituali e rispettare la volontà di ciascuno di seguire il cammino spirituale che più si adatta al suo sistema di valori.

Tuttavia, l'ordine sociale e le regole di convivenza sociale devono adeguarsi ai cambiamenti in atto a livello sociale, senza porre restrizioni che violano i diritti umani e le libertà fondamentali. In una società democratica basata sullo stato di diritto, tutti i diritti fondamentali – compreso il diritto alla libertà di religione – sono diritti individuali che appartengono a ciascun individuo, a prescindere dalla sua appartenenza a una maggioranza o minoranza  e nessuno, nemmeno la maggioranza, ha il diritto di vietare o ostacolare l'esercizio di tali diritti.

Siamo arrivati al punto in cui alcuni comportamenti, rituali o azioni concernenti un percorso spirituale possono essere considerati come elementi materiali di un comportamento criminale semplicemente perché non rientrano nei limiti comportamentali noti e accettati dalla società.

Ignorare, ad esempio, le pratiche di un determinato percorso spirituale e il modo di manifestare ed esprimere quel cammino spirituale, e analizzare il comportamento delle persone senza tener conto del sistema di valori da cui quel percorso spirituale proviene, inevitabilmente, porta alla violazione della libertà di coscienza, di pensiero e di religione.

A titolo di esempio, guardiamo quello che è conosciuto come il karma yoga, che è l'azione altruistica, la via dell'azione disinteressata e distaccata; l’esecuzione sistematica di diverse azioni altruistiche, con una sincera aspirazione di aiutare gli altri, che permettono allo yogi di accedere spontaneamente ad alcuni grandi stati spirituali. Se rivolgiamo la nostra attenzione alla definizione data dalla direttiva 2011/36 / UE, "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'alloggio o l'accoglienza di persone, compreso lo scambio o il trasferimento del controllo su tali persone, mediante la minaccia o l'uso della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere pagamenti o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un'altra persona, a scopo di sfruttamento".

Analizzando la definizione del reato di tratta di esseri umani, possiamo vedere chiaramente che in un qualsiasi momento, ogni azione di karma yoga fatta in una comunità spirituale diventa un elemento del reato di traffico di esseri umani.

Non dimentichiamoci che lo scopo della legge è quello di regolare i rapporti sociali, che le regole di condotta sono in continua evoluzione e che esse portano l'impronta di ogni individuo che fa parte della società. L’analisi delle azioni di una persona deve tener conto delle loro peculiarità spirituali, e l’ignorarle è una chiara violazione del loro diritto fondamentale alla religione, al pensiero e coscienza, in quanto limita la loro libertà di scegliere un percorso spirituale coerente con i loro valori intrinseci personali.

Comunità spirituali, come ad esempio, Ananda Assisi in Italia, la Deutsche Akademie für Traditionelles Yoga in Germania e la scuola di yoga MISA in Romania, sono alcuni dei casi in cui il karma yoga è stato erroneamente interpretato come traffico di esseri umani. Messe sotto inchiesta e portate in giudizio per diversi anni, queste persone sono state etichettate come colpevoli e le loro credenze spirituali ignorate ed erroneamente interpretate.

Noi prendiamo posizione a favore delle persone che hanno subito abusi, che hanno sofferto a causa delle loro scelte e convinzioni spirituali. Questa è la pecca della società nel suo insieme, del sistema e dobbiamo lavorare insieme per risolvere questo.

Raccomandazioni:

Soteria International raccomanda che l'OSCE e gli altri organi competenti indaghino sulla situazione in cui azioni che riguardano un percorso spirituale sono considerate come elementi materiali di un comportamento criminale, affinché adottino le misure necessarie al fine di evitare l'errata interpretazione delle credenze e scelte spirituali e il potenziale ulteriore assoggettamento delle comunità o praticanti spirituali a indagini basate su tali presunti reat.