Giappone: vittoria finale per Touru Goto

Sezione:
Touru Goto

Riprendiamo questa notizia da FOREF (Japan TOKYO, 01.10.2015)

La suprema Corte giapponese ha confermato la vittoria di Touru Goto nella causa civile che aveva intentato dopo il suo rapimento e la sua prigionia durata 12 anni e 7 mesi, perpetrata da deprogrammatori che volevano costringerlo a rinnegare la sua fede. Touru Goto era ed è ancora membro della Chiesa dell’Unificazione.

Il 29 settembre 2015 la Corte Suprema ha rifiutato di accogliere l’appello presentato dagli imputati e ha confermato il verdetto precedente. Ciò mette fine alla battaglia legale di Touru Goto, durata sette anni, per ottenere giustizia.

Mr. Goto, che oggi è Presidente Nazionale dell’Associazione delle Vittime di Rapimento, Prigionia e Conversione Forzata, ha rilasciato una dichiarazione nella quale dice di non aver combattuto solo per se stesso. Egli afferma, infatti, di averlo fatto anche perché sente di rappresentare le 4.300 vittime di rapimento e prigionia degli ultimi 50 anni.

Grazie a questa decisione, i ministri cristiani che, insieme ai deprogrammatori, si sono messi al servizio delle famiglie, a pagamento, per rapire i loro figli, sono stati condannati, perché ciò che fanno rimane un grave reato, anche se a chiederglielo sono i genitori.

Il primo effetto positivo di questa sentenza è che, nell’ultimo anno, ci sono stati solo due rapimenti e che i giovani che vengono ancora rapiti oppongono una resistenza maggiore e hanno il coraggio di denunciare, cosa che prima non riuscivano a fare.

Infine, Touru Goto, ricorda il caso del giovane Masato Ishibashi che è scomparso da un anno e nove mesi e si pensa che sia stato rapito e sia tenuto prigioniero dalla sua famiglia.

Freedom of Belief (FOB) si unisce alla soddisfazione di Touru Goto e di tutti gli attivisti impegnati nella difesa della libertà di religione e credo per questa sentenza e supporta la petizione dell’Associazione delle Vittime Giapponesi contro il Rapimento per motivi religiosi e la Conversione Forzata (The Japanese Victims Association against Religious Kidnapping and Forced Conversion http://kidnapping.jp) per la salvezza di Masato Ishibashi, 26 anni, membro della Chiesa dell’Unificazione, scomparso dal gennaio 2014, mentre era in visita dai suoi genitori nella prefettura di Chiba.

Il fenomeno dei rapimenti a scopo di deprogrammazione si è verificato in passato anche in Europa e l’Italia non ne è stata immune. Negli anni ottanta una fedele della Chiesa di Scientology e diversi membri della comunità Hare Krishna sono stati rapiti, nascosti in luoghi isolati e sottoposti a deprogrammazione. Nel nostro paese sono state presentate diverse interrogazioni parlamentari per denunciare alle Istituzioni la gravità del fenomeno.

Anche se il fenomeno in Europa sembra essersi spento nel corso degli anni, non sono però cessate le violazioni della libertà di religione e credo, in diversi paesi Europei, come testimoniano le dichiarazioni e le richieste di intervento ai governi, presentate da diverse ONG europee, tra cui quelle che hanno aderito a Freedom of Belief (FOB), all’ultimo meeting indetto dall’OSCE.

Da queste dichiarazioni risulta evidente che le violazioni della libertà di religione e credo assumono oggi forme diverse, rispetto a quelle del passato, ma l’atteggiamento delle Istituzioni rimane spesso indifferente, o, peggio, connivente, in violazione palese dei diritti umani fondamentali.

Dichiarazioni ed eventi OSCE 2015:

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