OSCE Office for Democratic Institutions and Human Rights
Human Dimension Implementation Meeting 2017.
Working session 7: Tolerance and non-discrimination 1
14 Settembre 2017
Libertà di Espressione e Diritti Religiosi: diritti e obblighi
Libertà di Religione e Libertà di Espressione rappresentano punti di preoccupazione in tutti gli Stati membri dell'OSCE. La complessa interazione tra queste libertà fondamentali è cambiata nell'ultimo decennio, attraverso l'impatto dei social media e dei cambiamenti demografici legati all'immigrazione. Spesso Libertà di Espressione e Libertà di Pensiero, Coscienza e Credo sembrano assumere la forma blasfemia, discriminazione, crimini motivati da odio, ecc. Tuttavia, la Libertà di Espressione e la Libertà di Pensiero, Coscienza e Credo sono due parti della stessa fondamentale necessità umana interiore di esprimere e vivere secondo il proprio cuore, senza negare la altrui libertà.
Tutti coloro che si dedicano ai social media devono essere consapevoli che la libertà di espressione non è un diritto assoluto nella sfera pubblica.
La libertà di pensiero, di coscienza e di credo è un impegno centrale in tutti gli Stati membri dell'OSCE e costituisce la base della tolleranza e della non discriminazione. Nonostante molti sforzi nazionali e internazionali, gli individui e le comunità religiose o credenti si trovano ad affrontare una serie di problemi caratterizzati dall'intolleranza, dalla discriminazione e da discorsi motivati da ostilità nei confronti del loro credo. Queste sfide affondano le loro radici nella mancanza di educazione a livello sociale.
Al centro della dimensione dei diritti umani c’è l'impegno a combattere tutte le forme di intolleranza e discriminazione, compreso il crimine motivato da odio e a promuovere il reciproco rispetto e comprensione.
D'altra parte, la libertà di espressione, a sua volta, è un diritto fondamentale protetto dall'articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo e può essere esercitato a patto che determinate condizioni siano rispettate. La libertà di espressione è vista come una necessità primaria in una società democratica. Tuttavia, assieme ai diritti ci sono anche obblighi interdipendenti da altri valori, dai diritti umani e dalle libertà tutelate dai trattati.
Tra gli obblighi relativi al diritto di libertà di espressione c’è quello di proteggere la dignità umana e il rispetto della reputazione e diritti degli altri, tra cui la libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Qual è il limite per manifestare la libertà di espressione senza creare un danno alla libertà di pensiero, coscienza e religione di un individuo?
La libertà di coscienza garantisce a tutte le persone di poter formare liberamente le proprie convinzioni sul mondo in cui vivono e su come si svolge la vita sociale. La protezione delle opinioni di minoranza è una componente essenziale del pluralismo e della tolleranza in ogni società democratica.
Quello che si deve capire è che la libertà di espressione non è un diritto assoluto, ma è regolato dalla legge e tramite la responsabilità. Ci si può esprimere liberamente, ma nel farlo, non si dovrebbe commettere un abuso e danneggiare i diritti o la reputazione di altri rilasciando dichiarazioni false e fuorvianti. Purtroppo, questa raccomandazione è in gran parte ignorata e quindi spesso non rispettata a tutti i livelli, sia nelle istituzioni governative, sia nei mass media e a livello individuale. Ne deriva che questa percezione di totale libertà di espressione, senza includere l'obbligo di non danneggiare la dignità di altri, ha effettivamente la capacità di danneggiare.
Riteniamo sia necessario aprire un dialogo tra i vari membri della società sul tema della Libertà di Espressione, nella speranza di aumentare la comprensione reciproca e trovare un modo per abbracciare le diverse fedi in un contesto europeo sempre più globalizzato, aderendo al codice morale di condotta condiviso e allo stato di diritto.
L'Agenzia per i Diritti Fondamentali ha pubblicato un rapporto sulla discriminazione, l'odio o la violenza nei confronti di gruppi specifici, come si apprende nei media e nella sfera politica in Danimarca, il paese in cui ha sede la nostra organizzazione. La conclusione del rapporto è che sia i media sia i discorsi politici incitano alla discriminazione, all'odio o alla violenza nei confronti di gruppi specifici. Fonte di preoccupazione è sopratutto la diffusione di accuse false nella nostra epoca di social media. Per esempio, nel 2015 in Danimarca, 60 casi di incitamento all’odio su 198 registrati, avevano una motivazione religiosa, la maggior parte dei quali nei confronti di minoranze religiose.
Quindi vi chiediamo: la legislazione esistente, la sua attuazione, le politiche educative, le strategie e i programmi forniscono sufficienti garanzie per tutelare la libertà di credo e la scelta del percorso religioso da abusi e comportamenti fuorvianti in nome della libertà di espressione?
Raccomandazioni:
- Soteria International raccomanda che l'OSCE e tutti gli enti interessati creino programmi educativi che spieghino che i diritti e le libertà fondamentali che abbiamo implicano diritti e responsabilità, che è nostro dovere mantenere, promuovere e incoraggiare in ogni momento. Dovrebbero anche insegnare che è responsabilità di individui, gruppi e associazioni promuovere il rispetto e la promozione della conoscenza dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale.
- Soteria International raccomanda che le autorità si impegnino a combattere i crimini motivati da odio e altre manifestazioni di intolleranza e discriminazione creando programmi educativi, tra cui la sensibilizzazione per quanto riguarda la correlazione diretta tra libertà di religione e credo e libertà di espressione. Soteria International considera molto importante il ruolo dell’educazione nell’aumentare la consapevolezza sulla correlazione esistente tra libertà di espressione e libertà di coscienza, pensiero e credo, garantendo, al tempo stesso, la dignità e i credo di altri.