Riccardo Migliori - Firenze 7 aprile 2017

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Video dell'intervento dell'On. Riccardo Migliori, Past President OSCE Parliament.

Cari amici, caro Silvio, caro Eugenio, io sarò brevissimo perché [… ] per due motivi, primo perché non sapevo di dover parlare … e questo è un trabocchetto, secondo perché la politica, è bene che anche di questi tempi sia più portata verso l’ascolto che verso la parola, terzo siccome mi ha dato la parola citando il fatto di essere stato per un anno presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, vorrei citare due questioni molto concrete per far capire come, sia io che come penso Eugenio, si sia portati nel nostro ruolo presente e quelli passati ad essere di sostegno alla vostra attività.

Incontrai Benedetto XVI e mi disse: “Vede, Onorevole, noi non facciamo, come Santa Sede, una politica di sostegno alle libertà di credo e religiose come se fossero qualche cosa di segmento marginale rispetto ai diritti umani complessivamente intesi”.

Gli dissi: “Santo Padre, vede, per noi è una cartina di tornasole. Dove c’è la libertà di credo e le libertà religiose esistono anche le libertà sostanziali dei diritti umani. Se mancano quelle significa che mancano anche tutte le altre”.

E questo è significativo perché, a mio avviso, la battaglia per i diritti umani è una battaglia che parte – la vostra specifica mission – da questo elemento delle libertà religiose, ma riguarda le libertà complessivamente intese, perché è una tutela fondamentale dei diritti umani in un momento nel quale in varie parti del nostro emisfero, almeno, è particolarmente complesso.

Ha ragione Eugenio, ci sono contrapposizioni religiose, a volte nitide, a volte a sostegno di contrapposizioni ideologiche o etniche che debbono essere sminate.

Vi sembra possibile che nel XXI secolo, ancora oggi in Europa, ci sia un grande dibattito a Belfast e a Dublino sul fatto che con la Brexit dovremmo rimettere la frontiera tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, con questo agitando nuovamente i vessilli della contrapposizione religiosa fra cattolici e protestanti?

La stessa questione di Nagorno Karabakh, tra Armenia e Azerbaigian, la guerra di tutti i giorni, quotidiana, disconosciuta ai giornali italiani che si occupano poco di politica estera e che ancora non hanno capito la logica e la lezione del villaggio globale.

Si ciba anche della contrapposizione religiosa e lo stesso fra Georgia e Ossezia del Nord, dove la contrapposizione etnica, politica, ideologica o di sogno imperialistico si pasce anche di un dato di differenziazione religiosa e viene estremizzato a sostegno di questa contrapposizione: quindi sminare il campo dalla contrapposizione, tra virgolette di carattere religioso, in nome e per conto delle libertà di credo è fondamentale non solo ai fini di quello specifico diritto umano, ma ai fini della pace, della coesistenza pacifica, del dialogo e dei diritti umani complessivamente intesi.

Ecco perché voi, a mio avviso, siete più importanti di quello che credete di essere.