I quaccheri ucraini sostengono Zelinsky, un Avventista del Settimo Giorno

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Quakers Friends of Ukraine symbol

Si può finire in carcere perché non si vuole partecipare a una guerra? Si può essere incarcerati perché ci si rifiuta di partecipare all’assassinio di altri essere umani? Sì, si può. Secondo la Corte d'Appello di Ternopil (Ucraina), il rifiuto di prender parte a una guerra non è una presa di posizione lodevole né un diritto inalienabile, bensì un reato, che ha portato a una condanna di 3 anni di carcere il cittadino ucraino Dmytro Zelinsky – fedele della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Zelinsky non si è perso d’animo e si è appellato alla Corte Costituzionale che ora deve decidere sul suo caso. Di seguito si riporta un’iniziativa dei quaccheri ucraini a sostegno di Zelinsky e del diritto di essere assegnato a un servizio alternativo in tempo di guerra.


I quaccheri ucraini chiedono alla Commissione di Venezia di sostenere il servizio alternativo in tempo di guerra

Il Meeting of Friends of Ukraine ha inviato una lettera alla Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto (Commissione di Venezia) chiedendo di farsi garante del fatto che il memorandum amicus curiae riguardante il servizio alternativo (non militare) per la Corte Costituzionale dell'Ucraina, che dovrebbe essere adottato il 15 marzo 2025, non lasci alcun dubbio sul fatto che né l'assenza di un servizio alternativo di natura veramente non militare, né le punizioni, le discriminazioni, le privazioni arbitrarie della libertà e la tortura, o qualsiasi altra persecuzione a causa di profonde  convinzioni religiose, incompatibili con il servizio militare, l'addestramento o l'arruolamento ai fini del servizio militare, sono categoricamente inaccettabili in qualsiasi circostanza, soprattutto in tempo di guerra.

La Corte Costituzionale dell'Ucraina ha richiesto l'amicus curiae della Commissione di Venezia nell'ambito del procedimento per l'esame del ricorso costituzionale presentato da Dmytro Zelinsky, un Avventista del Settimo Giorno imprigionato per 3 anni per aver esercitato legittimamente il diritto umano all'obiezione di coscienza al servizio militare.

La lettera segnala che il Meeting of Friends of Ukraine lo considera un prigioniero di coscienza, insieme all'ex prigioniero di coscienza Vitalii Alexeienko e agli attuali prigionieri di coscienza Vitalii Kryushenko e Serhy Semchuk; e che stanno anche pregando per l'assoluzione di Valentyn Adamchuk e per il rilascio del pastore Oleksandr Solonets in stato di detenzione militare.

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Venice Commission at work

La Commissione di Venezia. (Fonte: sito web del Consiglio d'Europa)


La lettera dei quaccheri ucraini sollecita la Commissione di Venezia a indicare nella memoria amicus curiae che, ai fini del pieno rispetto degli obblighi internazionali in materia di diritti umani da parte dell'Ucraina di tutelare e promuovere il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare ai sensi dell'articolo 18 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e dell'articolo 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), dato che questi obblighi non sono derogabili in tempo di guerra ai sensi dell'articolo 4 dell'ICCPR e quindi anche in base all'articolo 15 della CEDU, si raccomanda all'Ucraina di applicare gli standard dei diritti umani sanciti dalla pertinente giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (riassunti nei paragrafi 70-89 della Guida all'articolo 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, aggiornata al 31 agosto 2024, preparata dalla Cancelleria della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo), nonché nella giurisprudenza e nei rapporti degli organi delle Nazioni Unite per i diritti umani (osservazioni conclusive del Comitato per i Diritti Umani sui rapporti periodici dell'Ucraina CCPR/CO/73/UKR, CCPR/C/UKR/CO/6, CCPR/C/UKR/CO/7, CCPR/C/UKR/CO/8; risoluzione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite “Obiezione di coscienza al servizio militare” A/HRC/RES/51/6 co-sponsorizzata dall'Ucraina il 6 ottobre 2022; paragrafi 9.3, 9. 4 dei pareri adottati dal Comitato per i Diritti Umani CCPR/C/132/D/3065/2017 nel caso Petromelidis c. Grecia; rapporti dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani A/HRC/41/23, A/HRC/50/43 e il recente rapporto A/HRC/56/30 del 2024 che riassume gli standard dei diritti umani e delinea i principali problemi di conformità in Ucraina).

La lettera dei quaccheri sottolinea che gli articoli 4 e 18 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e gli articoli 9 e 15 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali sono parte della legislazione dell'Ucraina e hanno forza legale superiore (precedenza sugli atti legislativi nazionali dell'Ucraina) in conformità con l'articolo 19 (2) della Legge dell'Ucraina “Sui Trattati Internazionali dell'Ucraina” e gli articoli 8 e 9 della Costituzione dell'Ucraina, tenendo anche presente che la tutela dei diritti umani è un prerequisito necessario per l'osservanza del principio dello Stato di diritto (Venice Commission's “Rule of Law Checklist”, paragrafo I.A.31 ), che, in base all'articolo 8 della Costituzione ucraina, è riconosciuto e opera in Ucraina.

I quaccheri hanno anche ricordato che, come ci insegna Gesù Cristo, le questioni più importanti della legge, come la giustizia, la misericordia e la fede, non devono essere messe da parte (Matteo 23:23).

Cliccare qui per leggere la lettera in formato PDF

 

Fonte: Quakers: Friends of Ukraine website

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