Il Congresso Mondiale Uiguro (WUC) e l'iniziativa civica ucraina Don’t Fund the Russian Army (DFRA) anno presentato una denuncia penale alla Corte Nazionale spagnola contro Huawei Technologies, Hikvision Digital Technology, Zhejiang Dahua Technology e le loro filiali spagnole. Preparata in collaborazione con uno studio legale con sede a Barcellona, la denuncia chiede alle autorità spagnole di indagare sulla potenziale complicità di queste aziende in gravi crimini internazionali nell'ambito del quadro di giurisdizione universale della Spagna.
«Presentare questo caso in Spagna è un passo necessario per garantire che il coinvolgimento delle aziende nelle atrocità non rimanga impunito», ha affermato Turgunjan Alawdun, presidente del WUC. «Esortiamo la magistratura spagnola a difendere i principi giuridici universali e ad affrontare queste accuse con la serietà che meritano».
La denuncia accusa Huawei, Hikvision e Dahua di aver implementato tecnologie in tutto il Turkestan orientale, compresi i cosiddetti “centri di rieducazione”, per consentire la sorveglianza biometrica e la profilazione etnica degli uiguri.
In base al codice penale spagnolo, la denuncia richiede un'indagine per crimini contro l'umanità. Inoltre, sostiene che le sanzioni aziendali previste dalla legge spagnola potrebbero includere multe sostanziali legate ai profitti e, nei casi più gravi, lo scioglimento dell'azienda, ove giustificato. A tal fine, i denuncianti chiedono al tribunale di acquisire pareri specialistici da organismi statali competenti e di convocare per un interrogatorio i rappresentanti delle filiali spagnole di Huawei, Hikvision e Dahua.
Questa azione fa seguito a una denuncia presentata dal WUC in Francia nel settembre 2025. Questi casi si basano su ricerche che indicano che la strumentazione Hikvision e Dahua non solo è stata utilizzata nella sorveglianza di massa degli uiguri, ma è anche stata impiegata in sistemi ucraini untilizati durante gli attacchi russi, anche per correggere in tempo reale la traiettoria dei proiettili.
«Le tecnologie commercializzate come ‘sicurezza’ sono diventate strumenti di repressione e guerra», ha affermato Olga Matseliukh, direttrice della DFRA. «Le istituzioni e le aziende europee devono riconoscere che la sicurezza informatica e l'etica aziendale sono inseparabili. Un rischio creato in un paese può avere conseguenze in un altro».
Fonte: World Uyghur Congress
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