Dichiarazione orale alla 60a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra da parte di CAP Liberté de conscience with Human Rights Without Frontiers.
HRWF (23.09.2025) – “CAP Liberté de conscience e Human Rights Without Frontiers esprimono profonda preoccupazione per il fatto che in diverse carceri belghe le attività di assistenza spirituale dei Testimoni di Geova non siano più consentite.
Dal 2019, i Testimoni di Geova hanno scritto sei volte al Ministro della Giustizia e hanno avviato procedimenti legali a causa di questa discriminazione subita in quattro carceri belghe: Nivelles, Leuze, Dinant, e Leuven Central.
Nell'agosto 2023, il direttore generale dell'amministrazione penitenziaria ha emesso una circolare per porre fine a ogni forma di tolleranza nei confronti delle religioni non riconosciute dallo Stato che forniscono assistenza spirituale su richiesta dei propri fedeli detenuti in carcere.
Nell'aprile 2022, una sentenza della Corte Europea ha ritenuto che il sistema di riconoscimento statale delle religioni in Belgio fosse imperfetto e discriminatorio, non compatibile con la Convenzione Europea e che dovesse essere riesaminato. A distanza di tre anni, ciò non è ancora avvenuto.
Fino a quando ciò non accadrà, raccomandiamo allo Stato belga di essere tollerante e di consentire ai Testimoni di Geova detenuti in carcere di ricevere assistenza spirituale ogni volta che lo richiedano". (Regolamento delle Nazioni Unite: le dichiarazioni orali sono limitate a 1 minuto e 30 secondi)
Fonte: Web TV UN, HRWF, CAP Liberté de conscience