La storia di una delle figure più venerate del buddismo da tempo scomparsa

Sezione:
Gendhun Choekyi Nyima, the 11th Panchen Lama

Sequestrato dalla Cina 30 anni fa, il rapimento del Panchen Lama evidenzia il tentativo di Pechino di interferire nella successione del Dalai Lama, che quest'anno compie 90 anni.

Di Tenzin Dickyi and Tenzin Pema per RFA Tibetan — Il ragazzo rapito quando aveva 6 anni ha compiuto 36 anni lo scorso venerdì.

Non si sa cosa faccia, dove viva o se sia ancora vivo, grazie alla reticenza del governo cinese, che lo ha rapito insieme alla sua famiglia e al suo maestro 30 anni fa.

I leader di Pechino, sempre diffidenti nei confronti di chi potrebbe essere un possibile avversario dell'autorità del Partito Comunista, hanno ritenuto che il ragazzo, Gedhun Choekyi Nyima, fosse una possibile minaccia.

Giorni prima del suo rapimento, il Dalai Lama lo aveva nominato undicesima reincarnazione del Panchen Lama, il secondo leader spirituale della più grande corrente del buddismo tibetano.

Da tempo i tibetani festeggiano il suo compleanno con celebrazioni in contumacia e reiterano la richiesta a Pechino di rendere nota la sorte di Gedhun Choekyi Nyima.

Immagine
Members of the Tibetan Women's Association hold portraits of the 11th Panchen Lama

Membri dell'Associazione delle Donne Tibetane tengono in mano ritratti dell'11° Panchen Lama, Gendhun Choekyi Nyima, durante una protesta per il suo rilascio, a Nuova Delhi, in India, mercoledì 17 maggio 2023. ((Altaf Qadri/AP))


Il rapimento del Panchen Lama dimostra la suscettibilità delle autorità cinesi nei confronti di altre figure religiose di spicco, nel tentativo di controllare i tibetani reprimendo le espressioni della loro fede buddista.

La lotta per l'11° Panchen Lama è considerata un probabile anticipo della battaglia per la successione al 14° Dalai Lama, che quest'anno compie 90 anni.

La Cina, sempre diffidente nei confronti dell'opposizione alla sua autorità, in particolare nella regione tibetana, sostiene di poter nominare il successore in base alla legge cinese. Ma il Dalai Lama ha affermato un nuovo libro, che la sua reincarnazione nascerà “mondo libero”, che ha descritto come al di fuori della Cina.

I buddisti tibetani credono che il Dalai Lama e il Panchen Lama si reincarnino alla morte e che abbiano il diritto di scegliere i leader religiosi in base al loro credo sul principio della rinascita.

Immagine
A Tibetan monk holds a sign board next to a poster of Gedhun Choekyi Nyima

Un monaco tibetano regge un cartello accanto a un poster di Gedhun Choekyi Nyima, l'11° Panchen Lama riconosciuto dal Dalai Lama, in un monastero dopo un sit-in di protesta contro la visita del presidente cinese Li Keqiang a Majnu Ka Tila, un campo profughi tibetano, a Nuova Delhi il 20 maggio 2013. (Mansi Thapliyal/Reuters)


Chi è il Panchen Lama?

Il termine “Panchen” deriva dal sanscrito e significa “grande studioso”. Tradizionalmente il Panchen Lama ha svolto un ruolo di primo piano nell'insegnamento del buddismo tibetano in quanto guida del monastero di Tashi Lhunpo a Shigatse, la seconda città più grande del Tibet, controllata dalla Cina dal 1951.

I buddisti credono che il Dalai Lama sia una rappresentazione fisica di Avalokiteshvara, il Buddha della compassione, e il Panchen Lama di Amitabha, il Buddha della luce infinit.

I due lama condividono una speciale relazione spirituale: ciascuno riconosce le successive reincarnazioni dell'altro e funge da maestro dell'altro.

I buddisti tibetani credono che le reincarnazioni del Dalai Lama e del Panchen Lama si rivelino attraverso una serie di prove valutate da importanti leader religiosi.

La responsabilità più importante del Panchen Lama è quella di trovare e riconoscere la reincarnazione del Dalai Lama in caso di sua scomparsa, uno dei motivi per cui la Cina vuole un Panchen Lama che sia sotto il suo controllo.

Cosa è successo al Panchen Lama?

Il 14 maggio 1995, il Dalai Lama ha riconosciuto Gedhun Choekyi Nyima come Panchen Lama, l'undicesima reincarnazione del suo predecessore, scomparso nel 1989 nel monastero di Tashi Lhunpo a Shigatse.

Ciò ha irritato le autorità cinesi, che hanno rigettato tale scelta.

Tre giorni dopo il ragazzo, la sua famiglia e il suo maestro sono stati rapiti. Da allora sono scomparsi.

Per 30 anni, i tibetani, i leader mondiali e i gruppi per la difesa dei diritti hanno chiesto al governo cinese di rivelare dove si trovassero, senza alcun risultato.

Immagine
Tibetan exiles hold candles and wear masks of Gedhun Choekyi Nyima

Esuli tibetani reggono candele e indossano maschere di Gedhun Choekyi Nyima, l'11° Panchen Lama, durante una protesta in vista della visita del premier cinese Li Keqiang in India, a Nuova Delhi il 17 maggio 2013. (Anindito Mukherjee/Reuters)


Chi è il Panchen Lama nominato da Pechino?

Poco dopo il rapimento del Panchen Lama nominato dal Dalai Lama, Pechino ha insediato un altro ragazzo, Gyaltsen (in Chinese, Gyaincain) Norbu, come proprio candidato al suo posto.

Tuttavia, il Panchen Lama nominato dal governo cinese rimane impopolare tra i tibetani sia in esilio che in patria ed è percepito come uno “strumento politico” di Pechino.

I tibetani comuni e i monaci dei monasteri tradizionalmente fedeli al Dalai Lama si sono dimostrati riluttanti a riconoscerlo o a riceverlo e, durante le sue visite in Tibet, Pechino ha distribuito in passato piccoli incentivi in denaro a chi riceveva la sua benedizione.

Importanza del ruolo del Panchen Lama

Gli studiosi affermano che la nomina di Gyaincain Norbu a Panchen Lama da parte della Cina evidenzia i tentativi di Pechino di interferire nella scelta della reincarnazione del Dalai Lama al fine di acquisire controllo e legittimità tra i tibetani, sia all'interno del Tibet che all'estero.

La mossa è vista anche come un tentativo da parte della Cina di acquisire una maggiore influenza sul buddismo, non solo all'interno del Tibet, a volte particolarmente ostile, ma in tutta la regione himalayana. Pechino ha sempre di più cercato di sfruttare la religione come strumento diplomatico di soft power in diverse nazioni buddiste dell'Asia meridionale e sudorientale

Nel 2007, il governo cinese ha decretato che la Cina avrebbe iniziato a supervisionare il riconoscimento di tutti i lama tibetani reincarnati, o “Buddha viventi”, compresa la prossima incarnazione del Dalai Lama, per la quale la Cina intende utilizzare e legittimare il Panchen Lama nominato da Pechino.

A cura di Kalden Lodoe, Jim Snyder e Mat Pennington.

Fonte: rfa | Radio Free Asia

Copyright © 1998-2025, RFA. Used with the permission of Radio Free Asia, 2025 M St. NW, Suite 300, Washington DC 20036.

Tag