L'emendamento sul genocidio nel Regno Unito: Riproviamoci

Sezione:
Union Jack and House of Lords

Resistendo alle pressioni, i Lord hanno confermato l'emendamento volto a punire le atrocità cinesi nello Xinjiang. Ora torna alla House of Commons.

di Ruth Ingram — Questa settimana è fallito drasticamente un ultimo, disperato tentativo del Partito Conservatore britannico di persuadere i Lord a riconsiderare la loro posizione sui rapporti commerciali con gli stati responsabili di genocidi. I Pari hanno respinto le pressioni del Governo volte ad annullare un emendamento alla Legge sul Commercio, che vieterebbe accordi bilaterali con gli stati responsabili di genocidi, votando per la seconda volta a favore della proposta, con 171 voti.

Lord David Alton
Lord David Alton (credits)

Il precedente voto decisivo a favore dell'emendamento proposto da Lord David Alton, era stato successivamente contrastato di stretta misura nella Camera dei Comuni, nonostante 33 deputati conservatori si fossero opposti.

Tornando alla Camera dei Lord, nonostante un’insolita delegazione di ministri del governo inviata all'ultimo momento per persuaderli, i Pari si sono mostrati ancora più risoluti nella loro intenzione di sostenere la proposta.

Il governo di Boris Johnson afferma che l'emendamento, che consentirebbe ai giudici britannici, anziché ai tribunali internazionali, di decidere sul genocidio, intralcerebbe il commercio internazionale e minerebbe il Parlamento.

Il 28 gennaio, dopo la vittoria risicata del suo governo, il primo ministro Boris Johnson ha chiarito la sua posizione quando ha detto: “L’attribuzione del genocidio è una questione legale". Ha poi sottolineato che "il genocidio è un termine giuridico preciso, e noi esitiamo ad utilizzarlo senza un’adeguata sentenza", intendendo dei tribunali internazionali piuttosto che di quelli nazionali.

Ma i sostenitori dell'emendamento insistono sul fatto che i giudici dell'Alta Corte del Regno Unito hanno la competenza per decidere sul genocidio al posto degli organi delle Nazioni Unite, in quanto limitate dal potere di veto di Cina e Russia. Il documento rivisto sottolinea che l'ultima parola sul via libera agli accordi commerciali verrebbe restituita ai parlamentari, una volta che un giudice dell'Alta Corte avesse constatato l’esistenza di un genocidio.

L'avvocato Michael Polak di Lawyers for Uyghur Rights, uno dei numerosi gruppi e associazioni legali che sostengono l'emendamento, ha sottolineato che i tribunali britannici "sono tra i migliori al mondo e sono già autorizzati a decidere su genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra e tortura nelle cause penali. Lo hanno fatto in diverse occasioni".

Rivolgendosi ai Pari, Lord Gerry Grimstone, ex-presidente di Standard Life, Aberdeen, e uomo d'affari, opponendosi all'emendamento, ha avvertito che esso avrebbe "Ostacolato la politica estera e creato difficoltà diplomatiche".

Intervenendo in un precedente “BOAO Forum for Asia”, è divenuto famoso per aver detto: "La Cina è meravigliosa per noi nel Regno Unito. La Cina è diventata un faro di stabilità in un mondo attualmente molto tormentato", aggiungendo: "Questo è ottimo per aziende come la mia".

Ma Luke de Pulford, della Coalition for Genocide Response, che guida la campagna per far passare l'emendamento, è sospettoso del programma di Grimstone. "Quasi come se facesse di tutto per evitare di irritare la Cina", ha detto nel suo feed Twitter dopo l'incontro.

Nel tentativo di prevenire una sconfitta sull'emendamento, il governo ha espresso l’intenzione di affrontare le atrocità commesse contro i diritti umani. Promettendo, a nome del governo, di "lavorare con il Parlamento sull'efferato crimine del genocidio", Lord Grimstone ha assicurato: "Non abbiamo una mentalità ristretta su questo argomento".

Questa affermazione è suonata falsa per David Alton, che era stato deluso dal governo britannico nel 2016, quando aveva cercato di ottenere il riconoscimento di genocidio in seguito al massacro degli Yazidi nel nord dell’Iraq. "Il governo si è rifiutato di ammettere che ci fosse stato un genocidio contro gli Yazidi perché non era stato stabilito dai tribunali", ha detto, il che a suo avviso sottolinea l'importanza del suo emendamento.

Con la mente al 76mo anniversario della liberazione di Auschwitz, un Pari dopo l'altro hanno fatto appelli appassionati a prendere in seria considerazione gli avvertimenti dell'olocausto ebraico e  rifiutare un commercio contaminato dalla macchia del genocidio.

Lord Cormack ha esortato il governo, che considera in bilico su un "terreno morale sterile", a "spostarsi su un terreno morale più stabile". Ha avvertito che il pericolo più grande di tutti è "il crollo dei valori morali". "Non c'è crimine più odioso del genocidio", ha aggiunto. "Quello che sta succedendo in Cina è spaventoso. Un regime riprovevole come questo non lo si vedeva dall'inizio del secolo scorso".

Riferendosi al rapporto della Commissione per i Diritti Umani del Partito Conservatore sulla Cina, “The Darkness Deepens,” ha detto che nessuno potrebbe leggerlo "senza provare una stretta alla bocca dello stomaco".

La baronessa Kennedy ha esortato il governo britannico a proclamare i suoi valori al mondo, compresa la Cina, con la speranza che quest’ultima potesse cambiare di conseguenza. Ha aggiunto: "Questo emendamento salverà delle vite".

Baroness Altmann
Baronessa Altmann (credits)

La baronessa Altmann ha esortato il governo a considerare le implicazioni a lungo termine del chiudere un occhio sul genocidio. "A lungo termine ci danneggerà tutti", ha detto. "Il commercio non può avere la priorità sul genocidio". Citando Edmund Burke, ha esortato: "L'unica cosa necessaria per il trionfo del male è che gli uomini di buona volontà non facciano nulla".

Lord Blencathra ha dichiarato che "il male del genocidio deve avere la precedenza sul libero scambio".

David Alton ha concluso il suo intervento elencando gli abusi subiti dagli Uiguri e dalle etnie turche nella Cina nord-occidentale per mano del PCC. Per sua stessa ammissione, il PCC ha passato gli ultimi quattro anni a internare milioni di persone. Ha detenuto illegalmente e fatto sparire centinaia di migliaia di persone, allontanato bambini dalle famiglie, sterilizzato innumerevoli donne, violentato, torturato, soppresso la cultura, la religione e la lingua di un intero gruppo di persone, e le ha costrette ai lavori forzati.

È rimasto scioccato nel sentire, prima del dibattito, che i ministri conservatori stavano sostenendo, in lettere inviate ai Lord, che il suo emendamento poteva essere "economicamente svantaggioso".

"Economicamente svantaggioso?!?". Ha replicato sul suo feed Twitter dopo il dibattito. "Qui stiamo parlando di genocidio!"

La votazione finale sull'emendamento avrà luogo alla Camera dei Comuni la prossima settimana. Luke de Pulford, parlando alla radio LBC prima del dibattito dei Lord, ha esortato il pubblico a fare pressione sui propri parlamentari per il voto alla Camera dei Comuni. "Lasciate che gli Uiguri possano dire la loro in merito", ha detto. "È la cosa moralmente giusta da fare".

Fonte: Bitter Winter