PAKISTAN: Cristiano assolto dall’accusa di “blasfemia” dopo sei anni trascorsi nel braccio della morte

Sezione:
Sawan Masih

Barnabas Fund (06.10.2020) – Il pakistano Cristiano Sawan Masih è stato prosciolto dall'accusa di “blasfemia” dall'Alta Corte di Lahore il 5 ottobre, dopo aver sopportato più di sei anni di reclusione nel braccio della morte.
Il suo avvocato difensore, Tahir Bashir, ha detto alla Corte che il caso contro il padre di tre figli è stato montato dal suo accusatore musulmano nel marzo 2013 a causa di una controversia sulla proprietà a Joseph Colony, l'area cristiana di Badami Bagh a Lahore, dove viveva Sawan Masih. L'accusa ha innescato rivolte che hanno lasciato centinaia di cristiani senza casa.

Sawan Masih, di fede cristiana e padre di tre figli, aveva 26 anni quando fu ingiustamente accusato di "blasfemia" nel marzo 2013.

Tahir Bashir ha evidenziato che c'è stato un ritardo di 34 ore tra il presunto episodio di “blasfemia” e la redazione di un First Information Report (FIR) da parte della polizia. L'avvocato ha sottolineato che, sebbene Sawan Masih sia stato accusato di fare osservazioni dispregiative contro Muhammad, ai sensi della sezione 295 C del codice penale pakistano, nessuna presunta osservazione era stata segnalata nel FIR.

I testimoni interrogati durante l'udienza in tribunale nel marzo 2014 avevano rilasciato dichiarazioni contraddittorie e le loro prove non erano coerenti, ha aggiunto Tahir Bashir.

Gli avvocati di Sawan Masih del Center for Legal Aid Assistance and Settlement (CLAAS), che fornisce assistenza legale ai cristiani con il sostegno del Barnabas Fund, hanno si sono detti lieti di apprendere che dopo anni di "sforzi incessanti" le loro "preghiere siano state esaudite" con la sua assoluzione.

A seguito dell'accusa contro Sawan Masih, una folla di 3.000 musulmani ha attaccato Joseph Colony, saccheggiando e incendiando le case dei cristiani. Sono state distrutte 178 case, 75 negozi e almeno due chiese. Anche le Bibbie sono state bruciate.

Al momento in cui scrivo, si ritiene che ci siano in carcere circa 23 cristiani pakistani (di cui quattro minori) accusati di "blasfemia"; sette sono stati condannati a morte. Ad oggi nessuno è stato giustiziato ai sensi della sezione 295 C del codice penale pakistano, che prevede la pena di morte obbligatoria.

Fonte: hrwf.eu