Tai Ji Men: giustizia cercasi

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In occasione della Giornata della Giustizia celebrata a Taiwan l'11 gennaio 2023, il CESNUR e Human Rights Without Frontiers hanno co-organizzato un webinar dal titolo "True and independent justice for Tai Ji Men" (Una giustizia vera e indipendente per il Tai Ji Men). Tra i relatori c’era Alessandro Amicarelli, presidente di FOB, autore dell’intervento conclusivo riportato qui di seguito.


Cercare giustizia per Tai Ji Men nella Giornata della Giustizia di Taiwan

Non c'è libertà senza giustizia e non c'è giustizia senza libertà. Questo vale anche per il caso del Tai Ji Men: e c'è bisogno anche di amore.

di Alessandro Amicarelli — La Giornata della Giustizia è un giorno in cui si celebra la giustizia, per la quale Taiwan sta lottando da molto tempo. Il Tai Ji Men sta combattendo una battaglia a lungo termine per la giustizia, la libertà e la pace, per ogni taiwanese e per Taiwan nel suo insieme.

Albert Einstein diceva che "lottare per la giustizia sociale è la cosa più preziosa che si possa fare nella vita". Questo è ciò che il Tai Ji Men sta facendo e promuovendo, con il costante sostegno e l'ispirazione del suo Shifu, il dottor Hong Tao-Tze. Il conseguimento della giustizia per il Tai Ji Men può certamente essere un modo per far sì che Taiwan migliori e compia un passo avanti verso un sistema democratico completo.

Vorrei citare alcune parole su legge e coscienza dello studioso cattolico e sacerdote domenicano Hilary J. Carpenter, pubblicate nel gennaio 1937 sulla rivista cattolica britannica "Blackfriars" (vol. 18, n. 22, 19-28). Sotto il titolo "Law and Conscience" (Legge e coscienza), Carpenter scriveva che "nello stato ideale delle cose coscienza e legge coincidono. È vero che l'una è soggettiva e l'altra è oggettiva, ma c'è un'interdipendenza essenziale tra loro. (...) A seguito del soggettivismo nella religione e nella filosofia, il legame tra loro è stato spezzato; la coscienza è diventata quasi interamente soggettiva nel senso stretto della parola, (e la) legge quasi interamente oggettiva e formalistica. La prima (la coscienza) tende così ad avere sempre meno forza morale, mentre la seconda (la legge) si è sempre più atrofizzata (nel senso di scollegata dalla coscienza). Senza l'una o l'altra, l'uomo si trova in una condizione tragica".

In effetti, il mondo si trova attualmente in una situazione tragica. Anche il caso di Tai Ji Men versa in uno stato tragico. Le testimonianze dei dizi (discepoli, ndt) ci mostrano qualcosa a cui non ci abitueremo mai. Continuano a fornirci un quadro chiaro di ciò che è accaduto e che sta ancora accadendo a Taiwan a proposito del Tai Ji Men. È qualcosa che non possiamo accettare.

Il filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau ha detto che la libertà è un requisito della giustizia e il filosofo tedesco Immanuel Kant ha detto che la giustizia è un requisito della libertà. In effetti, giustizia e libertà sono entrambi principi essenziali e vitali. Non può esserci libertà senza giustizia e viceversa.

Così come la legge e la coscienza sono interdipendenti, così come la giustizia e la libertà sono interdipendenti, anche l'amore e la pace sono interdipendenti. Non ci può essere pace a Taiwan, o altrove, se non c'è amore; e l'amore è la chiave per stabilire la pace a Taiwan e nel mondo.

L'amore non è un principio teorico. L'amore, infatti, è l'opposto dell'odio, mentre la guerra è la personificazione dell'odio. Alcuni funzionari corrotti di Taiwan hanno iniziato una guerra contro il Tai Ji Men nel 1996. Questa guerra contro il Tai Ji Men è la negazione o l'assenza di amore. È stata una guerra che ha negato la coscienza e soppresso la libertà e la giustizia per il Tai Ji Men e per Taiwan.

Il comportamento repressivo di un pubblico ministero, che ha ridicolmente accusato il Tai Ji Men di aver allevato goblin inventando una serie di false accuse, è stata la prova evidente che i funzionari pubblici, o almeno alcuni di loro, hanno guardato solo al loro interesse privato, invece di guardare all'interesse pubblico.

Il caso del Tai Ji Men ha dimostrato che alcuni funzionari di Taiwan credono di essere al di sopra della legge, invece di esserne i servitori. Questo ha incoraggiato la corruzione e la negazione della giustizia e della pace.

I dizi del Tai Ji Men hanno combattuto una battaglia di 27 anni per ristabilire la giustizia a Taiwan, per loro stessi e per tutti i taiwanesi.

Come amici di Taiwan e del Tai Ji Men, siamo a favore dell'abolizione del sistema di bonus che alimenta la corruzione dei burocrati del fisco. Chiediamo a Taiwan di sradicare la corruzione e di istituire un sistema legale e fiscale sostenuto dal rispetto della libertà e della giustizia e basato sui sacri principi della coscienza e della moralità, principi ben presenti nelle culture asiatiche.  
La pace nel mondo può essere una realtà se tutti noi facciamo del nostro meglio e collaboriamo a questo scopo. Permettetemi di citare una famosa canzone di Michael Jackson: “Guarisci il mondo, rendilo un posto migliore per te, per me e per l'intera razza umana".
Continueremo a sostenere gli shifu e i dizi del Tai Ji Men finché la giustizia non prevarrà per loro, per Taiwan e per il mondo. Guariamo il mondo.

Articolo pubblicato anche su Bitter Winter.