LIBERTÀ RELIGIOSA, LEGGI DEL '29 E INTESE una riforma impossibile?

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Webinar LIBERTÀ RELIGIOSA, LEGGI DEL '29 E INTESE una riforma impossibile?

Il 28 gennaio u.s. si è tenuto online un Seminario di Studi dal titolo “Libertà Religiosa, Leggi del ’29 e Intese: una riforma impossibile?” organizzato dalla European Federation for Freedom of Belief (FOB) per affrontare una tematica di grande interesse nel dibattito degli studiosi italiani che si interessano di libertà religiosa auspicando una riforma importante a livello nazionale che possa assicurare maggiore eguaglianza dei gruppi religiosi e spirituali.

Il Seminario, trasmesso via Zoom e riproposto in forma integrale in calce a questa pagina, è stato magistralmente moderato dal giornalista Marco Respinti, direttore responsabile della rivista Bitter Winter, e presieduto dal presidente di FOB Alessandro Amicarelli, ha visto la partecipazione di noti studiosi in diversi settori di pertinenza, quali il diritto, la sociologia e antropologia.

Il presidente Amicarelli ha sottolineato come le Leggi del ’29, figlie del regime fascista, abbiano avuto il ruolo storico di concludere l’annosa Questione Romana che iniziò con l’occupazione di quanto rimasto dello Stato Pontificio a seguito dell’espansione del neonato Regno d’Italia oltre Tevere. Le Leggi del ‘29 sono rimaste praticamente intonse fino al 1984 quando si giunse ad una piccola e parziale Riforma, peraltro solo della parte concordataria delle Leggi stesse, riforma che in verità negli anni seguenti avrebbe cambiato molto poco nella sostanza, nonostante le attese di molti negli ambienti laici e all’interno delle comunità dei culti diversi dal cattolico (per utilizzare una terminologia cara al legislatore italiano). È opportuno rilevare come, a quasi un secolo dall’adozione delle medesime Leggi, volute direttamente da Mussolini per ricucire i rapporti con la Santa Sede, il Parlamento italiano sia stato incapace di adottare una Riforma integrale che possa dirsi degna di un Paese democratico, forse ancora non del tutto affrancatosi dal Regime fascista il cui assetto giuridico non è mai stato del tutto eradicato dopo il passaggio alla democrazia.

Gli interventi, succedutisi in una scaletta ordinata e perfettamente concatenati, hanno analizzato la questione degli obblighi dello Stato e dei rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose e spirituali da diverse prospettive e punti di vista complementari.

Germana Carobene, giurista e professoressa associata presso l’Università Federico II di Napoli, è intervenuta sul tema “Laicità interculturale e minoranze religiose” approfondendo, con passione e tenacia, un argomento di un certo interesse per la società italiana sebbene fin troppo relegato al solo campo degli studi accademici e della ricerca e poco dell’applicazione pratica, se si pensa che l’Italia nonostante sia sulla carta un Paese laico, nella realtà non lo è nella misura in cui non assicura il rispetto della diversità religiosa e spirituale in chiave interculturale, a differenza di altre realtà in cui la diversità è assicurata nonostante il rispetto per le tradizioni più tipiche del luogo.

Il segretario di FOB Silvio Calzolari, orientalista e docente di discipline storico-religiose a Firenze, è intervenuto sul tema “La libertà religiosa ha bisogno del riconoscimento giuridico?” sottolineando a più riprese come l’ostilità nei confronti della diversità abbia fortemente influenzato l’adozione di nuove Intese con confessioni religiose e gruppi spirituali minoritari, facendo esempi concreti molto interessanti anche ad esempio in relazione a gruppi non propriamente religiosi quali ad esempio il Grande Oriente d’Italia (GOI), una delle fraternità massoniche tra le più note in Italia.

A seguire, Nicola Colaianni, già magistrato di Cassazione e docente di Diritto ecclesiastico presso l’Università di Bari “Aldo Moro”, si è soffermato sulla tematica de  “Il rapporto tra legge comune e intese” in parte dissentendo da quanto affermato da Silvio Calzolari in relazione all’asserita ostilità nei confronti dei gruppi diversi dalla religione cattolica, ritenendo dal suo canto invece che il fatto stesso che vi siano state molte Intese con diversi gruppi minoritari, e nel caso ad esempio del Buddismo vi siano stati addirittura due distinti percorsi che hanno portato poi all’approvazione di due diverse Intese, nello specifico una con l’Unione Buddista ed una con la Soka Gakkai, sia anche solo questo segno evidente di rispetto della diversità nell’adozione delle Intese.

Marco Croce, ricercatore e professore all'Università di Firenze, ha approfondito il tema de “I progetti di legge sulla libertà religiosa”, passando in rassegna, con una ricostruzione minuziosa ed avvincente, le diverse e avverse vicende che hanno caratterizzato i variegati tentativi di addivenire ad una Riforma del settore, riforma che in verità non si è mai rischiato di portare a temine per via dell’incapacità del legislatore di individuare realmente le finalità, gli obiettivi e la portata di una Riforma di questo genere.

È stato poi il turno del prof. Pietro Nocita, insigne avvocato già docente di Procedura penale all’università La Sapienza di Roma, nonché past-president e fondatore di FOB, il quale ha affrontato la tematica, a lui cara, de "Lo stato normativo attuale sulle Intese" che, come da egli richiamato, aveva approfonditamente sviscerato nel proprio intervento durante il Convegno InternazionaleDiritto di credo in Europa, un Cammino difficile” tenutosi a Firenze nel 2018 sotto gli auspici del Segretario Generale del Consiglio d’Europa e che, come richiamato dal Prof. Nocita, vide FOB ricevere da parte del Presidente della Repubblica Mattarella, la prestigiosa Medaglia del Presidente, consegnata personalmente al prof. Nocita, con la quale il Presidente Mattarella esprimeva la propria vicinanza a FOB per il lavoro svolto a tutela della libertà di credo.

In seguito, Vincenzo Pace, professore di sociologia delle religioni all’Università di Padova e direttore della International Society for the Sociology of Religion (ISSR), è intervenuto con un approfondimento su “Intese senza intesa: riflessioni sul processo di riconoscimento dell'islam e sui limiti dell'attuale regime pattizio in Italia”, affrontando una questione molto cara a FOB e certamente al prof. Pace, ovvero sia la questione dell’Intesa con l’Islam che sembra non arrivare mai ad una positiva conclusione, sia per avversione in parte della società italiana, nonostante il chiaro dettato costituzionale a riguardo, sia anche per conflitti interni alle organizzazioni del mondo islamico che costituisce una variegata costellazione di gruppi spesso tra loro molto diversi.

Il Seminario di Studi è stato concluso da un intervento di Massimo Introvigne, sociologo delle religioni di fama mondiale, direttore del CESNUR e della rivista Bitter Winter, il quale ha posto l’accento sulla questione della differenziazione scorretta, tanto dal punto di vista giuridico quanto sociologico, tra religioni buone e sètte, necessariamente cattive, richiamando inoltre l’esistenza di un islam reale e di un islam percepito, così rilevando come un certo grado di ignoranza condizioni certamente lo sviluppo di un programma di Intesa per l’Islam in Italia, con responsabilità senz’altro degli islamofobi, ma anche involontariamente da parte di alcune comunità musulmane che sembrano talvolta essere impegnate più a litigare tra loro che non concentrate su un interesse comune, come avvenuto invece in diversi altri Paesi.

Introvigne ha concluso facendo leva sul fatto che la distinzione tra buoni e cattivi, peculiarità italiana, ha comportato addirittura la creazione di un organo di polizia, creato con una semplice lettera dell’allora Capo della Polizia, la SAS, Squadra Anti-Sette, organo di dubbia costituzionalità, spesso denunciato anche in sede internazionale, che ha come consulente di riferimento un prete cattolico esorcista, in ciò certamente non assicurando terzietà, e per ciò stesso ponendo dubbi sulla sua funzione in una società laica e democratica, considerato anche che ha dimostrato di non aver concluso con successo nessun caso, e anzi si è dimostrata un ente dannoso per alcune comunità contro le quali si è scagliata con campagne anche mediatiche ad hoc.

FOB continuerà ad organizzare altri seminari di studio e approfondimento di tematiche di interesse dandone visibilità su questo sito.

Di seguito il video completo del Seminario.

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