Per il secondo anno consecutivo, fra il 15 e il 19 luglio si è tenuto a Washington DC (Stati Uniti d’America) il Ministerial to Advance Religious Freedom.
Il summit, voluto e ospitato dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo, ha visto la partecipazione di rappresentanti di governo e di esperti provenienti da tutto il mondo.
In seguito al successo del Primo Ministerial del 2018, il Segretario di Stato aveva annunciato il Secondo Ministerial, e data la straordinaria risposta di quest’anno, Pompeo ha già trasformato il Ministerial in un appuntamento annuale.
Quest’anno un centinaio di rappresentanti di governi nazionali e di organizzazioni internazionali hanno partecipato alla discussione su come favorire la libertà religiosa nel mondo, con l’aiuto di famosi esperti in questo campo.
Una settimana prima che cominciasse questo secondo Ministerial, il Segretario di Stato Mike Pompeo aveva annunciato l’istituzione di una Commissione per i Diritti Umani Inalienabili, il cui obiettivo principale è l’attuazione dei dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite del 1948.
La libertà di religione e credo fa parte delle politiche estere degli Stati Uniti, fatto che ha recentemente favorito una certa conflittualità con la Cina, secondo cui rappresenterebbe un’ingerenza nelle faccende interne di uno stato sovrano il fatto che gli USA (insieme a numerosi altri paesi, per lo più occidentali) ha denunciato e stigmatizzato le persecuzioni religiose che avvengono in Cina, facendo appello al governo del paese affinché chiuda i campi di internamento – cui si fa spesso riferimento come campi di concentramento, benché ufficialmente siano denominati campi di rieducazione – nei quali sono trattenuti Cristiani, Musulmani e membri del Falun Gong e di altre minoranze considerate xie jiao (letteralmente “gruppi non ortodossi”), obbligati a rinnegare la propria fede per uniformarsi all’ideologia comunista cinese, pena in caso di rifiuto la tortura o persino l’uccisione o l’abbandono fino alla morte, come testimoniato da un gran numero di ex detenuti e di fonti d’informazione interne.
FOB e la sua consociata EIFRF hanno partecipato a svariati meeting in programma durante la settimana di lavori.
Oltre alle sessioni plenarie, sono stati organizzati numerosi incontri supplementari durante la settimana e FOB, rappresentata dal suo presidente Avv. Alessandro Amicarelli, è sempre stata presente non solo per sostenere le relazioni in essere con i partner attuali, ma anche per fare nuove conoscenze e stringere nuove alleanze.
Il nostro presidente ha incontrato diversi ambasciatori e rappresentanti del governo americano, fra cui la Presedente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi.
È degno di nota il fatto che durante il Ministerial, Lord Alton di Liverpool, membro della Camera dei Lord britannica e noto attivista per i diritti umani, ha ricevuto dall’ambasciatore Sam Brownback un riconoscimento ufficiale per le sue attività in ambito FoRB (Freedom of Religion and Belief, libertà di religione e credo), assieme a Frank Wolf, già membro del Congresso americano, entrambi descritti come «padri del movimento per la libertà di religione e credo».
Durante il Ministerial del 2018 era venuto alla luce un nuovo movimento internazionale per la libertà religiosa, proprio su impulso e per suggerimento del Segretario di Stato Mike Pompeo, di cui FOB è orgogliosa di far parte; tale movimento è in costante crescita, sta dando un contributo importante alle trattazioni in materia di FoRB e sta gettando le basi per dei risultati positivi in tutto il mondo.
Molti delegati hanno espresso apprezzamento per il lavoro portato avanti da FOB in collaborazione con molte altre organizzazioni dagli obiettivi simili, associate a FOB o meno, anche perché FOB è una federazione totalmente laica che lavora con chiunque e con qualunque altro gruppo, sia esso di natura religiosa o spirituale piuttosto che laico o ateo, in virtù di uno scopo comune che è stabilire una libertà imperitura per tutti, nella quale sia compreso il diritto genitoriale a educare la prole nel modo ritenuto più opportuno, tanto quanto il diritto dei figli adulti a scegliere il proprio percorso di vita secondo le credenze personali.
Nei prossimi mesi, FOB continuerà a battersi per la libertà di religione e credo di tutti, in linea con le mete e gli scopi descritti nello statuto di FOB, e in linea con le norme internazionali in materia di diritti umani, secondo le aspettative del Ministerial to Advance Freedom of Religion.