Pare che alcune sovvenzioni statali francesi provenienti dal denaro dei contribuenti siano state utilizzate in modo improprio da gruppi anti-sette che stigmatizzano e fomentano ostilità nei confronti di alcuni gruppi religiosi o di credo e dei loro membri.
HRWF — Nell'ambito del suo Bando per i Progetti del 2023, la MIVILUDES (Missione Interministeriale di Vigilanza e Lotta contro le Devianze Settarie) ha generosamente stanziato una sovvenzione statale di 150.000 euro a favore del CAFFES (Centro di sostegno alle famiglie che si trovano ad affrontare il problema del controllo esercitato dalle sette). Si tratta di una sovvenzione considerevole, se non del tutto sproporzionata, per una piccola associazione il cui bilancio annuale è finanziato per il 90% con denaro pubblico.
Se l'entità dell'importo stanziato non costituisce di per sé un'irregolarità, l'opportunità di tale generosità statale solleva seri interrogativi e sospetti, poiché ogni anno i finanziamenti statali mantengono artificialmente in vita un'associazione che senza di essi chiuderebbe i battenti.
Recentemente si è scoperto che il CAFFES aveva omesso di pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale i suoi rendiconti finanziari per gli anni 2021 e 2022 e improvvisamente, ma solo in parte, ha ottemperato alla legge in fretta e furia il... 18 aprile 2024, mentre avrebbe dovuto farlo ogni anno entro tre mesi dall'approvazione legale del rendiconto finanziario. Sebbene sia indicato in calce al documento che il bilancio è stato certificato da un revisore dei conti, per rispettare in pieno la legge, anche la relazione stessa del suddetto revisore dei conti doveva essere pubblicata (Decreto n. 2010-31 dell'11 gennaio 2010), ma non lo è stata.
Senza la sovvenzione del Ministero dell'Interno, che rappresentava quasi il 50% del bilancio annuale del CAFFES nel 2021 e nel 2023, difficilmente l'associazione potrebbe sopravvivere.
Stigmatizzazione e istigazione all'ostilità sponsorizzate dallo Stato
Il denaro pubblico stanziato al CAFFES e ad altri simili soggetti privati viene, di fatto, destinato a una serie di istituzioni pubbliche e statali, tra cui i ministeri, per finanziare la lotta contro alcune comunità religiose o di credo debitamente registrate e legalmente monitorate. Così facendo condonano e finanziano la stigmatizzazione e l'incitamento all'ostilità nei confronti di specifici segmenti della società civile, ma è il loro ruolo quello di incrinare la società e creare tensioni interne?
È compito delle istituzioni statali lottare contro le comunità religiose le cui credenze e pratiche non sono state sanzionate da un tribunale, subappaltare tale lotta ad associazioni ostili a tali comunità di fede e strumentalizzarle in modo che azioni borderline al di là del loro già discutibile mandato possano essere messe in atto da altri? Questa è tuttavia la realtà di ciò che succede.
Una sentenza della Corte di Cassazione del 2002 contro l'ex capo del gruppo anti-sette ADFI che aveva definito i Testimoni di Geova “un'associazione per delinquere” è illuminante. Quell'attivista ostile ai Testimoni di Geova era conosciuto anche dalla magistratura, come dimostra un'altra sentenza della Corte di Cassazione del 1999, ed è ora la forza trainante del CAFFES.
Il 27 giugno 2024, il CAFFES ha lanciato una richiesta di testimonianze, prendendo di mira la comunità dei testimoni di Geova in Francia. È evidente che lo scopo è stigmatizzare quella comunità religiosa. La diffamazione e i discorsi che esortando all'odio comunque si avvicinano sempre a violazioni di norme legali.
Nel 2003, il CAFFES è stato condannato dalla Corte d'Appello di Parigi per aver diffamato i Testimoni di Geova e negli ultimi 20 anni molte altre associazioni anti-sette in Francia e in altri Paesi europei hanno perso cause legali per lo stesso motivo.
Nonostante il profilo di questi soggetti non statali che esprimono apertamente e pubblicamente la loro ostilità, le istituzioni finanziano le loro attività, violando esse stesse le leggi della Repubblica francese.
Inoltre, nel giugno 2024, il Tribunale Amministrativo di Parigi ha giudicato l'istituzione statale MIVILUDES colpevole di diffamazione condannandola a cancellare le “affermazioni scorrette” che sostenevano che i Testimoni di Geova non denunciano alle autorità laiche i casi di abusi sessuali su minori e che scoraggiano i bambini dal proseguire la formazione scolastica e altre fake news, poi replicate dai media e non solo in Francia.
E nel 2023 la MIVILUDES ha dovuto ripubblicare il suo rapporto annuale, per includere un diritto di replica di quattro pagine da parte della Chiesa di Scientology, al fine di evitare una causa legale.
Le organizzazioni anti-sette al vaglio della Corte dei Conti e il caso UNADFI
Degno di nota è che, grazie al monitoraggio da parte delle associazioni che difendono la libertà religiosa per tutti, le organizzazioni anti-sette finanziate dallo Stato sono ora sempre più sotto la lente dalla Corte dei Conti (Cour des Comptes), il cui mandato è di verificare la correttezza dell’uso dei fondi pubblici.
La Corte dei Conti di Parigi
(Credits: TouN — Opera propria, CC BY-SA 3.0)
Nel suo rapporto del marzo 2024, la Corte ha denunciato con forza le omissioni e le menzogne delle associazioni che hanno richiesto finanziamenti alla MIVILUDES, in particolare in seguito al Bando per i Progetti del 2021.
Qualche anno fa, lo stanziamento di sovvenzioni pubbliche legate al Bando per i Progetti 2021 della MIVILUDES è stato analizzato da CAP/ Liberté de Conscience (CAP/ Libertà di coscienza), una ONG europea laica con status consultivo ONU (ECOSOC). Il CAP ha quindi rilevato una serie d’irregolarità riguardanti l'organizzazione anti-sette UNADFI (Union Nationale des Associations de Défense des Familles et de l’Individu victimes de sectes) e le ha segnalate alla Corte dei Conti il 23 settembre 2021.
Anche il CAP/Liberté de Conscience ha svolto le sue indagini sul caso del CAFFES e il materiale informativo che segue proviene dal rapporto pubblicato sul loro sito web.
Diversione dalla finalità del Bando per i Progetti della MIVILUDES nel caso CAFFES
Nel caso CAFFES, CAP/Liberté de Conscience ha chiesto e ricevuto dal Prefetto del Dipartimento del Nord i documenti riguardanti lo stanziamento di una sovvenzione di 150.000 euro da parte della MIVILUDES nel 2024 (Bando MIVILUDES 2023) all'associazione anti-sette CAFFES, con sede a Lille.
CAP/ Liberté de Conscience li ha analizzati e ha individuato le irregolarità ritenute particolarmente gravi prima di segnalarle, il 6 agosto 2024, al Prefetto, alla Corte dei Conti e all'Ufficio della Procura Finanziaria Nazionale.
A questo proposito, il Presidente della Corte, Pierre Moscovici, ha dichiarato che «si tratta di una questione seria». Ha inoltre indicato che il Procuratore Generale della Corte dei Conti ha deferito la questione alla Camera del Contenzioso, che indagherà sul caso «ed eventualmente giudicherà e condannerà chi di dovere».
È importante capire che il Bando per i Progetti 2023 della MIVILUDES, come indica il suo nome, riguarda ovviamente progetti futuri... È quindi destinato a finanziare progetti da realizzare in un periodo successivo, e in nessun modo per attività esistenti o passate di un'associazione. Tuttavia, secondo CAP/Liberté de Conscience, questo è ciò che il CAFFES ha fatto con la sovvenzione di 150.000 euro.
Progetti già completati... o già finanziati!
Un primo progetto annunciato dal CAFFES era la produzione di un fumetto intitolato “Operazione Thomas”, ma questo progetto era già stato completato nel 2022, grazie a una precedente sovvenzione della stessa fonte, la MIVILUDES! Era già stato distribuito online sul sito web del CAFFES nel marzo 2023, mesi prima della richiesta di sovvenzione.
Un secondo progetto del CAFFES si chiama BOOMERING, che il CAFFES non sta in alcun modo dirigendo, ma di cui è solo un partner, a differenza di quanto dichiarato nella sua richiesta. Inoltre, il sito web del CAFFES stesso menzionava che il progetto era già stato completato nella prima metà del 2023 con alcuni finanziamenti dell'Unione Europea. Alla luce di queste premesse, la richiesta di finanziamento per il progetto “BOOMERING” era fuorviante, secondo CAP/Liberté de Conscience, poiché la sovvenzione di 150.000 euro non poteva essere utilizzata per questo scopo.
Infine, il CAFFES ha fatto riferimento a un “film di prevenzione” e a un “cortometraggio”, che in realtà consiste in brevi segmenti video in cui appare un membro del CAFFES. Questi video sono stati girati con un telefono cellulare con inquadratura fissa e poi caricati su YouTube. Questi video amatoriali non richiedevano competenze o attrezzature professionali. A oggi, questi video hanno avuto tra le 14 e le 46 visualizzazioni – comprese quelle di CAP/Liberté de Conscience – con l'eccezione di un video che ha avuto “successo” e che ha ottenuto 108 visualizzazioni.
L'accouynt ufficiale del CAFFES su YouTube ha avuto solo quattro iscritti e 300 visualizzazioni dal 1° marzo al 31 dicembre 2024. Ciò significa che nemmeno i membri del CAFFES guardano questi video molto riservati. Anche in questo caso, una parte della sovvenzione di 150.000 euro poteva essere destinata alla produzione di questi video.
Ricapitolando: Dei tre progetti che avrebbero dovuto giustificare la sovvenzione di 150.000 euro, due erano già stati completamente finanziati da altre fonti al momento della richiesta e uno consisteva in alcuni video amatoriali girati gratuitamente con uno smartphone in un ufficio e caricati su YouTube.
Il parere di CAP/Liberté de Conscience sulla responsabilità delle MIVILUDES nel caso CAFFES
In breve, una micro-associazione di Lille che voleva ottenere un finanziamento di ben 150.000 euro dalla MIVILUDES, ha fatto domanda per progetti che non esistono più o che sono già stati finanziati tramite altri bandi e alla fine ha ricevuto in tutto centinaia di migliaia di euro dalla MIVILUDES e da altre istituzioni statali. È grazie a queste manovre che il CAFFES ha potuto pagare profumatamente il suo staff e continuare a esistere sulle spalle dei contribuenti, secondo il CAP/ Liberté de conscience.
E cosa fa la MIVILUDES, nonostante sia stata allertata alcuni anni fa sulle irregolarità nel modo in cui assegna le sovvenzioni?
Elargisce, distribuisce, sperpera, e finanzia queste associazioni per combattere la vertigine della vacuità.
Se la MIVILUDES smettesse di sostenere queste associazioni, esse scomparirebbero rapidamente, perché è evidente che non hanno alcuna credibilità nel mobilitare il pubblico e nell'attirare donazioni.
In altre parole, il giorno in cui la MIVILUDES diventerà più rigorosa e vigile nel rispettare lo stato di diritto, il piccolo e chiuso club di associazioni sotto perfusione finanziaria che beneficiano delle elargizioni della MIVILUDES crollerà e morirà di morte naturale.
Ma la cerchia delle associazioni beneficiarie – custodi della cassaforte – sta facendo in modo che tale eventualità non si concretizzi, anche a costo di ignorare i chiari messaggi della Corte dei Conti.
Quanto è stato difficile accorgersi dell'uso discutibile dei fondi statali da parte del CAFFES? Solo poche ore di ricerca per stabilire e documentare ciò che stava accadendo, secondo CAP/Liberté de Conscience, lavoro che avrebbe dovuto essere svolto dalla MIVILUDES fin dall'inizio, ma non c'era ovviamente la volontà di farlo.
Fonte: HRWF