Anche i Paesi Bassi lo chiamano genocidio

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The Dutch Flag and Dutch Parliament

di Marco Respinti — Giovedì 25 febbraio, il Parlamento olandese ha approvato una mozione non vincolante che definisce "genocidio" i crimini contro gli Uiguri in Cina. La mozione era stata presentata da Sjoerd Sjoerdsma, del partito di centro-sinistra Democraten 66, che ha anche proposto separatamente di fare pressione sul Comitato Olimpico Internazionale per spostare le Olimpiadi invernali del 2022 fuori dalla Cina.

La mozione dichiara che "le misure per prevenire le nascite" e " l’esistenza di campi di punizione" rientrano nella risoluzione 260 delle Nazioni Unite, generalmente conosciuta come Convenzione sul Genocidio.

È la prima volta che una tale mozione viene approvata in un Parlamento Europeo.

Fuori dall'Europa, infatti, la Camera dei Comuni del Parlamento canadese ha votato a favore di una mozione che riconosce formalmente i crimini del PCC come genocidio lunedì 22 febbraio 2021, e in Europa (geograficamente parlando) il Regno Unito è bloccato in una discussione parlamentare sull'argomento. Dopo un'accesa discussione, la Camera dei Lord ha approvato per la seconda volta un emendamento chiaramente rivolto alla Cina, che impedisce accordi commerciali con paesi colpevoli di genocidio, ma le forze pro-cinesi all'interno del governo britannico mirano a bloccarlo alla Camera dei Comuni, dove l'emendamento sta ora andando per il suo quarto e ultimo passo.

Il testo della mozione olandese afferma chiaramente che "in Cina è in corso un genocidio della minoranza Uigura ".

È vero, si trattiene dall'incriminare direttamente il governo centrale cinese per i crimini sistematici perpetrati nella Regione Autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR), che i suoi abitanti Musulmani Uiguri e altri turchi chiamano Turkestan orientale.
È vero, lascia imprecisate la vera natura e le ragioni del genocidio del PCC ai danni degli  Uiguri e degli altri popoli turchi della XUAR, la maggior parte dei quali Musulmani, perpetrato a causa del disprezzo della loro diversità culturale (ed etnica) e dell'odio nei confronti della religione - un disprezzo alimentato dall'avidità di potere del PCC e un odio radicato nelle premesse ideologiche marxiste del PCC.

Ciononostante, il PCC ha ricevuto il messaggio in maniera chiara e cristallina.

L'Ambasciata cinese nei Paesi Bassi ha immediatamente risposto, chiamando il genocidio nello Xinjiang "una vera e propria bugia" diffusa con "totale disprezzo dei fatti e del buon senso" attraverso una mozione che "ha deliberatamente infangato la Cina e interferito gravemente negli affari interni della Cina".

Rendendosi ridicola, l'Ambasciata Cinese ha anche aggiunto che "in anni recenti, la popolazione Uigura nello Xinjiang ha goduto di una crescita costante e il loro standard di vita ha visto un miglioramento significativo", ribadendo la classica bugia negazionista del regime: "le questioni relative allo Xinjiang non riguardano mai i diritti umani, l'etnia o la religione, ma la lotta contro il terrorismo violento e la secessione".

Senza dubbio, questa reazione ha confermato che i promotori della mozione hanno colpito il PCC in un punto dolente. Mozioni di questo tipo potrebbero essere più forti e dettagliate? È possibile. Ma, come diceva il filosofo e politico irlandese Edmund Burke (1729-1797), la politica è l'arte del possibile. Per il momento, questo è ciò che era possibile fare.

Mozioni simili sono in arrivo in altri parlamenti europei. Se saranno approvate, una dopo l'altra, diventeranno un'onda. A quel punto, i governi potrebbero decidere di agire di conseguenza. Quel giorno, la portata di ciò che l'arte politica del possibile potrebbe realizzare si amplierà considerevolmente.

Fonte: Bitter Winter