
FOB aveva si era già occupato della vicenda di Guru Jára con una serie di quattro articoli (qui i link: uno, due, tre e quattro) scritti a quattro mani da Alessandro Amicarelli, presidente di FOB, e Massimo Introvigne, direttore di Bitter Winter. Anche Pavel Hlavinka, professore associato dell’Università di Palacký, ha scritto su Guru Jára dichiarandosi suo discepolo. La cosa non è sfuggita ad una solerte giornalista intollerante che ha fomentato una campagna mediatica contro la “pericolosità” del professore legato a un pregiudicato (Guru Jára) e alla sua “setta”, con il risultato che Pavel Hlavinka è stato “licenziato”.
I media non sono tribunali: il caso del licenziamento del Prof. Pavel Hlavinka sotto la pressione dei media cechi
Un caso in cui la libertà di pensiero e di credo, la libertà accademica e la libertà di espressione sono diventate vittime dei media.
Di Willy Fautré — Nel maggio di quest'anno, un professore associato dell'Università Palacký di Olomouc è stato licenziato con un semplice colpo di spugna dopo aver servito correttamente e lealmente per 29 anni e 5 mesi. Perché?
Il professor Pavel Hlavinka, nato nel 1971, ha iniziato a studiare filosofia, scienze politiche e psicologia presso la Facoltà di Lettere dell'Università Palacký di Olomouc. Nel 1996 ha iniziato a tenere lezioni su queste materie presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Palacký e dal 2003 ricopre il ruolo di professore associato.
Non era mai stato soggetto a misure disciplinari da parte dell'università. Nove anni fa aveva persino ricevuto un premio dall'Università Palacký. Per quasi 30 anni, non c'erano mai state lamentele da parte degli studenti o dei loro genitori e non era stato mai citato in tribunale. Aveva tenuto conferenze in università europee e anche in altri continenti. È stato un prolifico scrittore di testi filosofici. Solo per citare alcune delle sue opere:
Daseinsanalysis – the Encounter of Philosophy and Psychotherapy (2001, 2008), History of Philosophy (1a ed. 2008, 2a ed. 2021),
French Phenomenology and existential analysis /Francouzska fenomenologie a existencialni analyza (2010),
Goodness and Virtue from the Perspective of Ethical and Religious Concepts (per il quale ha ricevuto il Premio del Rettore dell'Università Palacký nel 2016),
Una panoramica sulla storia dell'origine dell'approccio fenomenologico (2017)
The Gospel of Guru Jára According to Pavel (2020), una monografia di 600 pagine sul cittadino ceco Jaroslav Dobes, noto come Guru Jára, che pratica e insegna lo yoga tantrico.
In 2019, il suo testo “Tantric Traditions in the Spiritual Teaching of Guru Jára“ è stato pubblicato da The Journal of Cesnur fondato dal dottor Massimo Introvigne, direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR) ed ex “Rappresentante dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione, con particolare attenzione alla discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni”. Nell'abstract del suo intervento, si è presentato come “un accademico e discepolo del Guru Jára Path”.
Il caso giudiziario di Jaroslav Dobeš e Barbora Pláškováh
Jaroslav (Jára) Dobeš, il fondatore del Guru Jára Path, e la sua principale collaboratrice, Barbora Plášková, sono stati condannati nel 2014 nella Repubblica Ceca rispettivamente a dieci e nove anni e mezzo, poi ridotti a cinque anni e mezzo e cinque anni) con l'accusa di abusi sessuali su adepte commessi con il pretesto di rituali tantrici nella Repubblica Ceca. Nel 2024, i giudici cechi hanno riconosciuto con una sentenza passata in giudicato che, essendo stati detenuti nelle Filippine in campi per immigrati clandestini in attesa di decisioni sulle loro richieste di asilo in quel Paese, per un periodo di tempo superiore alle sentenze ceche, dopo essere stati riportati nel loro Paese d'origine non avevano più pene detentive da scontare ed erano quindi liberi. (Fonte: The Journal of Cesnur)
Campagna mediatica contro il professor Pavel Hlavinka
Per oltre un decennio, i media della Repubblica Ceca hanno pubblicato una sacco di notizie scandalistiche su Guru Jára e la sua principale collaboratrice Barbora Plášková, ma il Prof. Pavel Hlavinka non è mai stato coinvolto in alcuna delle attività per le quali sono stati condannati a pene detentive.
Il caso del guru Jara è concluso. Jaroslav (Jára) Dobeš e Barbora Plášková hanno scontato la loro pena. Lei è tornata nelle Filippine per prendersi cura del proprio figlio, mentre lui è andato in un altro Paese. Questa avrebbe dovuto essere la fine della storia, ma non lo è stata.
Le tematiche sulle sette sono una manna dal cielo per i media. Una giornalista ceca ha “scoperto” un discepolo di Jaroslav Dobeš: il professor Pavel Hlavinka, che ha insegnato per quasi 30 anni all'Università Palacký di Olomouc. Ha dipinto il professore come un rischio per le sue studentesse, ha messo il consiglio dell'Università Palacký in una posizione scomoda, nell'occhio del ciclone mediatico e ha alimentato la sua campagna a tal punto che la notizia è stata riportata anche dalla TV ceca “CNN Prima News”.
Storie come quelle di una setta si vendono bene sui media, ma non devono essere usate come tribunali e, nel caso del professor Pavel Hlavinka, non si può nemmeno dire che debba beneficiare della presunzione di innocenza, dato che non c'è mai stata alcuna denuncia nei suoi confronti.
Il licenziamento artificioso del professore da parte dell'Università
Le università e le scuole, pubbliche o private, tendono sempre a temere eventi che potrebbero danneggiare la loro immagine e la loro reputazione. L'Università Palacký di Olomouc non fa eccezione in questo senso.
Cronologia:
Tutto è accaduto in pochi giorni, alla vigilia della fine dell'anno accademico in corso.
19 maggio 2025: Una giornalista contatta il professor Hlavinka via e-mail, ponendogli diverse domande provocatorie sul Guru Jara Path, ma lui sceglie di non rispondere. Allo stesso tempo, la giornalista contatta le autorità universitarie per il suo articolo di prossima pubblicazione che avrebbe messo l'università nel mirino dei media cechi.
20 maggio 2025: Alle 9:30 il professor Hlavinka riceve una telefonata dal rettore Václav Stehlík che lo invita a presentarsi nel suo ufficio per un incontro personale, che si svolge alle 12:00. Presente all’incontro anche il rappresentante sindacale della facoltà di Giurisprudenza Petr Podrazil, che avrebbe il compito di difendere il personale dell'università. Entrambi gli hanno immediatamente annunciato che nel prossimo anno accademico i suoi corsi sarebbero stati cancellati, lasciandolo di fatto senza lavoro. Si trattava di un modo intelligente, ma subdolo, per evitare di essere perseguiti legalmente per licenziamento immotivato o illegale. Gli hanno consigliato di accettare una liquidazione di cinque mesi di stipendio e di terminare il suo rapporto di lavoro di comune accordo. La sua carriera accademica all'Università Palacký, durata 30 anni, si è conclusa in questo modo.
24-25 maggio 2025: Durante le trasmissioni sensazionalistiche dell’emittente televisiva CNN Prima News, il professore Hlavinka viene messo alla pubblica gogna e dipinto come un pericolo per i suoi studenti. Il servizio, girato direttamente davanti alla sede dell'università, conteneva interviste a degli studenti e mostrava video del professore trovati online. Altri media cechi hanno ripubblicato e amplificato la fonte originale, distruggendo l'immagine e la reputazione del professor Hlavinka, consigliando alla polizia di prestare attenzione al suo caso. La verità è che non c'era e non c'è mai stata alcuna denuncia nei suoi confronti nel corso della sua carriera di insegnante.
27 maggio 2025: Il professor Hlavinka ha accettato la liquidazione imposta dall'università e ha firmato l'accordo di risoluzione del contratto in data 21 maggio...
Il professor Hlavinka, 54 anni, è ora disoccupato. Ha poche o nessuna possibilità di trovare un lavoro simile in un'altra università, a causa dei danni che i media hanno causato alla sua immagine e alla sua persona. Da allora gli è già stato rifiutato un altro posto di lavoro. Si prende cura di una madre malata di 86 anni e il suo futuro dal punto di vista economico non è roseo.
In questo caso, anche la libertà di pensiero, la libertà di credo, la libertà accademica e il diritto alla privacy sono stati vittime di una forma di giornalismo sensazionalistico motivato più dalla caccia ai titoli in prima pagina piuttosto che dall'interesse per la verità o per i costi umani coinvolti.
Fonte: HRWF