di Steno Sari — Non è forse vero che i disonesti si approfittano delle persone oneste? Perciò, quali vantaggi ha una persona onesta (dal latino honestus, «onorato», derivato di honos, «onore») in un mondo dove prevale la disonestà?
Intanto, bisogna dire che una società basata su inganni e menzogne non funziona bene e tutta la comunità è in sofferenza perché la disonestà conduce spesso alla disgregazione sociale e alla svalutazione dei valori etici e morali. L'onestà è una disposizione nobile dell'animo umano, una qualità interiore che si manifesta con la lealtà la rettitudine e la sincerità. Essa ha relazidne con molti aspetti della vita e vi influisce in modi diversi. L'onesto rispetta gli altri alla luce del sole, il disonesto vive nell'ombra e non prova riguardo né stima per il prossimo. Una persona onesta ricerca con mente aperta la verità e cerca di comunicarla in modo chiaro e trasparente. Invece, il disonesto imbroglia e comunica in modo ambiguo e subdolo e a volte inganna spudoratamente, senza ritegno. Inoltre, le persone oneste hanno il senso dell'onore, sono degne di fiducia, si può fare affidamento su di loro, sono cristalline e mantengono le promesse fatte. Per questo si può dire che l' onestà è un valore etico fondamentale per la società civile, mentre la disonestà alimenta timore e sfiducia, e favorisce il declino sociale.
A dire il vero quasi tutti a parole si definiscono onesti e dicono di apprezzare l'onestà.
Almeno fino a quando non si presenta l'opportunità di fare i furbi e farla franca. Perché è così difficile essere onesti? La crisi economica o la mancanza di un lavoro stabile forniscono l'alibi a molte persone disperate che così si sentono giustificate a rubare e imbrogliare. Questa attitudine è così diffusa che, quando si prospettano vantaggi economici truffaldini, molti non prendono nemmeno in considerazione l'idea di essere onesti perché per esserlo, in certi contesti, bisogna avere una forte fibra morale e grande coraggio. Siamo onesti, molti imbrogliano con mezze verità fino al punto che permette loro di continuare a considerarsi persone "ragionevolmente" oneste pur essendo pericolosi millantatori che sovrastimano le loro abilità.
E che dire dell'onestà intellettuale? Oggi c'è un gigantesco bisogno di informazione. Una buona informazione, per difendersi dalle fake-news e da chi le diffonde, deve essere onesta e trasparente. Ma nel campo dei mass-media quanti ammettono gli errori e fanno mea culpa? Eppure l'ammissione di un torto è fondamentale per essere credibili, specialmente oggi dato che la tecnologia rende la menzogna molto più accessibile. Per questo l'onestà intellettuale implica anche promuovere la cultura dell'assunzione delle proprie responsabilità, senza reticenze, promuove la verità ed è in grado di prestare maggiore attenzione alla risoluzione dei problemi, costi quel che costi.
"Un animo onesto non si adegua a chi sbaglia", scrisse il drammaturgo Publilio Siro e non ci si sbaglia mai ad essere intellettualmente onesti e a fare la cosa giusta: dà una grande libertà di parola, senza ipocrisia.
Articolo apparso su Libero il 27 novembre 2022 e ripubblicato con l'autorizzazione dell'autore