Le Nazioni Unite stigmatizzano le Linee Guida sulle «sette» del governo giapponese

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Jehava's Withnesses in Japan

In un recente articolo, il professor Massimo Introvigne informava di un increscioso aumento di episodi di violenza perpetrati in Giappone ai danni dei fedeli della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova e di un altrettanto increscioso aumento – secondo i Testimoni di Geova fino al 638% – di crimini dettati dall’odio e discorsi di incitamento all’odio.

L'8 luglio 2022 l'ex Primo Ministro Shinzo Abe veniva assassinato da Tetsuya Yamagami, che aveva dichiarato di averlo voluto punire per il sostegno di Abe ad iniziative di organizzazioni legate alla Chiesa dell'Unificazione, ora chiamata Federazione delle Famiglie per la Pace e l'Unificazione del Mondo, che lui odiava a causa delle eccessive donazione che la madre avrebbe fatto verso l’organizzazione portandola alla bancarotta

A seguito di tale episodio, sotto la pressione dei gruppi anti-sette giapponesi, il Ministro della Salute, del Lavoro e del Welfare (MHLW) aveva emanato delle direttive volte a contrastare il fenomeno delle donazioni e dei cosiddetti “abusi religiosi sui minori”, sotto forma di Domande e Risposte (Q&A) pubblicate il 27 dicembre 2022. Tra i principali fautori dell’iniziativa c’era il gruppo anti-sette "Società giapponese per la prevenzione e il recupero dalle sette" (Japanese Society for Cult Prevention and Recovery, JSCPR), una rete composta da psicologi, membri della comunità religiosa, avvocati, psichiatri, sociologi della religione, consulenti, ex membri di "gruppi controversi" e loro famiglie, che utilizzano il concetto di "controllo mentale" per motivare le loro iniziative liberticide. Tra le numerose minoranze religiose a loro invise, quelle più conosciute al di fuori del Giappone, oltre ai Testimoni di Geova, sono la Chiesa di Scientology e la Sokka-Gakkai.

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Jehova's Withnesses in front of a house of worship in Japan

Testimoni di Geova davanti a un luogo di culto in Giappone. (Foto: Jehovah’s Witnesses Examiner / Facebook)


Ora, in un altro articolo qui sotto riportato, il professor Massimo Introvigne rende noto che quattro Relatori Speciali delle Nazioni Unite hanno inviato una lettera al governo giapponese per denunciare la discriminazione e i crimini di odio nei confronti dei Testimoni di Geova a seguito della pubblicazione delle "Q&A on Responses to Child Abuse Related to Religious Beliefs, etc.” (Q&A sugli abusi sui minori in relazione alle credenze religiose, ecc.).


Le Nazioni Unite denunciano la discriminazione e i crimini d'odio contro i Testimoni di Geova e altre persone

Per la prima volta, un documento ufficiale delle Nazioni Unite firmato da quattro relatori speciali riconosce l'esistenza di una grave crisi della libertà religiosa nel Paese.

Di Massimo Introvigne, Bitter Winter (04.07.2024) — È stata resa pubblica una lettera al governo del Giappone da parte del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo, Nazila Ghanea; del Relatore speciale sul diritto all'istruzione, Farida Shaheed; del Relatore speciale sulla promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, Irene Khan; e del Relatore speciale sui diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione, Clément Nyaletsossi Voule, datata 30 aprile 2024. Come spiega la lettera, è prassi normale dei Relatori speciali pubblicare tali dichiarazioni 60 giorni dopo che sono state comunicate al Governo interpellato per le sue osservazioni.

La dichiarazione si riferisce al controverso Q&A on Responses to Child Abuse Related to Religious Beliefs, etc. (Domande e Risposte sugli abusi sui minori in relazione alle credenze religiose, ecc.) pubblicato dal Ministero giapponese della Salute, del Lavoro e del Welfare il 27 dicembre 2022 (una traduzione completa è stata pubblicata su The Journal of CESNUR). Le Domande e Risposte fanno parte di una serie di leggi, linee guida e regolamenti amministrativi emanati dopo l'assassinio dell'ex Primo Ministro Shinzo Abe nel 2022. Il politico è stato ucciso da un uomo che intendeva punirlo per la sua collaborazione con la Chiesa dell'Unificazione, ora chiamata Federazione delle Famiglie per la Pace e l'Unificazione del Mondo, colpevole secondo l’assassino di aver mandato in bancarotta la madre nel 2002, presumibilmente a causa delle eccessive donazioni fatte al movimento religioso. È seguita una campagna contro le “sette”, di cui le Domande e Risposte sono uno degli effetti collaterali.

Come si legge nella dichiarazione dell'ONU, «le Linee Guida delle Domande e Risposte sono state sviluppate in un contesto di maggiore attenzione e stigmatizzazione di alcune minoranze religiose o di credo dopo l'assassinio dell'ex Primo Ministro Shinzo Abe l'8 luglio 2022» e sono state preparate in collaborazione con organizzazioni private anti-sette. «Le Linee Guida sono state redatte dopo aver consultato la Società giapponese per la prevenzione e il recupero dalle sette (JSCPR), il cui presidente ha chiesto il riconoscimento di un nuovo tipo di abuso sui minori da parte di gruppi religiosi nell'ottobre del 2022, e che in precedenza aveva fatto dichiarazioni pubbliche denigrando i Testimoni di Geova e altre minoranze religiose o di credo».

La dichiarazione prosegue commentando che «sebbene i Testimoni di Geova non siano menzionati nelle Linee Guida delle Domande e Risposte in quanto tali, le loro pratiche e attività sembrano essere prese di mira dalla nuova direttiva. Né i Testimoni di Geova né altre minoranze religiose o di credo sono state consultate durante la preparazione delle Linee Guida delle Domande e Risposte, nonostante la delicatezza del contesto e il fatto che le Linee Guida per le Domande e Risposte riguardano tutte le comunità religiose o di credo. Mentre i Testimoni di Geova hanno ripetutamente chiesto un incontro con il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare, non è stato concesso fino a quando non sono state pubblicate le Q&A».

I quattro relatori osservano giustamente che le Q&A si basano su una nozione problematica di abuso sui minori che "può verificarsi sullo sfondo di convinzioni religiose" e notano che "diverse parti delle linee guida sembrano fissare una soglia più bassa per l'accertamento dell'abuso in contesti religiosi rispetto a quelli non religiosi". In altre parole, le Q&A considerano abusive le pressioni esercitate dai genitori per convincere i figli a partecipare alle funzioni religiose ma non a frequentare, ad esempio, corsi di formazione sportiva o di musica o danza. Considerano che i genitori che si oppongono alla partecipazione dei figli a determinate forme di intrattenimento sulla base di motivazioni religiose stiano commettendo un abuso, mentre non lo considerano tale per altri genitori le cui obiezioni possono essere di natura politica o culturale. Si afferma che ai bambini non deve essere chiesto di indossare simboli che identifichino la loro religione, ma non ci sono disposizioni simili per i simboli che esprimono il sostegno a organizzazioni politiche, artistiche o sportive.

«Molte delle Linee Guida», aggiunge la dichiarazione, «fanno vaghi riferimenti a deviazioni dalle "convenzioni sociali", dalla "adeguatezza sociale" o dalle "norme socialmente accettate" come base per stabilire potenziali forme di abuso, limitando così la diversità delle manifestazioni della religione o del credo che sono inerenti al suo libero esercizio». I relatori ricordano al Giappone che gli Stati non possono impedire ai propri cittadini di adottare e trasmettere ai propri figli uno stile di vita e costumi diversi da quelli della maggioranza, ad eccezione dei rari casi in cui l'intervento statale è giustificato da "necessità e proporzionalità”.

Come ha riportato Bitter Winter, le Domande e Risposte hanno avuto l'effetto immediato di generare un clima di discriminazione e odio nei confronti dei Testimoni di Geova e di altre minoranze religiose. «La pubblicazione delle Linee Guida delle Domande e Risposte è stata accompagnata da una notevole copertura mediatica, che in alcuni casi ha accusato le minoranze religiose o di credo, tra cui i Testimoni di Geova, di essere colpevoli di abusi sui minori. I Testimoni di Geova hanno riportato un aumento del 638% di crimini d'odio nel 2023 rispetto ai sei anni precedenti... Tra gli incidenti segnalati vi è stata una violenta aggressione fisica ai danni di un anziano Testimone di Geova nella città di Yachiyo, Chiba, l'11 febbraio 2024. Nello stesso mese, sono state lasciate lettere che minacciavano l'ucisione di massa dei Testimoni di Geova nei loro luoghi di culto a Hyogo Ward e Kita Ward, nella città di Kobe. Questi sviluppi preoccupanti sono stati accompagnati da un aumento dei discorsi di incitamento all'odio online e offline e di incitamento alla discriminazione e alla violenza, alcuni dei quali facevano direttamente riferimento alle Linee Guida». Le Domande e Risposte sono anche all'origine di indagini sulle attività dei Testimoni di Geova e sulla distribuzione di opuscoli nelle scuole «in un contesto di maggiore stigmatizzazione e di atteggiamenti negativi nei confronti delle minoranze religiose o di credo in Giappone».

Tutto questo, hanno detto i Relatori, «può costituire una violazione dei principi di neutralità e non discriminazione, oltre a contribuire potenzialmente a un'ulteriore stigmatizzazione e sospetto delle minoranze religiose o di credo». Sono inoltre «preoccupati che, in un contesto di accresciuta diffidenza nei confronti delle minoranze religiose o di credo, le Linee Guida nella loro forma attuale possano facilitare lo stigma, la pressione sociale o il bullismo nei confronti dei bambini appartenenti a comunità religiose o di credo», così come «un aumento dei crimini di odio e dei casi di discorsi di odio e di incitamento all'odio, alla discriminazione e alla violenza» contro i Testimoni di Geova e altri gruppi.

I Relatori hanno chiesto al Giappone di rispettare i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e libertà di religione o di credo e di adottare immediatamente misure per prevenire la discriminazione e i crimini di odio. La dichiarazione rileva che le informazioni che le Nazioni Unite hanno ricevuto sul Giappone «sono sufficientemente affidabili da suggerire che la questione merita un’attenzione immediata. Riteniamo inoltre che il pubblico in generale debba essere allertato sulle potenziali implicazioni delle suddette accuse».

Il governo giapponese ha presentato una risposta molto blanda alla dichiarazione il 27 giugno. Sostiene che le Linee Guida si applicano anche agli abusi sui minori in ambito non religioso, il che è falso, poiché il titolo stesso e l'introduzione affermano esplicitamente il contrario. Difende la sua metodologia basata su un "sondaggio" e su "consultazioni" con "parti" interessate, ma coloro che sono stati intervistati e consultati sono stati o anti-sette o ex-membri apostati selezionati dagli anti-sette. Anche il "sondaggio" è stato progettato e somministrato da anti-sette e si è basato su domande palesemente fuorvianti. Il governo giapponese afferma inoltre che non è mai stata sua intenzione incitare alla violenza nei confronti dei Testimoni di Geova e di altre minoranze. Questo può anche essere vero, ma qualsiasi studioso in materia di discriminazione avrebbe potuto dirgli in anticipo che demonizzare e calunniare pubblicamente le minoranze genera inevitabilmente violenza.

La dichiarazione delle Nazioni Unite è un documento molto importante e una svolta nella situazione delle minoranze religiose stigmatizzate come "sette" in Giappone dopo l'assassinio di Abe. Per la prima volta, un alto organismo internazionale riconosce che il Giappone sta attraversando una grave crisi di libertà religiosa, che "merita un'attenzione immediata".

Fonte: HRWF