
Mentre continua la guerra fratricida in Ucraina, continua anche la guerra tra Russia e Testimoni di Geova. Le due vicende non sono paragonabili, da una parte si muore, dall’altra si va in galera. Ma alla lunga, la seconda risulta più pericolosa e dannosa, in quanto a morire è la libertà di credo, la libertà di essere ciò che si vuole essere, e questa sarebbe la fine di ogni individualità e di ogni libertà.
Nonostante la Corte Suprema russa avesse sancito la legittimità delle preghiere in gruppo dei Testimoni di Geova creando una breccia nell’art. 282.2 della controversa legge Yarovaya, e nonostante diverse sentenze della CEDU a favore dei Testimoni di Geova che hanno condannato la Russia a sostanziosi risarcimenti sia nel 2022, Cheprunovy e altri c. Russia (Ricorso n. 74320/10) e Zharinova c. Russia (Ricorso n. 17715/12), sia nel 2023, continua la persecuzione sistematica dei Testimoni di Geova con accuse draconiane degne di una novella Inquisizione Spagnola. A finire sotto processo sono ora dieci Testimoni di Geova accusati di aver tenuto riunioni religiose, discorsi e servizi di culto, anche via Zoom.
Da quattro a sette anni di detenzione per 10 Testimoni di Geova richiesti dall'accusa in Russia
Di Willy Fautré, Direttore di Human Rights Without Frontiers — Il 6 agosto 2025, durante il dibattimento presso il Tribunale distrettuale di Komsomolsky del Territorio di Khabarovsk, il pubblico ministero ha chiesto la condanna di 10 Testimoni di Geova. Il pubblico ministero, in base alla Parte 1 dell’articolo 282.2 del codice penale (organizzazione delle attività di un'organizzazione estremista) ha chiesto una condanna a 7 anni di reclusione per Mikhail Dorofeev, Nikolai Kovadnev e Radion Shitov, , mentre per gli altri imputati - i coniugi Ulita e Sergei Sachnev, Irina Bondareva e suo figlio Vasily, Marina Voitko, Ivan Nikitin e Svetlana Zharkova – ha chiesto quattro anni di reclusione ai sensi della Parte 2 dell'art. 282.2 del Codice penale. (partecipazione alle attività di un'organizzazione estremista).

I dieci Testimoni di Geova perseguiti
Il procedimento penale ha avuto inizio il 4 maggio 2023. Il 25 maggio dello stesso anno, a Komsomolsk-on-Amur, sono state effettuate perquisizioni di massa nei confronti dei Testimoni di Geova. Stando a quanto emerso dalle indagini, gli indagati hanno tenuto riunioni religiose, discorsi e servizi di culto, anche via Zoom. Il caso è stato presentato in tribunale nell'ottobre 2024.
I Testimoni di Geova sono accusati di coinvolgimento in attività di un'organizzazione estremista a causa del fatto che nell'aprile 2017 la Corte Suprema della Russia ha deciso di riconoscere come estremisti il Centro Direzionale dei Testimoni di Geova in Russia e 395 organizzazioni religiose locali.
Questa sentenza, che ha comportato una persecuzione di massa dei credenti ai sensi dell'art. 282.2 del Codice penale, non aveva alcun fondamento giuridico ed è da considerarsi una manifestazione di discriminazione religiosa. Nel giugno 2022, la CEDU ha emesso un'ordinanza a seguito del ricorso presentato dai Testimoni di Geova, in cui riconoscevao che la proibizione del loro materiale e delle loro organizzazioni e la persecuzione dei credenti erano in contrasto con la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, e chiedeva di fermare i procedimenti penali emessi ai sensi dell'art. 282.2 del Codice penale contro i Testimoni di Geova e di rilasciare i credenti in stato di detenzione.
Fonte: The European Times