Si è da poco conclusa la Conferenza Internazionale del CESNUR 2019 tenutasi dal 5 al 7 settembre a Torino presso il Campus Luigi Einaudi dell'Università di Torino.
Si è trattato della 32a edizione di questo appuntamento organizzato annualmente in diversi paesi del mondo.
Quest'anno la scelta è ricaduta su Torino, dove il CESNUR fu costituito nel 1988 dal sociologo delle religioni Massimo Introvigne.
Il CESNUR, Centro Studi sulle Nuove Religioni, è il più grande Centro di ricerca ed informazione sul fenomeno religioso moderno e contemporaneo d'Europa, che ha realizzato inoltre una Enciclopedia delle Religioni in Italia aggiornata online quotidianamente, e promotore del Journal of CESNUR, rivista di approfondimento accademico sui temi delle religioni e spiritualità minoritarie.
Come da tradizione l'approccio della Conferenza è stato multidisciplinare e trasversale coinvolgendo infatti studiosi ed esperti delle più diverse discipline, dalla storia e filosofia al diritto e alla medicina alternativa, dalla sociologia alla statistica passando per teologia, psicologia ed antropologia, ed altre ancora.
Il tema della Conferenza di quest'anno "Re-enchanting the World: Spiritualities and Religions of the Third Millenium" (Re-inventando il Mondo: Spiritualità e Religioni del Terzo Millennio") ha attratto oltre 200 presenze tra relatori e uditori.
Tra di essi studiosi di grandissimo calibro internazionale, ricercatori, studiosi e professionisti di varia estrazione provenienti da tutto il mondo: oltre il padrone di casa Massimo Introvigne, sociologo delle religioni, direttore del CESNUR, altri relatori hanno incluso Eileen Barker, sociologa della London School of Economics e fondatrice di INFORM, Gordon Melton docente della Baylor University negli USA, Bernadette Rigal-Cellard, docente dell'Università di Bordeaux in Francia, Rosita Šorite, già diplomatica lituana all'ONU e adesso presidente dell'Osservatorio ORLIR, solo per citarne alcuni.
FOB ha partecipato alla Conferenza torinese con una folta presenza di delegati che hanno preso parte alle diverse sessioni e stabilito nuove connessioni con associazioni ed individui. Il presidente di FOB ha presieduto la sessione "Embracing the Unknown: Altered and Modified States of Consciousness in the Twentieth Century" ("Abbracciando l'Ignoto: Stati di Coscienza Modificati ed Alterati nel Ventesimo Secolo") ed il componente di FOB, Michele Amicarelli, psicoterapeuta nel Regno Unito e già docente universitario di Psicologia ed Ipnosi Clinica in Asia Centrale è intervenuto nella sessione "Religions and Spiritualities" con un intervento dal titolo "Pandeism, or the Creator Who Becomes the Universe: Its Roots and Developments" ("Pandeismo", o il Creatore che diviene l'Universo: sue Origini e Sviluppo), di approfondimento filosofico e teologico sul tema del Pandeismo.
Il presidente di FOB Alessandro Amicarelli nella sessione intitolata "Sex, Magic and the Police: The Saga of Guru Jara" ("Sesso, Magia e la Polizia: La Saga di Guru Jara") è intervenuto con una relazione dal titolo "Guru Jara: A Legal Odyssey" ("Guru Jara: Un'Odissea Legale") in cui ha affrontato la tematica del lungo travaglio vissuto dall'istruttore di yoga tantrico, di nazionalità ceca, e leader spirituale Guru Jara, al secolo Jaroslav (Jára) Dobeš, attualmente recluso in un centro di detenzione per stranieri nelle Filippine per questioni complesse e delicate collegate a casi di condanna per abuso sessuale in Repubblica Ceca.
Infatti Guru Jara è in attesa nei prossimi mesi del risultato dei ricorsi in un paio di processi in Repubblica Ceca per violenza sessuale denunciata da alcune ex allieve del Guru il quale ha sempre negato ogni accusa sebbene condannato a diversi anni di reclusione rispetto ad uno solo di questi casi.
Il presidente di FOB ha evidenziato come la Repubblica Ceca sia oggi, a seguito del crollo dell'Unione Sovietica, una Repubblica democratica, ma tuttavia risenta ancora dell'influenza socialista nel sistema nazionale e giuridico-legale, essendo ciò testimoniato dalle numerose sentenze con le quali la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo dichiara regolarmente violazioni della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU) nei confronti della Repubblica Ceca, concludendosi ben l'80% dei giudizi con una condanna, con un record del 60% di sentenze che accertano una violazione dell'art. 6 in relazione all'equo processo, per iniquità e lungaggini processuali ed il 14% delle sentenze accerta violazioni collegate all'art. 5 relativo al diritto alla libertà e alla sicurezza.
Il presidente Amicarelli ha aggiunto che sebbene a seguito delle sentenze della Corte Europea, la Repubblica Ceca abbia posto in essere alcune riforme nel settore della privazione della libertà, ad esempio, migliorando la vita dei detenuti e superando i problemi di tortura nelle stazioni di polizia ed abuso degli indebiti ricoveri psichiatrici per i detenuti in attesa di giudizio, nonché siano stati parzialmente semplificati alcuni appelli e ricorsi ed alcune procedure a tutela della vita privata, la strada da percorrere è ancora lunga.
"Il caso di Guru Jara si colloca perfettamente nella cornice di ciò che io definisco la Trinità della Costruzione di una Sètta", ha affermato il presidente di FOB.
"I componenti di questa Trinità", ha aggiunto Amicarelli, "sono: 1. Accuse di Manipolazione Mentale; 2. Sospetti o Accuse di Estorsione di Denaro e/o Frode/Truffa; 3. Sospetti o Accuse di Violenza Sessuale".
Il relatore ha evidenziato come, nel caso di specie, diversi organi dello Stato, compresi giudici, poliziotti e membri di dicasteri e dipartimenti, abbiano dato credito ad organizzazioni ed individui che si erano da tempo battuti contro le attività di gruppi religiosi e spirituali minoritari, incluso anche il gruppo di Guru Jara.
Infatti quando nel 2015 l'organizzazione di Guru Jara fece domanda di registrazione come organizzazione religiosa in Repubblica Ceca, la commissione deputata ad esaminare la domanda incaricò come consulente esperto un noto esponente del mondo anti-sette compromettendo in questo modo, oltre che l'esistenza di diversi membri del gruppo i quali hanno riportato di essere stati abusati dal gruppo anti-sètte, anche e soprattutto la neutralità ed imparzialità nel giudizio ed in definitiva la decisione finale sulla domanda di registrazione che fu infatti di diniego all'Organizzazione di Guru Jara dello status religioso (Cfr. Journal of CESNUR 3/4 2019, p. 25).
Nel concludere la sua relazione il presidente di FOB dopo aver fatto presenti gli innumerevoli problemi vissuti dall'organizzazione di Guru Jara, nonché dallo stesso Jara e dalla sua compagna Barbora Plášková, la quale anche si trova in stato di reclusione nelle Filippine, ha auspicato una serena conclusione dei procedimenti, che il diritto all'auto-determinazione e alla libera scelta e al rispetto della vita privata, insieme al diritto ad un processo equo ed il principio di autonomia ed indipendenza dello Stato e della magistratura e dei mezzi di comunicazione, insieme alla necessità di eliminare la piaga delle "fake news" che danneggiano individui, famiglie ed organizzazioni, inclusi anche i Nuovi Movimenti Religiosi e Spirituali Alternativi, diventino realtà e siano assicurati in maniera maggiore anche in quel Pease, ricordando come FOB operi proprio a tutela di quei principi e diritti e libertà fondamentali, affinché si affermino e saldino verità e giustizia per tutti, e perché tutti possano godere equamente di quei diritti e libertà fondamentali sanciti dagli strumenti internazionali di protezione internazionale dei diritti umani, ed in particolare in Europa dalla Convenzione europea dei diritti umani, pietra miliare di giustizia e libertà.
È il caso di rilevare che gruppuscoli che operano contro i movimenti religiosi e spirituali minoritari hanno lamentato il mancato invito alla conferenza, nello specifico alla sessione "Sette e manipolazione mentale nell’immaginario mediatico. Una discussione critica sul libro di Gazzanni e Piccinni Nella setta", in cui sono stati presi in esame il concetto di sètta, il caso del Forteto ed esaminato il libro "Nella setta" dei giornalisti Gazzanni e Piccinni.
Massimo Introvigne ha replicato alle farneticazioni circa il mancato invito di gruppi anti-sètte nel seguente modo:
"Come in tutti i meeting accademici, è pubblicata mesi prima una call for papers, con un termine per rispondere. Chi desidera presentare comunicazioni o sessioni sottopone una domanda che è esaminata e accettata o respinta da un comitato scientifico. Nessuno è ‘invitato’. Non escludiamo esponenti ‘anti-sette’ e naturalmente nessuno sulla base della sua appartenenza a religioni o movimenti religiosi".
E sempre Introvigne riguardo la sessione sul libro "Nella setta" ha aggiunto:
"La professoressa Martucci ha parlato del Forteto con toni durissimi, dipingendola come una ‘comunità abusante criminale’. Io non la conoscevo, ma posso testimoniare che i timori di una difesa d’ufficio della comunità creata da Fiesoli erano totalmente infondati. È vero che in quella sessione (una delle meno affollate) la dottoressa Di Marzio ha criticato il libro Nella setta ma, oltre alla Martucci, ha parlato il professor Germano Rossi dell’Università di Milano Bicocca, la cui posizione sulle ‘sette’ (termine che io non uso, ma lui sì) è molto critica".
La direttrice del Dipartimento Culture, Politica e Società dell'Università di Torino ha affermato:
“È stato un convegno tipicamente accademico. Una riflessione non rivolta a un pubblico generico, ma destinata ad affrontare analiticamente, tra studiosi, i temi delle diverse forme di spiritualità e religioni”. (Cfr. https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/07/torino-evento-su-sette-reli…).
Le precisazioni rappresentate al Fatto Quotidiano da parte del CESNUR e dell'Università di Torino replicano esaustivamente alle infondate accuse dei gruppi anti-sètte, e ad onor del vero si noti che Massimo Introvigne, durante i giorni della Conferenza di Torino è stato fatto oggetto di insulti espliciti e minacce gravi sul suo profilo Facebook da parte del gruppo denominato AIVS Associazione Italiana Vittime delle Sette, ciò non merita commenti dimostrando il modo in cui questi gruppi seminano odio contro i gruppi minoritari e anche contro coloro che, come Massimo Introvigne, operano in prima fila per la libertà religiosa di tutti, i quali certamente non vengono invitati dai gruppi anti-sette ai convegni da questi ultimi organizzati a porte chiuse e non aperti a chiunque non mostri posizioni di avversione e lotta contro i gruppi spirituali e religiosi minoritari, sommariamente etichettati come sètte nonostante importanti sentenze e raccomandazioni a livello europeo ed internazionale abbiano bandito e vietato ogni distinzione tra religioni e sètte ed ogni utilizzo di terminologia denigratoria che danneggi gruppi religiosi e spirituali minoritari e/o alternativi.
FOB, di concerto con le sue associazioni federate, continuerà ad operare in collaborazione con il CESNUR e le altre organizzazioni che si battono per la libertà di credo nel mondo e a dialogare in maniera attiva con le istituzioni a livello nazionale, europeo ed internazionale per la piena realizzazione del diritto alla libertà di pensiero, coscienza, religione e credo per tutti, credenti delle diverse comunità e non credenti, in linea con i principi e i dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e degli altri strumenti internazionali di Protezione dei Diritti Umani e alla luce della giurisprudenza internazionale in materia.