La persecuzione transnazionale della Chiesa di Dio Onnipotente: un appello

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Arresti, torture, esecuzioni extragiudiziali in Cina e molestie all'estero continuano a colpire i devoti della Chiesa. La loro richiesta di asilo in Paesi democratici dovrebbe essere accolta.

di Bitter Winter — Informazioni ottenute a fatica e verificate dal quotidiano specializzato “Bitter Winter” hanno confermato che nell'ottobre 2024, 648 membri Chiesa di Dio Onnipotente - CDO (Church of Almighty God - CAG) sono stati arrestati nella provincia di Jilin, in Cina. La maggior parte degli arrestati erano donne e ci sono notizie attendibili secondo cui molte di loro sono state torturate e molestate sessualmente dagli agenti di polizia. Due devote, Wang Yuxia, 61 anni, e Wang Fuhua, 49 anni, sono morte a causa delle torture.

Nel febbraio 2025, la CAG ha pubblicato il suo rapporto annuale riguardante gli atti persecutori. Il rapporto rileva che nell'agosto 2023 la Commissione centrale per gli affari politici e legali del Partito Comunista Cinese (PCC) ha emanato una direttiva segreta per avviare una “dura battaglia” di tre anni contro la CDO, a partire dal 2024. Di conseguenza, a partire dal gennaio 2024, le indagini a livello nazionale hanno portato ad arresti di massa, in particolare da giugno in poi. Almeno 19.053 devoti sono stati arrestati nel 2024 e 2.175 sono stati condannati, di cui 168 a sette o più anni, con una pena massima di 14 anni. Almeno 24 membri della CDO sono morti nel 2024 a causa delle persecuzioni.

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CAG refugees protest in Germany

I rifugiati della CDO in Germania protestano contro le persecuzioni


Ovviamente, il rapporto annuale è un documento proveniente dalla CDO stessa. Tuttavia, “Bitter Winter” ritiene i suoi dati affidabili, anche in base al costante monitoraggio dei media cinesi e dei comunicati stampa e annunci della pubblica sicurezza, che riportano spesso arresti di massa e pesanti condanne nei confronti dei membri della CDO.

Fondata nel 1991 e con diversi milioni di membri, la CDO è il nuovo movimento religioso cristiano più perseguitato in Cina. Un comunicato stampa del Ministero della Pubblica Sicurezza cinese del 13 febbraio 2025 ha confermato che la repressione dei gruppi vietati in Cina come “xie jiao” (“organizzazioni che diffondono insegnamenti eterodossi”) è aumentata nel 2024 e ha preso di mira soprattutto la CDO e il Falun Gong. Il comunicato stampa ha anche preso atto che tali gruppi, nonostante la massiccia repressione, sono “in crescita”.

Un nuovo allarmante sviluppo è rappresentato dal continuo monitoraggio e molestie nei confronti dei rifugiati della CDO nei Paesi democratici.Nell'ottobre 2024 “Bitter Winter”, seguito dai principali media italiani, ha rivelato che un sito web chiamato Da Ai Wang, probabilmente collegato all'intelligence cinese, ha ottenuto e pubblicato illegalmente nomi e dettagli dei richiedenti asilo della CDO in Italia. Lo stesso sito web ha pubblicato elenchi simili di richiedenti asilo della CDO negli Stati Uniti e in Corea del Sud.

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CAG refugees protest in Austria

Proteste dei rifugiati della CDO in Austria


Il 13 gennaio 2025, la Sezione di Perugia della Commissione Territoriale Italiana per il Riconoscimento dello Status di Rifugiato ha emesso la prima pronuncia sul caso di un richiedente asilo il cui nome era comparso nella lista del sito Da Ai Wang. Sebbene la sua domanda di asilo fosse stata precedentemente respinta, stavolta è stata accolta, sulla base dell'argomentazione persuasiva che l'inserimento nella lista Da Ai Wang significava che le autorità cinesi erano a conoscenza del fatto che il richiedente era un membro della CDO e che, se fosse stato deportato in Cina, sarebbe stato arrestato e perseguitato. Come confermato da diverse sentenze, la Cina monitora costantemente i rifugiati della CDO all'estero e non si risparmia nel tentativo di identificarli, in particolare se partecipano a eventi pubblici o appaiono in video della CDO.

Di fatto, una volta che qualcuno è noto come membro della CDO, se torna o viene deportato in Cina rischia l'arresto e la tortura. Questa non è un'opinione privata di studiosi o attivisti dei diritti umani. Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, in una storica sentenza emessa il 27 luglio 2021 contro la Svizzera, ha stabilito che se le persone note come membri della CDO vengono deportate in Cina dai Paesi in cui hanno chiesto asilo, sono “a rischio di tortura o di altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti”.

Stiamo vivendo un momento difficile della storia internazionale. I conflitti irrisolti moltiplicano le persecuzioni e il numero di rifugiati, e anche gli Stati democratici ben intenzionati avvertono lo sforzo della gestione di così tanti casi.

Ma per i membri della CDO il fatto di essere identificati come tali dalle autorità cinesi e, se si trovano all'estero, di essere deportati in Cina comporta un rischio diretto di tortura, stupro e forse anche di morte.

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CAG refugees protest in Switzerland

I rifugiati della CDO hanno protestato anche in Svizzera


Esortiamo le organizzazioni internazionali e le autorità dei Paesi democratici a includere il caso della persecuzione di massa di decine di migliaia di membri della CDO in qualsiasi colloquio sui diritti umani con la Cina. 

Esortiamo altresì i Paesi democratici a concedere generosamente l'asilo ai rifugiati della CDO. Per quanto difficile possa essere la situazione internazionale, negare l'asilo a chi nel proprio Paese rischia la vita a causa della propria fede e riconsegnare le vittime ai loro carnefici è qualcosa che i Paesi civili che hanno a cuore il valore della libertà e della democrazia non dovrebbero mai permettersi di fare.

Alessandro Amicarelli, Presidente, FOB – European Federation for Freedom of Belief
Ivan Arjona-Pelado, Presidente, Fundación para la Mejora de la Vida, la Cultura y la Sociedad 
Luigi Berzano, Professore, Università di Torino, Presidente, Osservatorio del Pluralismo Religioso
Francesco Curto, Presidente, Fedinsieme
Raffaella Di Marzio, Direttrice, Centro studi sulla libertà di religione, credo e coscienza (LIREC)
Willy Fautré, Co-fondatore e Direttore, HRWF – Human Rights Without Frontiers
Holly Folk, Professore, Western Washington University, Bellingham 
Massimo Introvigne, Co-fondatore e Direttore, Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR)
Camelia Marin, Vice-direttrice, Soteria International
Hans Noot, Presidente, Gerard Noodt Foundation of Freedom of Religion or Belief
Susan Palmer, Professore, Concordia University, Montreal 
Marco Respinti, Direttore responsabile, Bitter Winter
Aaron Rhodes, Presidente, FOREF – Forum for Religious Freedom Europe
Eric Roux, Presidente, EIFRF – European Inter-Religious Forum for Religious Freedom
Rosita Šorytė, Presidente, ORLIR – International Observatory of Religious Liberty of Refugees
Thierry Valle, Presidente, CAP-LC – Coordination des Associations et des Particuliers pour la Liberté de Conscience
Maria Vardé, Institute of Anthropological Sciences, Faculty of Philosophy and Letters, University of Buenos Aires
René Wadlow, Presidente, Association of World Citizens
Catherine Wessinger, Professore, Loyola University, New Orleans
Donald Westbrook, Lecturer, San José State University, San José, California
Peter Zoehrer, Direttore Esecutivo, FOREF – Forum for Religious Freedom Europe

Fonte: Bitter Winter

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