In Cina la libertà religiosa, se così si può chiamare, è concessa solo ad alcune “Chiese di Stato” approvate dal governo totalitario del Partito Comunista Cinese. Tutte le altre comunità religiose non sono ammesse. Dal 1995 il governo ha stilato una lista, periodicamente aggiornata, di cosiddetti Xie Jiao (letteralmente “insegnamenti eterodossi”) che sono considerati fuorilegge. L’articolo 300 del Codice Penale cinese prevede il carcere da 3 a 7 anni “o più” per la sola appartenenza attiva ad un movimento religioso che appare nella lista degli Xie Jiao. Il governo ha anche istituito una polizia speciale per estirpare questi movimenti. Purtroppo la persecuzione di stato non si limita a togliere la libertà e sempre più spesso si parla torture e di uccisioni in carcere, come nel caso di He Chengrong, dirigente della Chiesa di Dio Onnipotente arrestata, torturata e uccisa in carcere, poi cremata contro il volere della famiglia per occultare le prove degli abusi. È la legge stessa che lo prevede, la persecuzione è codificata nell’ordinamento: se appartieni ad un gruppo religioso non approvato dallo stato finirai in carcere. E negli ultimi mesi il governo cinese ha dato un giro di vite ed è passato agli arresti di massa.
Il 26-28 giugno, nella Provincia di Liaoning, un’operazione di polizia su vasta scala denominata “Operazione Tuono” ha condotto all’arresto di un enorme numero di membri di questo nuovo movimento religioso Cristiano. In soli tre giorni, più di 500 fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati arrestati in tutta la provincia, costringendo migliaia di persone a fuggire dalle loro case. Il numero di arresti continua a crescere.
Il 26 giugno, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Liaoning ha radunato tutte le forze di polizia dando il via agli arresti, con appostamenti e l’utilizzo di informazioni raccolte in precedenza tramite monitoraggio e sorveglianza dei membri della Chiesa. In alcuni casi, per procedere agli arresti, sono entrati nelle case fingendosi idraulici o corrieri.
Quasi 300 persone sono state arrestate a Dalian e Panjin, 47 a Dandong, 39 a Chaoyang, 36 a Benxi, 23 a Jinzhou, 19 a Shenyang, 14 a Fuxin, 9 a Fushun, 8 a Huludao, 5 a Yingkou, 2 a Tieling, e una in Anshan. Le loro case sono state perquisite e la polizia ha sequestrato e portato via una grande quantità di libri sulla religione e sulla Chiesa, come pure oggetti personali.
Una fonte del governo del CPP (Chinese Communist Party – Partito Comunista Cinese) ha rivelato che questa operazione speciale era stata classificata come top secret. Per prevenire eventuali fughe di notizie prima degli arresti, il governo ha mantenuto segrete le informazioni sull’obiettivo dell’operazione agli agenti di polizia e li ha inviati intenzionalmente in altre aree durante l'operazione. Agli agenti è stato chiesto di firmare un accordo di riservatezza. Le autorità hanno fornito l'elenco dei nomi soggetti a mandato di cattura solo il 26 giugno, dieci minuti antecedenti all'inizio dell'operazione. Gli agenti di polizia hanno anche ricevuto un avviso tramite la chat WeChat, piattaforma social cinese, nella quale si chiedeva loro di lavorare giorno e notte per portare a termine tutti gli arresti.
Sulla base delle informazioni provenienti da fonti che desiderano rimanere anonime, già a febbraio e marzo, il governo Comunista Cinese aveva emesso un certo numero di informative riservate che ordinavano la messa in atto di punizioni e arresti globali nei confronti dei fedeli dalla Chiesa di Dio Onnipotente. Hanno persino ingaggiato forze a livello nazionale, ordinando alla polizia di diverse regioni, uffici deputati, uffici per gli affari civici e comitati di quartiere, di rintracciare membri della Chiesa, mobilitando addirittura comitati dei villaggi, pensionati, addetti alle pulizie e amministratori di condomini affinché partecipassero all'operazione. Il governo Comunista Cinese aveva attuato un piano per schedare tutti i membri della Chiesa di Dio Onnipotente, i cui casi sono stati documentati e sono ben noti, come pure tutti i familiari di chi era fuggito all'estero e aveva presentato domanda di asilo in altri paesi, al fine di arrestarli tutti con un solo blitz il 26 giugno.
La Chiesa di Dio Onnipotente sta subendo le persecuzioni più dure e più severe di tutte le chiese presenti sul territorio cinese. La costituzione e la rapida crescita di questa Chiesa sono state una costante fonte di timore per il governo Comunista Cinese e in più occasioni i vertici del governo cinese hanno emanato ordini segreti di sradicare la Chiesa di Dio Onnipotente.
La Chiesa denuncia che nel periodo dal 2011 al 2013 sono stati arrestati ben 380.000 dei suoi membri. Un'altra lunga ondata di arresti è seguita nel 2014. A partire dal gennaio del 2018, il governo della Repubblica Popolare Cinese ha ancora una volta lanciato un'operazione nazionale prendendo direttamente di mira la Chiesa di Dio Onnipotente. A maggio, i membri della Chiesa nella provincia di Jiangsu e nella città di Chongqing hanno subito contemporaneamente arresti e repressioni su vasta scala: almeno 120 persone sono state arrestate.
Source: https://bitterwinter.org/half-a-thousand-members-of-the-church-of-almig…