Il caso di Gand contro i Testimoni di Geova: una cronologia

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Loghi del CESNUR e HRWF

Il 9 aprile 2021 si è tenuto un Webinar organizzato dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e da Human Rights Without Frontiers. Il Webinar titolato "Jehovah's Witnesses, Shunning, and Religious Liberty: The Ghent Court Decision" è stato presieduto da Rosita ŠORYTĖ, della European Federation for Freedom of Belief. Relatori: James T. RICHARDSON, Università del Nevada, Reno; Willy FAUTRÉ, Human Rights Without Frontiers, Brussels; George CHRYSSIDES, Università di Birmingham and York's St John University; Yannick THIELS, avvocato, Bruxelles; il presidente di FOB, Alessandro AMICARELLI, avvocato, Londra; Holly FOLK, Western Washington University; Massimo INTROVIGNE, CESNUR, Torino; Eileen BARKER, London School of Economics (em.), Londra. Qui si può visionare il video del Webinar.

Segue una cronologia degli eventi presentata al Webinar da Willy Fautré.


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L'indagine penale finita sotto i riflettori all'inizio di quest'anno, di fatto è iniziata nel 2015.

INDICE

Cronologia

Il processo

Chi sono i querelanti?

Le dichiarazioni dei querelanti

La posizione della CCJW

Il verdetto e le sue conseguenze

Cronologia [⬆︎]

Il 19 marzo 2015, un ex-Testimone di Geova che aveva scelto liberamente di abiurare la sua fede, sporge denuncia penale contro la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova in Belgio (CCJW).

Il 5 gennaio 2016, il Sostituto Procuratore Isabel de Tandt trasmette il fascicolo penale alla polizia giudiziaria federale. Nella sua lettera di accompagnamento dichiara che si tratta di "un dossier contro i Testimoni di Geova riguardante la diffamazione e, più specificamente, la loro politica di diffamazione."

Il 29 gennaio 2016, la Polizia Giudiziaria Federale emette un mandato nei confronti della CCJW e del suo Consiglio d'Amministrazione come soggetti sottoposti a indagine penale.

Il 10 aprile 2018, dopo oltre due anni di silenzio, il pubblico ministero notifica ufficialmente alla CCJW che è in corso un'indagine dal gennaio 2016. Tre membri del Consiglio di Amministrazione della CCJW sono stati quindi convocati per essere ascoltati.

Il 15 maggio 2018, la CCJW rispone a tale convocazione con una lettera alla Polizia Giudiziaria Federale delle Fiandre Orientali in cui richiede una serie di dettagli sull'indagine penale: i capi d'accusa e il loro autore. Nella sua lettera, la CCJW affrontava specificamente la questione della dissociazione e sottolineava che i tribunali di Liegi, Mons e Bruxelles avevano confermato che questa pratica è protetta dall'articolo 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

In quella lettera, il CCJW esprimeva le sue obiezioni all'indagine (a causa delle poche informazioni fornite dalla polizia) e chiedeva al Pubblico Ministero l'archiviazione dell'indagine, ma precisava: "Naturalmente, siamo pienamente disposti a collaborare con voi per chiarire la questione". Non c'è stata alcuna risposta a questa offerta.

Il 13 maggio 2020, dopo altri due anni di silenzio da parte delle autorità giudiziarie, la CCJW riceve una copia della citazione in giudizio dell'11 maggio 2020 nella quale è accusata di reati ai sensi dell'articolo 22 della legge antidiscriminazione.

La questione principale sollevata dalla causa penale è la discutibile equiparazione della politica di esclusione della CCJW a una forma di discriminazione e di incitamento all'odio.

Tuttavia, i tribunali in Belgio si erano già pronunciati su denunce simili di presunta discriminazione.
Il 10 gennaio 2012 e la Corte d'Appello di Mons aveva rigettato la richiesta di discriminazione presentata da J.L..

Il 5 novembre 2018, la Corte d'Appello di Bruxelles confermava la decisione della Corte d'Appello di Mons e respingeva la richiesta di discriminazione di J.L.

Infine, il 7 febbraio 2019, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di J.L. contro la sentenza della Corte d'Appello di Bruxelles.

Il processo [⬆︎]

Il 16 febbraio 2021 inizia il processo contro la CCJW presso il Tribunale Penale di Gand (Fiandre Orientali) per presunti motivi di discriminazione e incitamento all'odio con particolare attenzione alla loro pratica di espulsione (ostracizzazione) nei casi di disconnessione (scomunica) e disassociazione (dimissioni volontarie).

Quattro avvocati hanno difeso il denunciante principale e più di una dozzina di altri ex o inattivi Testimoni di Geova che si sono uniti a lui nel procedimento. Si sono presi due ore e mezza per presentare i loro motivi e la situazione dei loro clienti sulla loro presunta ostracizzazione da parte della famiglia. Il loro appello è stato presentato dall'avvocato di UNIA, un'istituzione pubblica interconfederale indipendente finanziata con denaro pubblico che combatte la discriminazione e il razzismo e promuove le pari opportunità. Infine, il pubblico ministero ha chiesto formalmente la condanna della CCJW per il presunto reato.

La CCJW è stata difesa da due avvocati, che hanno argomentato per circa un'ora e mezza. Hanno sottolineato al giudice che i ricorrenti stavano in realtà chiedendo di condannare la Bibbia, in quanto è alla base del credo e delle pratiche religiose adottate dai Testimoni di Geova. Questa sarebbe la prima volta dal 16° secolo che un tribunale dell'Europa occidentale giudica la Bibbia colpevole dal punto di vista penale, hanno detto.

Una mezza dozzina di giornalisti erano presenti per seguire questo insolito processo.

Chi sono i querelanti? [⬆︎]

Il ricorrente principale non era stato escluso dai Testimoni di Geova, ma aveva abbandonato di sua volontà. Sua moglie e i suoi figli non erano stati estromessi e non si erano dimessi, sebbene anch'essi si fossero uniti alla causa come ricorrenti.

Solo due ex-Testimoni di Geova erano stati estromessi, uno dei quali si è costituito parte civile il giorno stesso del processo.

Sei avevano deciso liberamente di abiurare la loro fede.

Cinque non avevano abbandonato né erano stati esclusi. Sono ancora considerati Testimoni di Geova, anche se inattivi.

Le dichiarazioni dei querelanti [⬆︎]

In dichiarazioni che si basano più sulle emozioni che sui fatti, i ricorrenti hanno fatto varie affermazioni su presunte azioni di ostracizzazione disumana da parte dei loro familiari che sono ancora Testimoni di Geova.

Tuttavia, in un certo numero di casi, le affermazioni dei ricorrenti sul presunto comportamento morale dei loro familiari sono state contraddette dalle testimonianze scritte e firmate di questi ultimi. Questo è stato per esempio il caso del cognato del ricorrente principale.

I ricorrenti si sono anche basati sulle dichiarazioni di altre tre persone che hanno fatto varie affermazioni su come i loro amici e membri della famiglia che sono Testimoni di Geova li hanno presumibilmente trattati ingiustamente. Tuttavia, per quanto strano possa essere, anche queste persone non sono mai state escluse né si sono dimesse di propria volontà, il che ha reso le loro testimonianze piuttosto irrilevanti.

La posizione della CCJW [⬆︎]

Per contro, la CCJW ha fornito alla Corte nove dichiarazioni di persone che erano state escluse e che da allora sono state reintegrate come Testimoni di Geova. Queste testimonianze gettano una luce diversa sulla questione. Spiegano il trattamento equo ricevuto dagli anziani della congregazione, dalla famiglia e da altri nella congregazione quando erano stati radiati.

I casi sollevati alla Corte di Gand sono ovviamente ed esclusivamente questioni familiari. Sarebbe riduttivo limitare la spiegazione delle relazioni familiari perturbate alla politica ufficiale della CCJW. Ci sono così tante situazioni diverse che possono spiegare la differenza di vedute e di valori all'interno di una famiglia, come molti dei protagonisti hanno sperimentato nelle loro situazioni.

La CCJW ritiene di non essere legalmente responsabile delle relazioni intrafamiliari tra i suoi membri ed ex membri, poiché si tratta di una decisione individuale.

Tutte le religioni organizzate hanno procedure di esclusione o scomunica nei loro statuti e i Testimoni di Geova non fanno eccezione. Tali procedure, radicate negli insegnamenti della Bibbia, sono state determinate dal loro Corpo Direttivo negli Stati Uniti, il più alto livello teologico della loro Chiesa. Sono applicate in tutti i paesi del mondo in cui sono attivi, compreso il Belgio.

Nel caso belga, le sentenze di scomunica e di allontanamento sociale dai membri scomunicati e dissociati sollevate in tribunale sono state prese dalle congregazioni locali, non dalla CCJW

Nelle conclusioni fornite alla Corte prima del processo, la CCJW dichiara di non segregare i membri esclusi o dimissionari, poiché questi possono sempre partecipare alle loro funzioni religiose. Sottolineano anche che i Testimoni di Geova battezzati che non si associano più attivamente con i compagni di fede, non vengono emarginati.

Chiarendo le relazioni tra i Testimoni di Geova e i membri della famiglia che sono stati radiati o dissociati, dicono anche che: "Nell'immediato nucleo familiare, sebbene i 'legami religiosi' che la persona espulsa o dissociata aveva con la sua famiglia cambino, ... i legami di sangue rimangono. La relazione matrimoniale e i normali affetti e rapporti familiari continuano". In altre parole, i normali affetti e rapporti familiari continuano.

Il verdetto e le sue conseguenze [⬆︎]

Il tribunale ha totalmente ignorato le argomentazioni della CCJW e il 16 marzo 2021 ha condannato la persona giuridica al pagamento di una multa di 96.000 euro per discriminazione e incitamento all'odio. La CCJW ha fatto ricorso contro la sentenza del tribunale.

L'intero caso di Gand è un tentativo di obbligare i Testimoni a cambiare le loro pratiche religiose che si fondano sulla Bibbia. Questo è un verdetto pericoloso perché viola l'autonomia delle religioni garantita dalla Costituzione belga e dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Se questa sentenza non venisse ribaltata, le sue conseguenze sarebbero incalcolabili in Belgio e all'estero. Avrebbe ripercussioni su altre comunità religiose dove la conversione, l'apostasia e l'esclusione sono seguite da ostracizzazione familiare e sociale o peggio.

Aprirebbe anche la porta alla persecuzione della Chiesa Cattolica in Belgio e in qualsiasi altro paese, poiché ai loro sacerdoti è vietato benedire le coppie dello stesso sesso che potrebbero essere accusati di discriminazione nei confronti degli omosessuali.

Fonte: Bitter Winter