Jorge Erdely Graham: perché FECRIS e ICSA non non ne parlano?

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Jorge Erdely Graham

A volte gli "anti-sette" accusano i gruppi religiosi di abusi su minori o traffico di esseri umani. Ma la storia qui raccontata rivela che anche alcuni dei principali esponenti del movimento "anti-sette" potrebbero essere colpevoli di crimini orribili che coinvolgono i bambini. E i loro colleghi sono colpevolmente silenziosi.

Il caso del Southern Cottage (Casitas del Sur) è emerso nel 2008, quando la giovane adolescente Brenda Bernal Hernandez fuggì dal centro di accoglienza “Refugio de Amor” situato nel comune di San Nicolas de los Garza, nello stato messicano di Nuevo Leon.

Quando la ragazza raccontò la storia sconvolgente delle sue esperienze nel centro, le autorità furono costrette a esaminare ciò che stava accadendo in questi presunti "centri di accoglienza cristiani" che non avevano nulla a che fare con nessuna chiesa cristiana. Erano invece un'attività criminale che si celava dietro il nome di “cristiano".

Fu scoperta una rete di 40 centri di accoglienza simili, distribuiti in tutta la Repubblica messicana, utilizzati per la tratta di bambini e da cui sono scomparsi più di 25 minori.

Se venden niños bookLa storia fu ampiamente trattata da una giornalista investigativa del Messico, Sanjuana Martinez, che scrisse una serie di articoli e pubblicò un libro, Bambini in vendita [Se venden niños]. Le autorità messicane svolsero delle indagini che sfociarono in irruzioni e almeno sette arresti.

Questi "centri di accoglienza" per bambini furono istituiti nel 2000 da Jorge Erdely Graham. Anche se questo nome potrebbe non essere familiare ai nostri lettori, era sicuramente ben noto tra i cosiddetti attivisti "anti-sette" fino al 2009, quando diventò un nome scottante per i suoi ex alleati. Essendosi creato una finta immagine come "protettore dei fedeli e dei bambini maltrattati dalle sette", di fatto ha creato una propria setta come copertura per gestire una rete di traffici di minori, vendendo letteralmente bambini per sesso e persino organi.

ICSA logoJorge Erdely non era solo un membro dell'ICSA (International Cultic Studies Association, un gruppo di facciata per il movimento anti-religioso con sede negli Stati Uniti) e dell’AFF (American Family Foundation, l'ex nome dell'ICSA), era anche membro del consiglio consultivo dell'ICSA e relatore abituale alle conferenze annuali dell'ICSA.

Nel 2009, quando Erdely divenne un ricercato dal sistema giudiziario messicano, l'ICSA rimosse rapidamente e silenziosamente il suo nome da tutta la propria letteratura e dai siti web, sperando, a quanto pare, che la cancellazione di qualsiasi menzione di Erdely avrebbe nascosto la sua importante associazione precedente con l’organizzazione.

Mentre il nome e la storia di Erdely ebbero grande risalto in Messico dal 2008 al 2014, non vi fu eco nei media degli Stati Uniti o in Canada, sebbene Erdely si fosse riparato in quei paesi per sfuggire alle autorità messicane. Anche in Europa il silenzio dei media fu imperante, nonostante i media messicani avessero riferito che Erdely stava allestendo “centri di accoglienza" in Europa e in Thailandia.

Nel 2000, quando Erdely fondò la sua "Chiesa Cristiana restaurata" in Messico, omise accuratamente di apparire come rappresentante legale del fronte della tratta. Cercò di proteggersi usando altri tre: Antonio Domingo Paniagua Escandon, Sixtio Garcia Castaneda e Alberto Burgos Licona. Le indagini, tuttavia, rivelarono che Erdely non era solo la mente dietro questa "chiesa", ma "Un dittatore spirituale", secondo un articolo del 31 marzo 2009, pubblicato dal principale quotidiano messicano El Universal.

Quando la pressione della polizia cominciò a stringersi intorno all'attività di Erdely, alcuni ragazzi "scomparsi" iniziarono improvvisamente a riapparire, rilasciati pochi alla volta. Non è noto quanti ne manchino ancora. Nel 2014 c'erano otto bambini identificati scomparsi e nonostante le grandi somme di denaro offerte dalle autorità per ottenere informazioni sui bambini scomparsi, ad oggi nel 2020, non ci sono prove che siano tornati.

Prima che scoppiasse lo scandalo, Erdely dette gradualmente inizio a un progetto per costruirsi una falsa reputazione come "esperto delle sette". Formò una sua associazione, il Centro de Investigaciones de Instituto Cristiano de Mexico [Centro di investigazione dell'Istituto cristiano messicano], scrisse diversi libri e ottenne il sostegno di alcuni studiosi di religione, tra cui Elio Mansferrer e Cesar Mascarenas. Apparve su Televisa, una delle più grandi emittenti televisive del Messico, come "esperto delle sette". Brigò per conquistarsi una posizione atta a catturare l’attenzione di personaggi del governo affinché sposassero l'invettiva antireligiosa, e per ricevere varie forme di sostegno finanziario da enti governativi municipali, statali e federal.

Sanjuana MartinezApparentemente a sovrintendere ai “centri di accoglienza" di Erdely c’era il DIF, il Sistema Nazionale per lo Sviluppo Integrale della Famiglia [Sistema Nacional para el Desarrollo Integral de la Familia; SNDIF o semplicemente DIF], un'ente di assistenza sociale pubblica. La giornalista Sanjuana Martinez definisce il DIF “una delle peggiori istituzioni messicane, senza trasparenza e i cui budget vengono utilizzati principalmente per fornire cibo in occasione delle elezioni – nonché per gli affari personali della First Lady – e che si presume sorvegli i centri di Jorge Erdely Graham e autorizzi i trasferimenti dei minori a rischio".

Stando al libro di Martinez del 2010 Se venden niños [Bambini in vendita], in cui descrive dettagliatamente i complotti tra autorità e trafficanti di bambini, in questi centri di accoglienza i bambini trovarono indottrinamenti brutali, abusi fisici, lavoro, sfruttamento sessuale e persino traffico di organi.

Erdely e l'altro leader dell'organizzazione, Sergio Humberto Canavati Ayub, tentarono senza successo di impedire la pubblicazione del libro, utilizzando un costoso studio legale di New York per minacciare denunce penali se il libro non fosse stato ritirato. L'editore non cedette e il libro fu pubblicato.

Avendo ora una rete per il traffico di minori in altri paesi, Erdely e Ayub continuarono i loro attacchi alla reporter. Pubblicarono articoli sul quotidiano di Città del Messico La Jornada e su El Norte, un quotidiano di Monterrey, nello stato di Nuevo Leon, in Messico, cercando di screditare il lavoro di Sanjuana Martinez. A un altro giornalista messicano chiesero il diritto di replica dopo un'intervista alla CNN non di loro gradimento.

Tuttavia, i giornalisti andarono avanti e ulteriori indagini rivelarono che i centri di accoglienza per bambini operavano anche in Tailandia, nei paesi europei e in Sud America.

Quantificare il numero di bambini inseriti nei "centri di accoglienza" e scomparsi è difficile se non impossibile. Molte delle vittime sono state prese dalla strada e non avevano alcun tipo di documento, e certamente non avevano un certificato di nascita.

Ilse Michel, di 10 anni, arrivò nel centro di accoglienza Casitas del Sur nel 2007 per ordine del PGJDF (Procuratore Generale di Città del Messico) come presunta vittima di violenza domestica. Nel 2008, le autorità concessero l’affidamento a sua nonna, ma il centro di accoglienza rifiutò di rilasciare la bambina. Questa e altre lamentele fecero sì che Emilio Alvarez Icaza della Commissione per i Diritti Umani del Distretto Federale andasse al centro nel gennaio 2009 per ispezionarlo in prima persona.

I pubblici ministeri di Monterrey e Cancun stavano ricevendo notizie simili sui minori che sparivano dalla rete di centri di accoglienza di Erdely. Il PGR [Ufficio del Procuratore Generale] avviò un'indagine che a distanza di 10 anni non è conclusa.

Il 1° giugno 2010, Antonio Domingo Paniagua Escandon, soprannominato El Kelu, fu arrestato in Spagna ed estradato in Messico l'anno successivo. Il giudice ritenne che in qualità di segretario privato di Erdely, Escandon fosse a conoscenza e che probabilmente avesse partecipato a decisioni e azioni relative alla tratta di minori.

Braulia Valverde Vilchis, responsabile della Casitas del Sur, fu arrestato nel 2012 per il suo ruolo nel traffico dei minori. Sette persone collegate alla rete furono arrestate, ma i capi sono ancora in libertà.

Quel che è peggio, nel 2020 mancano ancora dei bambini e sembra che nessuno li stia più cercando. La domanda che sorge, quindi, è come mai l'Ufficio del Procuratore Generale non è riuscito ad arrestare Jorge Erdely Graham e Sergio Humberto Canavati Ayub?

Si sapeva che Erdely era in Canada e a New York, da dove aveva persino offerto un'intervista esclusiva al principale quotidiano messicano El Universal. Secondo quanto riferito, Ayub era responsabile del “centro di accoglienza" in Tailandia e la sua residenza ufficiale è a Monterrey.

Sembra che le autorità ad un certo punto abbiano smesso di compiere degli sforzi per proseguire le indagini e consegnare questi due criminali alla giustizia.

C’è una domanda, tra le altre, senza risposta: cosa sapeva l'International Cultic Studies Association — ICSA — del suo ragazzo copertina Jorge Erdely Graham e quando ne venne a conoscenza? Perché l'ICSA non ha parlato di questo orribile crimine durante le sue conferenze? Non si tratta forse di una vera setta di cui si dovrebbe preoccupare e sulla quale dovrebbe lavorare per proteggere il pubblico dai suoi pericoli?

La pagina web dell'International Cultic Studies Association riporta sotto il titolo:

“Aiutiamo le persone dal 1979" e tra l'altro fornisce informazioni su "chiese violente". Tuttavia, in questo caso e per anni, l'ICSA non ha fornito alcuna informazione sulla setta mascherata da chiesa di Erdely Graham.

Fecris logoE che dire di FECRIS, la Federazione Europea dei Centri di Ricerca e di Informazione sulle Sette e i Culti con sede in Francia, che come l'ICSA è un gruppo di facciata per attività antireligiose. Tra gli obiettivi dichiarati di FECRIS:

“Avvisare le autorità pubbliche e le istituzioni internazionali in caso di attività punibili"

"Creare una rete di informazione internazionale"

Alla falsa affermazione che FECRIS sostiene la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, segue la dichiarazione di intenti::

"Rendere disponibili informazioni gratuite per consentire alle persone di proteggersi dalle pratiche dannose del settarismo”.

Se FECRIS e ICSA fossero fedeli agli obiettivi di cui sopra, dovrebbero fornire informazioni su dove si trova Erdely Graham e contribuire ad assicurarlo alla giustizia.

FECRIS e ICSA cesseranno mai di ignorare (o nascondere?) questa faccenda e si faranno avanti per fornire tutte le informazioni in loro possesso su Jorge Erdely Graham e sui suoi complici affinché le autorità messicane possano finalmente consegnare queste persone alla giustizia?

Continueremo a cercare risposte a queste domande e aggiorneremo il nostro sito con le nuove informazioni non appena ne verremo in possesso.