La Corte di Cassazione belga rende giustizia ai Testimoni di Geova

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Il 2023 si chiude con una buona notizia per la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova del Belgio. La Corte di Cassazione belga pone definitivamente termine al caso Gand ribadendo la legittimità della pratica, adottata dai Testimoni di Geova e, sostanzialmente, da tutte le religioni e i gruppi associativi umani, siano essi gruppi politici o altro, di interrompere i rapporti con coloro che si sono dissociati o sono stati espulsi dalla congregazione. La sentenza della Corte di Cassazione belga  ricalca le motivazioni con cui, nel 2021, il Tribunale di Roma aveva assolto i Testimoni di Geova dall’accusa di ostracismo mossa loro da un ex-membro in un caso simile a quello di Gand.


La Corte di Cassazione conferma il diritto dei Testimoni di Geova di escludere i propri membri

Una sentenza definitiva largamente ignorata dai media belgi

HRWF (30.12.2023) – Il 19 dicembre 2023, la Corte di Cassazione belga ha definitivamente stabilito che il credo e le pratiche religiose dei Testimoni di Geova in materia di esclusione, compreso il loro credo di limitare i contatti con gli ex congregati esclusi, sono perfettamente legali e fanno parte della libertà di associazione e della libertà di religione.

Breve storia del caso  

Nel 2015, un ex Testimone di Geova si è rivolto alla Procura della Repubblica, sostenendo che, una volta usciti dalla comunità, i membri erano stati ostracizzati e completamente isolati socialmente per ordine dell'organizzazione.

L'ufficio del Pubblico Ministero di Gand ha citato in giudizio i Testimoni di Geova per quattro capi d'accusa: incitamento alla discriminazione sulla base del credo religioso nei confronti di una persona e di un gruppo e incitamento all'odio o alla violenza nei confronti di una persona e di un gruppo.

Nel 2020, un Pubblico Ministero ha accusato i Testimoni di Geova di presunta violazione dell'articolo 22 della Legge antidiscriminazione. Il caso ha ricevuto un'ampia copertura mediatica nel marzo 2021, quando il giudice del dibattimento ha emesso una sentenza controversa a favore del Pubblico Ministero e dei singoli denuncianti. La sentenza del processo è stata ampiamente criticata da esperti legali a livello internazionale. L'Associazione belga dei Testimoni di Geova ha presentato appello contro la sentenza.

Il 7 giugno 2022, la Corte d'Appello di Gand – in applicazione della vasta giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo – ha ribaltato la sentenza del Tribunale di primo grado assolvendo pienamente l'Associazione belga dei Testimoni di Geova da tutte le accuse di discriminazione e incitamento all'odio. La Corte d'Appello di Gand ha confermato che la pratica biblica dei Testimoni di Geova di limitare o evitare i contatti con gli ex seguaci, chiamata anche shunning, è legale e non incita alla discriminazione, alla segregazione, all'odio o alla violenza.

Human Rights Without Frontiers ha ampiamente trattato il procedimento giudiziario nel 2021 in Bitter Winter e nel 2022 in The European Times.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di UNIA, un Centro interfederale contro la discriminazione

Il Centro interfederale per le pari opportunità e la lotta contro la discriminazione e il razzismo (UNIA) si è schierato dalla parte degli ex Testimoni di Geova, ma il loro ricorso è stato respinto il 19 dicembre 2023, dalla Corte di Cassazione.

Nella sua sentenza, la Corte di Cassazione ha respinto con fermezza tutte le argomentazioni avanzate da UNIA e dai singoli ricorrenti, confermando pienamente la sentenza della Corte d'Appello di Gand. La Corte di Cassazione ha stabilito che la "politica di evitamento" dei Testimoni di Geova (definita dalla Corte d'Appello di Gand "evitamento sociale passivo") "è legale e che la Convenzione Europea dei Diritti Umani garantisce a "tutti", compresi i fedeli, il diritto di decidere con chi mantenere i contatti sociali".

La sentenza della Corte di Cassazione è pienamente in linea con la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ed è coerente con analoghe sentenze delle Corti d'Appello e delle Corti Supreme di molti Paesi del mondo, come Argentina, Brasile, Canada, Inghilterra, Germania, Irlanda, Italia, Giappone, Polonia, Sudafrica e Stati Uniti. 

In un comunicato stampa, i Testimoni di Geova hanno dichiarato la loro gratitudine nei confronti delle massime istituzioni giuridiche belghe per avere riabilitato il loro buon nome e reputazione.

La prima sentenza del tribunale contro i Testimoni di Geova aveva fatto inizialmente notizia sulla carta stampata e sui canali televisivi, ma la sentenza definitiva della Corte di Cassazione a loro favore è stata ignorata, anche da UNIA, che al 30 dicembre non aveva ancora pubblicato nulla sul caso.

Un punto a favore dei pochi media che hanno pubblicato il comunicato stampa di Belga sulla questione, come RTL Info, La Dernière Heure Les Sports, La Libre Belgique e Het Nieuwsblad.

Fonte: HRWF