Bitter Winter riporta la storia raccapricciante della pubblicazione di dati personali di richiedenti asilo cinesi membri della Chiesa di Dio Onnipotente. Quale che sia la posizione di ciascuno nei confronti dei gruppi religiosi minoritari – che le organizzazioni anti-sette continuano a chiamare sette e culti abusanti – o anche in maniera specifica nei confronti di questa comunità cinese, lo Stato dovrebbe assicurare la massima segretezza e protezione dei dati dei richiedenti asilo che, se rimandati in Cina, rischiano il carcere a vita, dura persecuzione e in alcuni casi anche la morte.
Peraltro la trasmissione dei dati sui canali online cinesi mette a serio rischio la vita anche dei familiari di questi richiedenti asilo che, in un Paese che non tollera il dissenso, vengono condannati alla morte civile in quanto nemici, reali o potenziali, del regime.
Che questa fuga di notizie e dati sia stata causata da un "errore" o da una "svista" o addirittura da un'infiltrazione negli uffici ministeriali romani, se non si tratti addirittura di un caso di vera e propria corruzione, saranno le autorità italiane a determinarlo. Cosa certa è che i metodi della Repubblica Popolare Cinese contro le minoranze religiose, e non soltanto, ispirano diversi gruppi anti-sette che vedono in quei metodi autoritari lo strumento ideale per frenare il diffonedrsi di gruppi a loro invisi.
Alcuni gruppi anti-sette si spingono perfino oltre l'opposizione alla religione e alla spiritualità, arrivando a vedere sette e culti ovunque ci siano gruppi di individui organizzati. Esiste addirittura da tempo un tormentone presso gli anti-sette che tentano di sfruttare la tematica dei diritti umani e della libertà religiosa per giustificare il proprio desiderio di persecuzione delle minoranze.
A loro dire questi gruppi minoritari, in quanto asseritamente sette, violano i diritti umani e abusano la libertà religiosa, e pertanto in nome di questi principi vanno dichiarati fuorilegge. I gruppi anti-sette sono motivati da una malafede che supera ogni limite, come quando, ad esempio, chiedono la reintroduzione in Italia del reato fascista di plagio, abolito in quanto contro i principi della costituzione repubblicana ed anti-fascista, negando che si tratti di un reato introdotto dal fascismo nel Codice Rocco, mentendo sul contenuto del precedente codice Zanardelli che invece non lo prevedeva.
Essi negano anche la persecuzione dei membri della Falun Gong e l'espianto forzato di organi, noto a livello internazionale, e talvolta denunciato anche da cinesi pentiti i quali, a seguito di crisi di coscienza, hanno riportato, con coraggio, storie agghiaccianti di corruzione, violenza, tortura e morte.
Confidando in un'efficace investigazione da parte della procura competente su quanto accaduto negli uffici ministeriali romani, ci auguriamo che le autorità italiane pongano rimedio nel migliore dei modi ai problemi causati a questi richiedenti asilo che si spera non debbano mai più tornare nel Paese d'origine.
Massimo Introvigne, Alessandro Amicarelli e Camelia Marin con alcuni membri della Chiesa di Dio Onnipotente al Convegno Internazionale di Firenze
Uno scandalo italiano. Elenchi di richiedenti asilo cinesi della Chiesa di Dio Onnipotente pubblicati in Cina
Un sito verosimilmente legato ai servizi di intelligence cinese pubblica liste di rifugiati che hanno presentato domanda di asilo in Italia. Come fa ad averle?
di Massimo Introvigne — La Chiesa di Dio Onnipotente è, insieme al Falun Gong, il movimento religioso più perseguitato in Cina, come riconosciuto da numerosi documenti di organizzazioni internazionali e governi nazionali. Ho dedicato a questo nuovo movimento religioso cristiano un libro pubblicato da Oxford University Press, di cui esiste una versione abbreviata in lingua italiana pubblicata dalla casa editrice cattolica Elledici, cui rimando per maggiori informazioni.
A causa delle persecuzioni, torture, e uccisioni extra-giudiziali di cui i membri del movimento sono vittima, chi può fugge all’estero e presenta richiesta di asilo. Neppure all’estero può però sentirsi sicuro. Come a suo tempo denunciato in un film prodotto da “Bitter Winter” “il lungo braccio del Dragone” cinese spia e molesta i rifugiati anche all’estero.
Ai molti episodi precedenti si aggiunge ora un gravissimo scandalo che purtroppo riguarda il nostro Paese, l’Italia.
Dal 2017 opera in Cina un sito web chiamato 大爱网 (Da Ai Wang), che si occupa di attaccare la Chiesa di Dio Onnipotente, il Falun Gong, i Testimoni di Geova e occasionalmente altri gruppi considerati illegali e perseguitati in Cina. Le leggi cinesi prevedono che qualunque sito che si occupi di religione debba essere autorizzato dal governo e operare in collaborazione con le agenzie governative che si occupano di sorvegliare le religioni. Quindi ogni sito cinese che tratti di queste materie è per definizione collegato al governo. Da Ai Wang è qualche cosa di più. Riprende regolarmente campagne contro le minoranze religiose (e contro “Bitter Winter”) i cui testi sono notoriamente prodotti dai servizi di intelligence cinesi. Che Dai Ai Wang sia uno dei tanti siti di propaganda e disinformazione gestiti dai servizi cinesi è dunque più di una ipotesi.
A partire dal 2022, Da Ai Wang ha pubblicato elenchi di membri della Chiesa di Dio Onnipotente che hanno presentato richiesta di asilo in Italia. I rifugiati in Italia e i loro legali si sono resi conto di quanto stava avvenendo solo recentemente. Da Ai Wang non fa mistero dei suoi scopi e scrive: «Al fine di evitare che … altri cittadini cinesi siano ingannati da organizzazioni settarie e lascino illegalmente il Paese per chiedere asilo come rifugiati in Italia o altri Paesi, e per tutelare i diritti legali delle famiglie cinesi colpite, nonché per sollecitare il ritorno degli individui coinvolti, il nostro sito ha deciso di pubblicare, a partire dal 16 maggio 2022, un elenco di membri della Chiesa di Dio Onnipotente che hanno fatto richiesta illegale di asilo religioso in Italia. Per raccogliere ulteriori informazioni sulle persone scomparse, il nostro sito aggiornerà regolarmente l’elenco di coloro che hanno partecipato illegalmente alle cause legali per l’asilo, fino a quando queste persone non torneranno volontariamente in patria. Se avete informazioni su qualcuno degli individui elencati, vi preghiamo di contattarci immediatamente per supportare le future attività di ricerca all’estero». La dichiarazione è firmata da una fantomatica “Delegazione cinese per la ricerca di persone scomparse all’estero”.
L’annuncio del sito Da Ai Wang: “Pubblicheremo gli elenchi dei richiedenti asilo cinesi della Chiesa di Dio Onnipotente in Italia”
Il tono minaccioso è evidente. Per la legge cinese ogni richiesta di asilo in un Paese estero è “illegale” – chi la presenta commette il reato di diffamazione delle istituzioni cinesi – e la pubblicazione ha lo scopo di “sollecitare il ritorno” dei rifugiati in Cina, dove li attende la prigione come numerosi casi di richiedenti asilo rimpatriati dimostrano, nonché di raccogliere delazioni, che in base alla legge cinese potranno essere ricompensate con premi in denaro.
Dal 2022 al 2024 sono stati pubblicati dodici lotti di informazioni contenenti nomi, cognomi e dati precisi di cittadini cinesi membri della Chiesa di Dio Onnipotente che sono fuggiti in Italia e qui hanno presentato richiesta di asilo. Non li pubblichiamo, ma ne abbiamo copia e purtroppo alla data odierna sono tuttora accessibili sul sito Da Ai Wang. Questi rifugiati e altri i cui nomi il sito minaccia di pubblicare in futuro, se dovessero essere deportati in Cina, sarebbero esposti a un gravissimo pericolo. Non solo il governo cinese sa che si tratta di membri attivi della Chiesa di Dio Onnipotente – già di per sé un reato, punito con severe pene detentive dell’articolo 300 del Codice penale cinese relativo a chi è attivo in un movimento incluso nella lista di quelli banditi come “xie jiao” (“organizzazioni che diffondono insegnamenti eterodossi”, talora tradotto meno precisamente come “sette malvagie”). Chi presenta richiesta di asilo può essere anche accusato di mettere in pericolo la sicurezza nazionale, reato per cui le pene vanno fino all’ergastolo.
I rifugiati in Italia della Chiesa di Dio Onnipotente conoscono i rischi che corrono e la possibilità di rappresaglie sulle loro famiglie in Cina. Per questo la Chiesa di Dio Onnipotente non compila né conserva elenchi di richiedenti asilo. Né li ha alcun avvocato perché, anche per ragioni di prudenza, i rifugiati della Chiesa si affidano a un buon numero di avvocati diversi.
Si tratta dunque di uno scandalo. Da dove vengono questi elenchi? Solo il Ministero dell’Interno e altre istituzioni italiane possono avere o compilare queste liste. Lo spionaggio cinese è penetrato all’interno delle istituzioni? O il “soldino da Pechino” ha corrotto qualcuno? Non siamo in grado di rispondere a queste domande. Ma attendiamo che chi può e deve farlo risponda.
Fonte: Bitter Winter