Movimenti anti-sette e laicità: la connessione Franco-Russo Ortodossa

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Video e testo dell'intervento di Willy Fautré, direttore di Human Rights Without Frontiers Int., al Convegno Internazionale Diritto e libertà di credo in Europa, un cammino difficile, tenuto a Firenze il 18-19 gennaio 2018.

Movimenti anti-sette e laicità: la connessione Franco-Russo Ortodossa

Riguardo all'associazione membro della FECRIS in Russia: il Centro Sant'Ireneo di Lione per gli Studi Religiosi

Il Centro Sant'Ireneo di Lione per gli Studi Religiosi, che è l’associazione membro del FECRIS in Russia, è stato fondato nel 1993 con il benestare del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alexy II. Il Centro è anche una Facoltà missionaria dell'Università Ortodossa San Tikhon di Mosca, il cui obiettivo è quello “diffondere informazioni credibili sulle dottrine e le attività delle sette totalitarie e dei culti distruttivi". Fin da allora A. L. Dvorkin è stato il presidente di questo Centro affiliato alla Chiesa Ortodossa russa.

Il Centro Sant'Ireneo di Lione per gli Studi Religiosi è il principale centro dell'Associazione russa dei Centri per gli Studi Religiosi e Settari (RATsIRS). Il presidente del RATsIRS è sempre A. L. Dvorkin; i vicepresidenti sono gli arcipreti Alexander Novopashin e Alexander Shabanov; il segretario esecutivo è il prete Lev Semenov, Ph.D., professore associato.

Oltre al Centro Sant'Ireneo di Lione esiste un network globale di cosiddette “iniziative di genitori” e di altre organizzazioni simili in Russia, la maggioranza delle quali è divenuta membro del RATsIRS in Russia (alcuni sono dipartimenti missionari delle diocesi Ortodosse). Esiste anche un certo numero di cosiddetti "centri di riabilitazione" che hanno lo scopo di riconvertire all'Ortodossia i seguaci delle "religioni non tradizionali".

L'associazione membro della FECRIS in Russia e le associazioni a lei affiliate sono tutte finanziate dalla Chiesa Ortodossa russa e sono impegnate nella lotta contro Evangelici, Pentecostali, Mormoni, Baha’i, Testimoni di Geova, praticanti del Falun Gong, Scientologists…

Alexander Dvorkin è noto per aver reso popolare il termine 'sette totalitarie’, un termine usato dai difensori della "sicurezza spirituale" della Russia per designare confessioni religiose pacifiche considerate come minacce potenziali all'egemonia della Chiesa Ortodossa.

Il Concetto di sicurezza spirituale ed il concetto di laicità

Nella Strategia per la Sicurezza Nazionale (National Security Concept) del 2000, l'amministrazione Putin ha affermato:

L’assicurazione della sicurezza nazionale della Federazione Russa include anche la protezione del retaggio culturale e spirituale-morale e le tradizioni storiche e standard della vita pubblica ed il preservare l'eredità culturale di tutti i popoli della Russia. Occorre che esista una politica statale per il mantenimento del benessere spirituale e morale della popolazione, essa deve proibire la messa in onda di trasmissioni che promuovano la violenza o gli istinti fondamentali e deve contrastare l'impatto sfavorevole delle organizzazioni e missionari religiosi stranieri.

Questo concetto della sicurezza spirituale è stato usato da ideologi russi di destra e sinistra. Nel 2003 Viktor Zorkal'tsev, un deputato parlamentare comunista, ha dichiarato: “La libertà di coscienza ha dei confini. E questi confini possono essere definiti da una unica espressione: sicurezza spirituale".

La sicurezza spirituale, quindi, serve come base per una campagna basata sulla paranoia di nemici "stranieri" e delle idee "straniere" e per delle misure per restringere indebitamente la libertà di religione o di fede dei cittadini russi che hanno deciso di seguire un percorso spirituale che non gode di ampio consenso. I membri della FECRIS in Russia rivestono ruoli di primo piano in questa campagna e nella politica repressiva verso movimenti religiosi di origine straniera, anche quando essi sono presenti da molto tempo in Russia.

Mentre la Costituzione e le leggi in Francia prevedono una separazione totale tra Stato e religioni ed il rispetto di tutti i credi, lo Stato russo sostiene e accorda dei privilegi alla Chiesa Ortodossa russa quale attore fondamentale nella attuazione della politica di sicurezza spirituale del presidente Putin.

In concreto questa politica di sicurezza spirituale va di pari passo con una politica di pulizia religiosa che ha come obiettivo i movimenti che sono percepiti come una minaccia all'identità del popolo russo. Recenti esempi di ciò sono: il bando dei Testimoni di Geova quest’anno e il successivo imprigionamento di un Testimone di Geova danese, l'imprigionamento di diversi membri della Chiesa di Scientology, il bando di due movimenti musulmani pacifici - Tabligh Jamaat ed i seguaci di Said Nursi –, l’uso scorretto della legge contro l’estremismo e la legge Yarovaya anti-missionari.

La domanda è: "Come può la Francia, un paese laico, appoggiare e finanziare un'organizzazione anti-sette francese, la FECRIS, il cui vicepresidente ha richiesto per anni una tale politica ed è parte di essa in Russia?".

Il vicepresidente della FECRIS, una figura controversa

Aleksander Dvorkin, vicepresidente della FECRIS e direttore del Centro Sant'Ireneo di Lione per gli Studi Religiosi, l'associazione membro della FECRIS in Russia, nel 2009 è stato nominato dal Ministro della Giustizia della Russia per dirigere il Consiglio di esperti del Ministero per la conduzione di uno studio a livello statale delle religioni. Il mandato di questo Consiglio è quello di indagare le attività, dottrine, decisioni dei dirigenti, materiale informativo e servizi religiosi di qualsiasi organizzazione religiosa registrata e raccomandare delle azioni alle relative autorità governative.

Recentemente, il Professor Robert C. Blitt, professore di diritto all'Università del Tennessee ed ex specialista di diritto internazionale per la Commissione americana sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF), ha dichiarato sulla politica anti-sette della Russia e sul vicepresidente della FECRIS:

"La Russia ha fatto affidamento per molto tempo su dei cosiddetti studi di esperti allo scopo di classificare e procedere legalmente contro alcuni gruppi religiosi. Per esempio, a febbraio 2009, il Ministero della Giustizia russo ha istituito un Consiglio di esperti di studi religiosi. Questo organo aveva il potere di condurre indagini su organizzazioni religiose e di giungere a delle conclusioni al riguardo, per esempio se l'organizzazione avesse abbracciato opinioni estremiste. A quell'epoca esso era presieduto da Aleksandr Dvorkin, un individuo che era privo di credenziali accademiche adatte quale specialista in temi relativi alla religione ed era già noto come 'l’attivista "anti-sette" più importante della Russia'. Spesso gli individui nominati come membri di tali consigli, o anche quelli che vengono utilizzati come esperti della pubblica accusa nei procedimenti giudiziari, sono privi delle qualifiche necessarie, persino di quelle più elementari”.

Il dottor Roman Lunkin, direttore del Centro per gli studi sulla religione e società presso l’Istituto europeo, Accademia Russa delle Scienze a Mosca; presidente dell'Unione degli esperti di religione e diritto, in Russia:

"A dispetto di ogni buon senso, il sistema di polizia della Russia produce perizie completamente ridicole (e, a quanto sembra, esso incoraggia i suoi sostenitori fedeli ad aprire centri di esperti). Per quanto riguarda il Centro studi specialistici socioculturali al quale era stata commissionata l’analisi della Bibbia dei Testimoni [di Geova], nessuno degli esperti ha una laurea in studi religiosi ed essi non hanno nemmeno familiarità con le scritture dei Testimoni di Geova. La loro analisi ha incluso citazioni che sono state tratte da informazioni fornite dal Centro Sant'Ireneo di Lione, un'organizzazione anti-sette radicale ortodossa nota per la sua opposizione ai Testimoni di Geova ed anche a molte altre religioni e confessioni religiose".

In un articolo pubblicato a luglio su Religiia I Pravo, egli ha dichiarato anche:

Attivisti ortodossi come Roman Silantiev o Alessandr Dvorkin fondano la discriminazione (che conduce alla interruzione delle relazioni tra religione e Stato e al conflitto interreligioso) su miti riguardo alla "sicurezza nazionale" e sul fatto che esistono spie dappertutto ed i poveri cittadini non sanno, apparentemente, chi sta predicando loro.

Il vicepresidente della FECRIS approva il bando dei Testimoni di Geova

Alessandr Dvorkin, vicepresidente dell'organizzazione europea anti-sette FECRIS, sostiene il bando dei Testimoni del Geova in Russia, come ha dichiarato recentemente a Sputnik, il canale TV di propaganda russo (https://sputniknews.com/russia/201705211053836265-human-rights-ban-effect).

Lui approva evidentemente la distruzione delle minoranze non-ortodosse. Ecco l'estratto delle sue dichiarazioni ai media russi sulle critiche indirizzate alla Russia riguardo al bando dei Testimoni di Geova:

"Alessandr Dvorkin, presidente dell'Associazione dei Centri per lo studio di religioni e sette, ha detto alla RIA Novosti che queste dichiarazioni sono parte di “un tipo di attacco molto aggressivo contro la Russia che non avevamo visto da molto tempo".

"Loro stanno tentando di descriverlo come un qualche tipo di campagna contro la fede. Ma questa non è una campagna contro la fede perché il governo non può regolamentare le fedi delle persone ed a nessuno degli aderenti ai Testimoni di Geova viene proibito di praticare la propria religione", ha notato Dvorkin.
Secondo lui il governo ha proibito soltanto un'organizzazione specifica ed ha tagliato un considerevole flusso di soldi ad essa, niente di più niente di meno."

Se lo desideri, sentiti autorizzato a tenere riunioni presso i tuoi appartamenti e discuti la tua religione – nessuno ti impedirà di farlo. Tuttavia sono sicuro che nel giro di alcuni anni il numero degli aderenti all'organizzazione si ridurrà in maniera marcata - della metà o fino ad un terzo della sua dimensione originaria. Perché quando la base finanziaria viene tagliata, insieme alla capacità di reclutare liberamente altre persone ed affittare grandi sale, le persone tendono rapidamente a disaffezionarsi e cominciano a disperdersi. A tale proposito, questa decisione è stata molto avveduta", ha dichiarato Dvorkin.
Egli ha anche rilevato che la decisione del Ministero della Giustizia di chiudere la sede centrale dei Testimoni di Geova aveva lo scopo di proteggere i diritti degli aderenti al gruppo.

“I Testimoni di Geova mantengono un rigido controllo su ogni aspetto delle vite dei propri membri, ivi compresi anche i momenti più intimi delle loro vite familiari, dal momento che i coniugi devono presentare dei rapporti l'uno sull'altro. Tutti i membri devono tenersi d’occhio l'un l'altro, spiarsi l'un l'altro", ha dichiarato.

Dvorkin ha aggiunto mestamente che lui aveva cercato molte volte di contattare gruppi sui diritti umani e renderli consapevoli della situazione difficile delle persone che cadono vittime delle sette religiose, ma i suoi appelli sono stati ignorati.

"Essenzialmente, la lotta per diritti umani viene soppiantata dalla lotta per i diritti delle organizzazioni che violano i diritti umani. Questa non è un’attività sui diritti umani ma piuttosto il suo esatto opposto", ha supposto Dvorkin.

Il vicepresidente della FECRIS attacca gli indù

Alcuni anni fa vi è stato un tentativo di proibire le sacre scritture dell'Induismo. Tale mossa fu possibile solamente a causa delle azioni di attori anti-sette in Russia, fra i quali Alessandr Dvorkin. Nel 2011, un tribunale russo a Tomsk, fortunatamente, ha rigettato un’istanza per vietare un'edizione del Bhagavad Gita indù. (Fonte: http://bit.ly/2kWWA0y)

Gli indù hanno accusato Alessandr Dvorkin di incitamento all’odio contro la loro comunità e la loro religione. Essi hanno anche protestato per il fatto che il figlio del leader della comunità indù a Mosca e la sua famiglia sono state vittime di un attacco.

Il 3 febbraio di quest’anno nella capitale indiana si è tenuta una manifestazione di fronte all'ambasciata russa. I dimostranti chiedevano l’interruzione delle attività anti-religiose di Alessandr Dvorkin. Essi lo hanno accusato di denigrare la loro religione ed insultare i sentimenti di milioni di indù. I dimostranti a Delhi hanno bruciato un'immagine di Dvorkin, definendolo un nemico dell'India, ed hanno chiesto a Vladimir Putin di proteggere gli indù dalla persecuzione in Russia. (Fonte: https://sputniknews.com/asia/201702031050325392-hindus-protests-india-russia/)

Conclusioni: Tutte le comunità sono preoccupate o sotto la minaccia dei movimenti anti-sette in Russia

Tutte le confessioni religiose non-ortodosse ed i loro membri sono stati attaccati da Alessandr Dvorkin e dal Centro Sant'Ireneo di Lione per gli Studi Religiosi che è l'associazione membro della FECRIS in Russia.

La FECRIS, in Francia, non lo ha mai sconfessato quando stava facendo discorsi di incitamento all’odio contro i Testimoni di Geova, i Protestanti (Evangelici, Pentecostali, Battisti del settimo giorno, Avventisti ed altri), musulmani, indù, buddisti, praticanti del Falun Gong, Esercito della Salvezza, devoti Hare Krishna, Mormoni, la Chiesa di Scientology e alcune Chiese Ortodosse non affiliate al Patriarcato di Mosca, ecc.

La FECRIS, in Francia, non lo ha mai sconfessato, anche quando lui stava prendendo le difese della Cina nei confronti, specificamente, del Falun Gong, in una conferenza anti-sette a Pechino nel 12-13 maggio 2008, sebbene la repressione contro questo gruppo fosse stata denunciata ripetutamente dalla Commissione per i diritti umani dell’ONU, il Parlamento Europeo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, la Commissione USA sulla Libertà religiosa internazionale, Amnesty International, Human Rights Watch ed altri.

Willy Fautré
Human Rights Without Frontiers Int’l