Deprogrammazione in Giappone: risarcimento danni riconosciuto alla Chiesa dell'Unificazione

Sezione:
Mr. and Mrs. Seo

I giudici giapponesi confermano che il rapimento e la detenzione di credenti allo scopo di "de-convertirli" in modo coercitivo è un reato.

di Willy Fautré — Il 27 novembre, l'Alta Corte di Hiroshima in Giappone ha ritenuto colpevoli cinque persone coinvolte nel rapimento e reclusione di una coppia sposata allo scopo di de-convertirla con la forza. Gli imputati dovranno risarcire le vittime: 610.000 yen (circa 6.100 euro) al marito e 1.110.000 yen (11.100 euro) alla moglie.

Nel luglio 2014, Koji Seo e Yuko Seo sono stati rapiti dalle loro famiglie per costringerli a lasciare la Chiesa dell'Unificazione fondata dal reverendo Sun Myung Moon (UC). L'intera operazione è stata poi orchestrata dal pastore Mamoru Takazawa, un noto recidivo in queste materie.

Di regola, in Giappone i pochi casi che sono riusciti ad arrivare in un tribunale non sono mai stati riconosciuti come casi penali. Il caso di Seo non è sfuggito alla "regola". Alla fine, nel maggio 2016, la coppia è  riuscita a intentare una causa civile.

Gli imputati

In origine, c’erano otto persone sul banco degli imputati:

  1. Masako Seo, la madre del querelante Koji Seo,
  2. Etsuji Seo, il padre del querelante Koji Seo,
  3. Yasuhiko Yamane, il padre della querelante Yuko Seo,
  4. Yumi Yamane, la madre della querelante Yuko Seo,
  5. Miyuki Kubo, sorella di Yuko,
  6. Masahiro Kubo, marito di Miyuki Kubo,
  7. il pastore Mamoru Takazawa,
  8. Atsuyoshi Ojima, assistente del pastore Mamoru Takazawa nella deprogrammazione.

Tuttavia, due di loro sono morti durante il procedimento. Il pastore Takazawa è deceduto nel 2015 prima che la causa civile fosse intentata nel maggio 2016 ed Etsuji Seo è morto prima che la prima sentenza del Tribunale Distrettuale di Hiroshima fosse emessa il 18 febbraio 2020.

Miyuki Kubo ha avuto un ruolo determinante nel convincere i genitori a rapire e sequestrare i loro figli (adulti). Ha anche svolto il ruolo di custode nell'appartamento dove era reclusa la coppia sotto le direttive del pastore Mamoru Takazawa, allo scopo di costringere Koji e Yuko Seo a lasciare la Chiesa dell’Unificazione. Masahiro Kubo, suo marito, è stato complice del rapimento e del trasferimento della coppia.

Chi era il pastore Takazawa?

Il pastore Takazawa ha riconosciuto la sua partecipazione in diversi casi giudiziari di rapimento e privazione della libertà ai fini della de-conversione.

Nella sentenza passata in giudicato del caso promosso da Kozue Terada contro i suoi rapitori – i suoi genitori, il pastore Takazawa e Atsuyoshi Ojima (un assistente laico di una Chiesa Luterana) – l’Alta Corte di Osaka (9a Sezione Civile) il 22 luglio 2004 aveva stabilito che i genitori di Kozue Terada e Takazawa avevano perpetrato congiuntamente un atto illegale imponendogli "sedute di persuasione" contro la sua volontà, in una situazione in cui lei si trovava sotto costrizione fisica, e li aveva condannati a pagare congiuntamente 200.000 yen (circa 2.000 EUR) per aver privato Kozue Terada della sua libertà di movimento (concorso di reato). Ojima è stato dichiarato innocente sulla base del fatto che la sua attività di persuasione si era limitata a una "conversazione", che non era ritenuta illegale.

Sentenza definitiva

In una precedente sentenza emessa dal Tribunale Distrettuale di Hiroshima il 18 febbraio 2020, gli imputati erano stati condannati a pagare i seguenti danni: 1.160.000 yen (circa 11.600 euro) al marito e 1.650.000 yen (circa 16.500 euro) alla moglie. "Possiamo dire che le azioni dei genitori dei querelanti sono crimini spregevoli e non sono giustificati", aveva affermato la Corte.

Gli imputati hanno deciso di non impugnare la sentenza dell’Alta Corte, che è quindi passata in giudicato.

Il primo caso in cui dei tribunali giapponesi hanno condannato rapitori e deprogrammatori è stato il noto caso di Toru Goto, rapito e tenuto in reclusione per 12 anni e cinque mesi, dal settembre 1995 al febbraio 2008. Il 13 novembre 2014, l'Alta Corte di Tokyo ha emesso una sentenza che ordinava a cinque persone (tre parenti stretti della vittima, un pastore Evangelico e un'altra persona) di risarcire Toru Goto. Suo fratello, sua cognata e sua sorella minore sono stati condannati a pagare congiuntamente l'importo totale di 22 milioni di yen (circa 220.000 euro). Il deprogrammatore professionista, Takashi Miyamura, è stato condannato a pagare 11 milioni di yen (110.000 EUR).

Poiché il periodo di reclusione del signor e della signora Seo era inferiore a una settimana, la stima del danno può essere considerata molto migliore rispetto al caso di Toru Goto.

“Nel 2014, il Rapporto del Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sul Giappone ha avuto un ruolo molto influente nella decisione del tribunale giapponese. È stato il risultato dei vostri sforzi e lo apprezziamo molto ", ha detto Norishige Kondo della Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l'Unificazione del Giappone (FFWPU-J) a Human Rights Without Frontiers (HRWF).

Nel dicembre 2011, HRWF ha pubblicato un rapporto intitolato "Giappone: rapimento e deprivazione della libertà per lo scopo della de-conversione religiosa" basato su interviste alle vittime della Chiesa dell’Unificazione condotte a Tokyo, Seoul e Barcellona nel 2010-2011. E nel luglio 2013, HRWF ha contribuito alla 111a sessione del Comitato ONU per i diritti umani con un rapporto dal titolo “Rapimenti e reclusione a scopo di de-conversione religiosa”.

Dopo il caso del signor e della signora Seo, la Chiesa dell'Unificazione, che ha rivendicato oltre 4.000 casi di tentativi di rapimento e deprogrammazione dal 1966 al 2011, con un picco per gli anni 1987-1995, non ha avuto più incidenti da segnalare.

Fonte: Bitter Winter


Willy Fautré, già capo missione nel gabinetto del ministero belga dell’Educazione e nel parlamento belga, è il direttore di Human Rights Without Frontiers, la ONG con sede a Bruxelles che ha fondato nel 1988. In questa veste ha svolto missioni di inchiesta sui diritti umani e sulla libertà religiosa in oltre 25 Paesi. Docente universitario nel campo della libertà religiosa e dei diritti umani, è autore di numerosi articoli sui rapporti fra Stato e religioni, pubblicati su periodici accademici. Organizza regolarmente convegni al Parlamento Europeo su diversi temi tra cui la libertà di religione e di credo, e per anni ha promosso la libertà religiosa nelle istituzioni europee, all’OSCE e all’ONU.