I “Filtri contro le Sette” tedeschi: una grave violazione della libertà religiosa

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Ursula Caberta

In alcune parti della Germania, per lavorare per il governo e per svariate società private, o perfino per suonare il violino in un’orchestra o ottenere un bonus per acquistare una bici elettrica, devi dichiarare di non essere associato a una certa religione.

di Marco Respinti, 5 dicembre 2020 — Claudia è una violinista. Aveva iniziato una promettente carriera quando, difendendo la sua religione durante uno show televisivo, fu criticata da certi ambienti. Poi si è scatenato l'inferno. Ha iniziato a perdere opportunità di lavoro e il direttore di un'orchestra con cui lavorava, un amico personale, fu minacciato fino a quando non si vide costretto a licenziarla.

Anni più tardi, dopo essere riuscita a continuare la sua carriera cercando di superare l'intolleranza, la discriminazione ha rialzato la sua ripugnante testa. Claudia aveva saputo che era possibile ottenere un bonus ecologico dal governo per acquistare una bici elettrica e fece domanda per il bonus. I suoi vecchi demoni riapparvero per vendicarsi quando, compilando la domanda, scoprì che avrebbe dovuto firmare una dichiarazione nella quale attestava che non stava frequentando corsi o seminari della sua religione.

Claudia Schneider-KauerSi chiama Claudia Schneider Kauer ed è membro della Chiesa di Scientology di Monaco. Quello è Monaco, la Baviera, la Germania, non la Cina o la Corea del Nord.

Ciò con cui Claudia si è scontrata, è il cosiddetto "filtro contro le sette", una dichiarazione obbligatoria intesa a escludere membri di gruppi etichettati come "sekten", un termine dispregiativo tedesco equivalente a "sette", dal lavorare in una varietà di settori. In realtà, i "filtri contro le sette" sono stati applicati solo nei confronti della Chiesa di Scientology.

Ecco come funziona. In alcune regioni della Germania, quando fai domanda di lavoro o vuoi sottoscrivere un contratto con il governo, devi dichiarare di "non utilizzare la tecnologia di L. Ron Hubbard" (il fondatore di Scientology), né di frequentare corsi o seminari in cui s’insegna questa tecnologia. In pratica, sei tenuto a dichiarare di non essere un membro della Chiesa di Scientology, né di partecipare alle sue attività, nemmeno come simpatizzante esterno. Questo vale anche per una donna delle pulizie che vuole pulire una scuola o ufficio pubblico, ma in realtà anche molte aziende private applicano il "filtro contro le sette". Se non lo fanno, potrebbero non essere mai in grado di vendere i loro prodotti o servizi a un ente governativo.

In un seminario sui "filtri contro le sette" tenuto in Germania, organizzato come evento parallelo alla 3a Ministeriale per Promuovere la Libertà Religiosa e di Credo (un incontro tra Ministri degli Affari Esteri ed esperti organizzato per la prima volta dal Dipartimento di Stato americano a Washington D.C. nel 2018, che si tiene ogni anno), Claudia S. (persona diversa dalla Claudia Schneider precedente), un ingegnere italo-peruviana di 51 anni che lavorava in Baviera, ha offerto un esempio pratico degli effetti perversi del "filtro contro le sette”. Claudia S. era partner di una società che nel 2015 aveva partecipato a un appalto per la fornitura di bidoni per lo smaltimento di scorie alla Studentenwerk di Monaco, l'Unione Studentesca, sostenuta dal comune.

Al momento della presentazione dell'offerta, a Claudia S. è stato chiesto di firmare il "filtro contro le sette". Scientologist attiva, ha dovuto rifiutare. Il suo partner della società, un non-Scientologist, ha finito per presentare l'offerta attraverso un'altra società di cui Claudia S. non faceva parte, in sostanza perdendo tutti gli investimenti dai lei fatti nella società. Stanca della situazione, Claudia S. ha deciso di trasferirsi dalla Germania in Austria. "Tenete a mente che si trattava di fornire bidoni dell’immondizia, dice Claudia S., “non di parlare di religione agli studenti”.

In alcune zone della Germania, sembra che insegnare una qualsiasi materia agli studenti in generale sia vietato a chi appartiene a una "setta". Due donne che gestiscono scuole di tutoraggio, cioè centri privati in cui studenti con problemi possono trovare supporto aggiuntivo al di fuori del normale orario scolastico, si sono trovate nei guai quando sono state "denunciate" come Scientologist. I presidi delle scuole pubbliche hanno riunito e incontrato i genitori sconsigliandoli fortemente di utilizzare i servizi delle donne. In questi casi, erano state utilizzate le tecniche sviluppate da Hubbard per aiutare chi aveva problemi di apprendimento, ma queste tecniche sono laiche piuttosto che religiose, e le donne insegnavano tedesco, inglese e matematica, non religione.

Non ci sorprende che questa situazione si rifletta negativamente anche sugli studenti che sono Scientologist. "David", uno Scientologist bavarese di seconda generazione, durante il side event ha riferito di essere stato vittima di bullismo e persino di essere stato aggredito fisicamente in due diverse scuole, dopo che insegnanti di religione ed etica (quest'ultima una materia offerta a chi rinuncia all'insegnamento della religione Luterana o Cattolica) ha spiegato agli studenti che Scientology è una "setta malvagia".

I "filtri contro le sette" sono un prodotto del movimento anti-sette e sono stati ideati nel 1995 da Ursula Caberta, un’anti-sette assunta dalla Città-Stato di Amburgo come "esperta" professionista anti-Scientology. La città di Amburgo ha adottato il "filtro contro le sette" per dipendenti e aziende che hanno rapporti con la città e ne consiglia l'uso anche alle locali imprese private attraverso il suo sito Web. Gli Scientologist hanno intentato una buona dozzina di procedimenti giudiziari contro la città di Amburgo e hanno regolarmente vinto, fino al Tribunale Amministrativo Federale. Nel 2017, la città di Amburgo ha rinunciato a promuovere il "filtro contro le sette" alle imprese private, ma lo sta ancora utilizzando nell'amministrazione comunale, fino a quando ulteriori cause legali ne interromperanno l'uso.

La Caberta ha tenuto conferenze sulla bellezza e i benefici del "filtro contro le sette" in tutta la Germania, ed è stato adottato in Baviera e altrove. Lì, ancora una volta, gli Scientologist hanno vinto diversi casi legali. Nel 2010, un tribunale di Monaco ha stabilito che una maestra d'asilo, licenziata dopo che il suo ex marito l'aveva denunciata come Scientologist, doveva essere reintegrata. Nel 2019, il Tribunale del Lavoro di Monaco si è schierato a favore del direttore del personale del noto museo artistico e istituzione Haus der Kunst, licenziato dopo 22 anni di servizio a seguito di una campagna degli anti-sette e di alcuni politici che lo "denunciavano" come Scientologist. La questione fu poi risolta, con l’Haus der Kunst che pagò allo Scientologist 110.000 euro come indennità di licenziamento e gli assegnò la pensione completa.

Durante il corso di questi casi, diversi tribunali hanno concluso che Scientology è una religione. Questo è importante ma, come hanno scritto alla Germania nel 2019 Ahmed Shaheed e Fernand de Varennes, Relatori Speciali delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo e sulle questioni concernenti le minoranze, discriminare chi professa un certo credo è illegale ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani, indipendentemente dal fatto che questa convinzione sia religiosa o semplicemente filosofica o culturale.

In Germania Scientology non è bandita e decenni di sorveglianza da parte dell'Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione, il servizio d’intelligence nazionale tedesco istigato da anti-sette e politici ostili, non hanno prodotto alcuna prova che Scientology svolga attività illegali. Come logica conseguenza, discriminare i cittadini tedeschi perché seguono le idee o la "tecnologia" di L. Ron Hubbard, o perché frequentano seminari e corsi che diffondono queste idee, è una violazione sia della Costituzione tedesca sia delle convenzioni internazionali sui diritti umani, che la Germania ha sottoscritto.

L'ossessione di alcuni politici e attivisti tedeschi per Scientology merita ulteriori studi accademici. Ma non può essere una scusa per una continua violazione dei diritti umani. La Germania merita un elogio per la sua difesa dei diritti umani a livello internazionale. Tuttavia, la sua attendibilità dipende, prima di tutto, dal mettere a posto le cose a casa sua.

Fonte: Bitter Winter