L’intolleranza religiosa dilaga in tutta la Russia

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Vladimir Putin

Putin vuole bandire dalla Russia i Testimoni di Geova

Con la scusa della lotta al terrorismo, nella Russia di Putin è da tempo in corso una nuova guerra, tutt’altro che fredda, nei confronti di numerosi gruppi religiosi.

Testimoni di Geova, Avventisti, Pencostali, Battisti, Scientology, Hare Krishna, sono solo alcuni dei bersagli di questa offensiva iniziata oltre tre lustri fa con le leggi federali “contro l’estremismo e il terrorismo” volute dal defunto ex presidente Boris Eltsin e dalla Chiesa Ortodossa.

Un’offensiva iniziata anche grazie alle pressioni esercitate dal Patriarca Ortodosso moscovita Alexei II che ha dato vita a una campagna contro i “nuovi culti”, spingendo il parlamento ed Eltsin a introdurre una legge che ne limitasse i diritti.

dvorkin.pngNon sono mancate nemmeno le influenze, non solo mediatiche, dei cosiddetti gruppi “antisette”, ben rappresentati in Russia dall’ex prete ortodosso Alexander Dvorkin, già consigliere del Ministro di Giustizia e Vice-Presidente della marsigliese FECRIS (Federazione Europea dei Centri di Ricerca e Informazione sulle Sette). Un gruppo di pressione di auto proclamati “esperti di sette” (ndr: rappresentata anche in Italia da un paio di associazioni) che replica in ognuno dei paesi in cui opera lo stesso modello di attività anti-religiosa. Esasperano e amplificano le notizie negative, talvolta vere e talaltra fabbricate, più o meno attinenti al soggetto dei gruppi religiosi per sollecitare l’intervento di politici e autorità.

Nel corso degli anni recenti questo modus operandi ha dato i suoi frutti velenosi nella Federazione Russa, dove culti di matrice cristiana (e non solo) vengono ostracizzati e giudicati pericolosi per l’ordine pubblico.

Una situazione che, sull’onda emotiva degli atti terroristici degli ultimi anni, è precipitata con l’approvazione della famigerata legge Yarovaya, un pacchetto di misure anti-terrorismo firmato da Vladimir Putin nel giugno dell’anno scorso. Una legge che ha immediatamente suscitato forti critiche da parte dei difensori dei diritti umani e di vari leader spirituali perché, tra le altre cose, contiene elementi pesantemente restrittivi della libertà religiosa. Ad esempio è vietato il proselitismo, la predicazione, la preghiera o la diffusione di materiale religioso al di fuori dei “luoghi appositamente designati”, cioè i luoghi di culto delle istituzioni religiose ufficialmente riconosciute.

I più penalizzati da questa ondata di intolleranza sembrano essere i Testimoni di Geova, vittime di un’offensiva che sembra finalizzata a bandirli da tutto il paese.

Durante un convegno tenutosi a Montecitorio lo scorso 22 marzo, il Direttore del CESNUR Massimo Introvigne ha lanciato un preoccupante allarme:

“Proprio mentre parlavamo ho ricevuto da un amico russo notizia secondo cui, senza neppure attendere la sentenza che sarà fra due giorni, in molte province russe la polizia ha cominciato a chiudere i luoghi di culto dei Testimoni di Geova. Quindi è veramente una cappa che cala e che ricorda gli anni dello stalinismo. Anche gli Hare Krishna, per esempio, hanno avuto dei problemi in Russia, e così molti altri. (…) Questa è una cappa che cala, un fenomeno molto triste, molto allarmante, su cui tutti, qualunque siano le nostre opinioni religiose, dovremmo mobilitarci. Anche perché dalla Russia già si vede come in altri Paesi dell' ex Unione Sovietica, nell'Asia centrale per esempio, leggi simili stanno ormai dilagando paese per paese. Io credo che questo sia un fatto molto grave. Se veramente i Testimoni di Geova dovessero essere messi al bando, totalmente vietati nell'immenso territorio russo, dove sono molto presenti, non è che non siano presenti, questo sarebbe uno degli attacchi più gravi alla libertà religiosa del ventunesimo secolo. Un attacco che si consuma ampiamente nel silenzio dei Paesi occidentali”.

Il governo russo rimane cieco e sordo agli appelli che giungono da più parti: non accoglie le critiche delle organizzazioni per i diritti umani, ignora le sentenze della European Court of Human Rights (ECHR), non ascolta le censure della United States Commisson on International Religious Freedom e procede imperterrito a perseguitare le minoranze religiose con provvedimenti degni della tradizione sovietica più oscurantista.

Ecco cosa pubblica al riguardo la Human Rights Without Frontieres.


RUSSIA: I Testimoni di Geova si mobilitano a livello globale in risposta alla minaccia di chiusura in Russia

Minacciati con un imminente divieto di professare il proprio credo in Russia, i Testimoni di Geova stanno rispondendo con un appello diretto al Cremlino e agli ufficiali della Corte Suprema tramite una campagna globale in forma scritta.

Il corpo direttivo dei Testimoni di Geova sta invitando gli oltre 8 milioni di Testimoni nel mondo a parteciparvi.

Lo scorso 15 marzo il ministro della giustizia russo ha presentato un ricorso alla Corte Suprema della Federazione Russa per etichettare il centro amministrativo dei Testimoni di Geova come estremista e ne ha richiesto la sua chiusura.

Il ricorso cerca inoltre di vietare le attività del centro amministrativo. Se la Corte Suprema confermerà questa richiesta, i quartieri generali nazionali dei Testimoni di Geova vicino a San Pietroburgo verranno chiusi.

Di conseguenza, circa 400 organizzazioni religiose locali registrate potrebbero venir cessate, mettendo al bando i servizi di oltre 2.300 congregazioni dei Testimoni in Russia.

La proprietà della filiale così come i luoghi di preghiera utilizzati dai Testimoni in tutto il paese potrebbero essere sequestrati dallo stato.

Inoltre, i Testimoni di Geova individuali potrebbero diventare oggetto di procedimento penale per il solo svolgimento delle loro attività di culto.

La Corte Suprema dovrebbe pronunciarsi sulla questione il prossimo 5 aprile.

“Il corpo direttivo dei Testimoni di Geova vuole aumentare l’attenzione su questa situazione critica”, ha affermato David A.Semonian, un portavoce presso la sede mondiale dei Testimoni.

“Perseguire gente non violenta, cittadini rispettosi della legge, come fossero dei terroristi è chiaramente una pessima applicazione delle leggi anti-estremismo. Tale accusa si basa completamente su motivi fasulli”.

La Campagna globale dei Testimoni non è senza precedenti. Quasi 20 anni fa i Testimoni scrissero per difendere i loro compagni di fede in Russia in risposta ad una campagna denigratoria da parte di alcuni membri del governo in carica a quel tempo. Oltre a ciò i Testmoni hanno avviato campagne mediante lettere per incitare i funzionari del governo per porre fine alla persecuzione dei Testimoni in altri paesi, quali la Giordania, la Corea e il Malawi.

“Leggere la Bibbia, cantando e pregando con i compagni di fede non è affatto criminale”, aggiunge il signor Semonian.

“Ci auguriamo che la nostra campagna globale motiverà i funzionari russi così da fermare questa azione ingiustificata contro i nostri compagni di fede”.

Commenti di HRWF

I Testimoni di Geova non sono coinvolti politicamente e non rappresentano alcuna minaccia per la società. Loro obbediscono alle leggi del paese e rispettano le autorità. Allo stesso tempo, come la maggior parte delle tradizioni religiose, vi è un limite a questa obbedienza. I Testimoni di Geova praticano disobbedienza civile quando le leggi entrano in conflitto con la loro coscienza. Ciò ha portato a molestie, multe e reclusione in alcuni paesi.

I Testimoni di Geova sono contrari all’uso della violenza. Hanno sempre rifiutato il porto d’armi e di svolgere il servizio militare. Quando la legge non prevede un servizio civile alternativo, solitamente sono condannati ad una pena detentiva. Questo è ancora attualità nel caso dell’Azerbaigian, l’Eritrea, Singapore, la Corea del Sud e il Turkmenistan.

Qualunque cosa si possa pensare sulle credenze dei Testimoni di Geova, la pratica della loro fede è chiaramente in conformità con la legge e con gli standard dei diritti umani internazionali.

La HRWF invita:

  • La Federazione Russa a non vietare i Testimoni di Geova
  • I lettori di questa newsletter ad esercitare pressioni sulle autorità russe a non vietare i Testimoni di Geova, scrivendo all’Ambasciata della Russia a Bruxelles (amrusbelatskynet.be (amrusbel[at]skynet[dot]be)) o alle seguenti istituzioni:

*Presidente della Russia
Vladimir Vladimirovich Putin
23 Ilyinka Str., Mosca 103132, FEDERAZIONE RUSSA

* Ministro della Giustizia
Alexander Konovalov Vladimirovich
Ministero della Giustizia della Federazione Russa 14 Zhitnaya, Mosca GSP-1, 119991
FEDERAZIONE RUSSA

* Il Ministro degli Affari Esteri
Sergey Viktorovich Lavrov
Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa
32/34 Smolenskaya-Sennaya Square, Mosca 119200, FEDERAZIONE RUSSA

* Presidente della Corte Suprema
Viacheslav Mikhailovich Lebedev
Corte Suprema della Federazione Russa
15 Povarskaya Str. Mosca 121069, FEDERAZIONE RUSSA

Per ulteriori informazioni sugli insegnamenti dei Testimoni di Geova e le loro difficoltà in alcuni paesi, vedasi il Rapporto HRWF 2015 sulla libertà di credo e di religione “Minoranze religiose sotto l’oppressione dello stato”:

http://hrwf.eu/wp-content/uploads/2016/05/HRWF-FoRB-Annual-Report-2015…

Fonte: http://hrwf.eu/russia-jehovahs-witnesses-mobilize-global-response-to-th…