Una carrellata di condanne a carico della FECRIS in Europa

Sezione:
FECRIS DNA

Il rapporto che il nostro partner francese CAP Liberté de Conscience ha presentato al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite raccomandando di interrompere il finanziamento statale delle associazioni anti-sette, in particolare quello dell'associazione francese FECRIS, ha innescato una serie di articoli che rivelano gli eccessi degli anti-sette. Oggi pubblichiamo FECRIS e affiliati: la diffamazione è nel loro DNA, un articolo di Willy Fautré, direttore e co-fondatore di Human Rights Withou Fronties International, che elenca una serie di condanne raccolte dalla FECRIS in vari tribunali europei. Non aggiungiamo altro e lasciamo al lettore il compito di farsi un'idea personale di questi "campioni" delle presunte vittime delle altrettanto presunte "sette" (termine ambiguo che ben si presta alle campagne d'odio degli anti-sette).


Condanne per diffamazione emanate dai tribunali europei in Austria, Francia, Germania e Spagna

FECRIS e affiliati: la diffamazione è nel loro DNA

 

di Willy Fautré, Human Rights Without Frontiers (HRWF 08.07.2021) — CAP-LC (Coordination des Associations et des Particuliers pour la Liberté de Conscience), una ONG con status consultivo speciale presso l'ECOSOC (Consiglio Economico e Sociale) delle Nazioni Unite, ha presentato una dichiarazione scritta alla 47a sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite pubblicata il 21 giugno 2021 che denuncia la politica di diffamazione, l'incitamento alla stigmatizzazione e all'odio verso certi gruppi religiosi e di credo da parte della FECRIS (Federazione Europea dei Centri di Ricerca e di Informazione su Culti e Sette) e delle sue associazioni affiliate.

Questa organizzazione ombrello con sede in Francia e finanziata principalmente dai poteri pubblici francesi (oltre il 90% del suo bilancio) è stata creata a Parigi il 30 giugno 1994 su richiesta dell'associazione francese anti-sette UNADFI.

Invece di pubblicare informazioni obiettive sui gruppi religiosi e di credo, che etichettano in modo dispregiativo come "sette" (in francese sectes), la FECRIS e i suoi affiliati sono soliti diffondere notizie distorte o false e diffamare. Nonostante il fatto che i tribunali di diversi paesi dell'UE abbiano condannato molte delle loro dichiarazioni denigratorie, dal 2005 ha mantenuto il suo status ECOSOC. Di seguito una lista non esaustiva di casi che sono stati portati in tribunale, in lingue accessibili all'autore, che è solo la punta dell'iceberg delle loro dichiarazioni diffamatorie mai perseguite.

Austria

Sul banco degli imputati nel 1996, 1997, 1998, 2000, 2004 e 2005: Ex-vicepresidente della FECRIS

F.G., terzo presidente della FECRIS (2005-2009) e membro del consiglio direttivo dell'affiliata austriaca della FECRIS GSK (Gesellschaft gegen Sekten und Kultgefahren) è stato condannato più volte per diffamazione contro la Brunstad Christian Church (conosciuta in Austria come "la Chiesa Norvegese" o "gli Amici di Smith") nel 1996, 1997, 1998 (due volte), 2000 (due volte), 2004 e 2005. Questo impenitente recidivo è stato ripetutamente condannato a pagare multe, ad astenersi dall'attaccare quella Chiesa, a rimuovere le accuse diffamatorie dal sito web di GSK e anche a pubblicare sentenze a suo sfavore.

F.G., un ingegnere in pensione, è un Cattolico impegnato. Non era d'accordo che sua figlia W.G. si unisse agli Amici di Smith e si sposasse con uno dei suoi membri. Il 27 maggio 1999, lei ha rilasciato una testimonianza davanti a un notaio in cui ha negato le accuse mosse dal padre nei confornti di questo movimento.

Fonte: Freedom of Religion or Belief Anti-Sect Movements and State Neutrality, A Case Study: FECRIS, pp 324-327 e Kurzinformation über die Gerichtsprozesse der Norweger Bewegung.

France

Sul banco degli imputati nel 1997: Presidente dell’ADFI Nord, affiliato della FECRIS

Il 15 gennaio 1997, la Corte d'appello di Douai ha condannato la presidente dell'ADFI Nord per diffamazione nei confronti dell'Associazione dei Testimoni di Geova in Francia. È stata condannata a pagare la somma simbolica di 1 FF. (Cour d’Appel de Douai, 4e Chambre – Dossier Nr 96/02832 – Arrêt 15.01.1997).

Sul banco degli imputati nel 2001: presidente dell'UNADFI, affiliato della FECRIS

In un caso di diffamazione nei confronti di un membro della Chiesa di Scientology, il presidente dell'UNADFI è stato condannato a pagare una multa di 762,24 euro e in più 1524,49 euro come risarcimento economico per danni morali alla vittima. (Tribunal de Grande Instance de Paris, 17e Chambre – Dossier Nr 0014523016 – Jugement 20.11.2001)

Il 5 febbrsio 2003, la Corte d’Appello di Parigi ha confermato questa sentenza. (Cour d’appel de Paris, 11e chambre/Section A – Dossier Nr 01/03757 – Arrêt 05.02.2003)

Sul banco degli imputati nel 2002: il Vice-president della GEMPPI, affiliata della FECRIS

Il 29 marzo 2002, il Tribunale Regionale di Marsiglia (TGI) ha ritenuto diffamatorie le dichiarazioni sull'Associazione dei Testimoni di Geova fatte da J.C. durante una conferenza tenuta a Marsiglia. Aveva accusato l'associazione dei Testimoni di Geova di frode, di aver impiegato illegalmente per anni del personale non in regola e di aver utilizzato una traduzione della Bibbia a sproposito. Queste dichiarazioni sono state riprese dal quotidiano La Provence del 28 gennaio 2001 e mai state smentite da J.C.

La Corte ha riconosciuto J.C. colpevole del reato di diffamazione nei confronti dell'Associazione dei Testimoni di Geova per la seguente affermazione "C'è una frode che riguarda l'impiego di persone non in regola presso l'URSSAF che va avanti da anni".

È stato condannato al pagamento di una sanzione di 450 euro, la somma simbolica di 1 euro all'associazione e l'importo di 600 euro in base alla sezione 475 (1) del codice di procedura penale.

Da notare che J.C. era il vicepresidente del GEMPPI, presidente dell'ADFI e membro del consiglio di orientamento della MIVILUDES. È professore all'Istituto francese di Civiltà Musulmana di Lione. È stato anche il responsabile regionale dell'Istituto per la Formazione degli insegnanti di religione a Digione. (Tribunal de Grande Instance de Marseille, 8e chambre – Dossier Nr 2972/02 – Jugement correctionnel 29.03.2002)Traduzione in inglese

Sul banco degli imputati nel 2007: Ex deputato e presidente dell'UNADFI, affiliato della FECRIS

Il 18 luglio 2007, la Corte d'appello di Rouen ha condannato C.P., accusato di ripetute affermazioni diffamatorie a mezzo stampa, al pagamento di 1500 euro (+ 800 euro per l'applicazione dell'articolo 475-1 del codice di procedura penale) all'associazione centrale dei Testimoni di Geova in Francia e di 750 euro (+300 euro per l'applicazione dell'articolo 475-1 del codice di procedura penale) a ciascuna delle sette associazioni locali dei Testimoni di Geova come risarcimento per i danni morali. (Cour d’appel de Rouen, chambre correctionnelle – Dossier Nr 07/00341 – Arrêt 18.07.2007)

Sul banco degli imputati nel 2007: il Presidente dell'UNADFI, affiliato della FECRIS

Il 3 aprile 2007, la Corte di Cassazione ha giudicato diffamatorie le dichiarazioni fatte da C.P., allora deputato e presidente dell'UNADFI, e da A.F., membro del MILS (il predecessore della MIVILUDES) nel loro libro "Sette, democrazia e globalizzazione" (Sectes, démocratie et mondialisation) pubblicato nel 2002. In quel libro, il movimento filosofico AMORC (Ordine dei Rosacroce) era accusato, tra l'altro, di perseguire interessi personali, di sostenere teorie razziste e minacciare le libertà, di essere strutturato come una mafia e di operare come un'organizzazione criminale.

Nella sua sentenza, la Corte di Cassazione ha cassato con rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Parigi del 22 marzo 2006. Il caso è stato quindi rinviato alla Corte d'appello, ma gli autori del libro hanno negoziato un accordo con AMORC. Il 7 maggio 2008, hanno firmato una dichiarazione con la quale hanno riconosciuto che le loro dichiarazioni su AMORC erano state diffamatorie, come stabilito la Corte di Cassazione. Concludevano dicendo che alla luce delle nuove informazioni raccolte dopo la pubblicazione del loro libro, avevano convenuto che AMORC non fosse un'organizzazione con le caratteristiche di una setta. (Cour de Cassation, chambre civile 1 – Pourvoi Nr 06-15226 – Cour decision: 03.04.2007)

Sul banco degli imputati nel 2015 e nel 2017: UNADFI, affiliato FECRIS

Nel novembre 2015, l'UNADFI è stata condannata dalla Corte d'Appello di Parigi per "abuso di procedura legale", per aver persistito in malafede come parte civile contro la Chiesa di Scientology e di due privati. L'UNADFI ha dovuto pagare 3.000 euro a ciascuna delle parti e 4.000 euro in base all'articolo 700 del codice di procedura penale. (Cour d’appel de Paris, Pôle 2, Chambre 2, – Dossier Nr 14/09557 – Arrêt 20.11.2015)

Questa condanna è stata confermata dalla Corte di Cassazione il 12 gennaio 2017. (Cour de Cassation, 2e chambre civile – Dossier Nr. 10019 F – Arrêt 12.01.2017)

Germania

Sul banco degli imputati nel 2001: AGPF/ SEKTEN-INFO ESSEN, affiliati FECRIS

In una sentenza definitiva emessa il 19 dicembre 2001 dal tribunale di Monaco, alla signora H-M C., fondatrice di Sect-info Essen, è stato ordinato di cessare di ripetere o diffondere un'ampia varietà di falsità su Takar Singh (un gruppo religioso orientale), pena la comminazione di una sanzione fino a 500.000 DM e, se non pagata, alla detenzione fino a 6 mesi. Le sue dichiarazioni diffamatorie  includevano l’accusa nei confronti di una persona di essere un criminale, di torturare i bambini o di stupro. Fu  vietata la vendita del libro che stavano distribuendo sul gruppo. Il titolo era "I nuovi profeti" (tedesco: Die Neuen Heilsbringer: Auswege oder Wege ins Aus?) (Munich I Landgericht/Land Court, civil chamber 9 - Case Nr. Az: 908736/99 - Entscheidung/ Decisione del tribunale: 19.01.2001)

Fonte: Freedom of Religion or Belief Anti-Sect Movements and State Neutrality, A Case Study: FECRIS, pp 191-192

Sul banco degli imputati nel 2020: FECRIS

Il 27 novembre 2020, il Tribunale Distrettuale di Amburgo ha condannato la FECRIS per aver diffamato il movimento dei Testimoni di Geova come tale, rilasciando dichiarazioni pubbliche nell'ambito delle sue conferenze dal 2009 al 2017 poi pubblicate successivamente sul suo sito web. Vedi Testimoni di Geova in Germania contro FECRIS (File ref. 324 O 434/18) una lunga lista di 32 affermazioni diffamatorie: 17 ritenute dalla Corte pienamente motivate e una parzialmente.

Poiché i Testimoni di Geova avevano sostenuto che 32 affermazioni della FECRIS fossero diffamatorie, e che il tribunale ne aveva confermate in quanto tali 17 e una solo parzialmente diffamatoria e 14 non diffamatorie, la FECRIS ha dichiarato di aver "vinto" la causa su 14 punti, tacendo sugli altri 17 punti dichiarati diffamatori dal tribunale, La FECRIS ha dato questa falsa interpretazioni in un comunicato stampa affermando che il tribunale di Amburgo aveva convalidato le 14 dichiarazioni che aveva considerato non diffamatorie come vere. Questo comunicato stampa tardivo (30 maggio 2021) era solo una reazione a un rapporto sulla condanna della FECRIS pubblicato da Bitter Winter. (Hamburg Landgericht/Land Court – File Ref. 324 O 434/18 – Entscheidung/ Court decision: 27.11.2020)

Maggiori informazioni su questo caso in Germania  su HRWF’s database of news.

Spagna

Sul banco degli imputati nel 1999 (Corte Europea): Pro Juventud, affiliato FECRIS

La Pro Juventud, ora AIS - Pro Juventud, un'affiliata spagnola della FECRIS, è stata giudicata dalla Corte Europea dei Diritti Umani nel caso Ribera Blume e altri contro la Spagna del 1999 come "responsabile diretta e immediata" in un caso di rapimento, imprigionamento e tentativo di deprogrammazione di membri di un gruppo religioso tenuti in condizioni di privazione illegale della libertà e detenzione. Il cambiamento forzato di religione è vietato dal diritto internazionale. (Corte Europeadei diritti dell'uomo – Fascicolo 37680/97 – Sentenza della corte: 14.10.1999)

Conclusioni

Per più di 25 anni, la FECRIS e i suoi affiliati hanno diffuso affermazioni diffamatorie sui gruppi religiosi e di credo in forma stampata, nei media e nelle audizioni parlamentari. Prima di unirsi alla FECRIS, un certo numero di associazioni e i loro leader erano già stati condannati in casi di diffamazione da tribunali in Svezia, Svizzera e altri paesi (Freedom of Religion or Belief Anti-Sect Movements and State Neutrality, A Case Study: FECRIS, page 192)

Gli esempi di sentenze legali elencate in questo articolo mostrano che è nel loro DNA stigmatizzare gruppi religiosi o di credo che i loro membri fondatori e i membri del consiglio non amano per ragioni personali o per esperienza personale. Tale ostinazione nel diffamare e stigmatizzare un certo numero di gruppi minoritari nei media ha avuto un impatto negativo e a volte drammatico sulle vite di coloro che hanno scelto liberamente di seguire i loro insegnamenti, ma questo fa parte del loro diritto alla libertà di coscienza, pensiero e credo.

Se simili dichiarazioni diffamatorie prendessero di mira le organizzazioni atee o la fede di Ebrei Musulmani con la stessa virulenza, questo scatenerebbe una protesta nella classe politica e nei media, e giustamente. I seguaci dei gruppi religiosi minoritari vogliono solo godere dello stesso diritto alla libertà di coscienza, pensiero e credo.

La FECRIS e i suoi affiliati non sono stati solo condannati dai tribunali. Le loro pratiche immorali sono state ripetutamente condannate all'OSCE e nel 2020 dalla USCIRF USCIRF (US Commission on International Religious Freedom).

È ora che i poteri pubblici smettano di finanziare la FECRIS e i suoi affiliati, che li tengano a distanza e che si affidino a fonti accademiche ed esperti credibili.

Ulteriori informazioni su FORB in EU sul sito web HRWF

Fonte: HRWF