Legge francese sull’anti-estremismo: il governo elimina articoli controversi

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A seguito del parere del Consiglio di Stato, il nuovo testo non includerà più parti che avrebbero messo a rischio la libertà religiosa.

Riproponiamo l'articolo scritto dall'ottimo Massimo Introvigne e pubblicato sulla rivista Bitter Winter per contribuire alla più ampia diffusione possibile di questa importante notizia.

Il 9 dicembre, il Consiglio dei Ministri francese ha approvato un testo emendato della legge anti-estremismo che adotta le obiezioni e i commenti del Consiglio di Stato. Questi commenti rispecchiano l'opinione prevalente degli studiosi francesi e internazionali.

La scorsa settimana FOB ha pubblicato un articolo del presidente Alessandro Amicarelli, ripreso da varie ONG sui loro siti web, che analizzava i pericoli contenuti in questo controverso disegno di legge, con particolare riferimento all'articolo 38, che avrebbe creato un regime di discriminazione e limitava le attività di centinaia di religioni e movimenti.

Le disposizioni più pericolose dal punto di vista della libertà religiosa incluse nel testo originale del disegno di legge sono ora scomparse.

In primo luogo, il divieto totale di istruzione parentale non è più parte della legge. Secondo il nuovo articolo 21, l'educazione parentale può essere autorizzata annualmente dalle autorità scolastiche, per ragioni che includono "la situazione speciale del bambino, a condizione che le persone responsabili della sua istruzione motivino la loro capacità di offrire un'istruzione in famiglia rispettando l'interesse prevalente del bambino".  Le "convinzioni religiose e filosofiche" non sono sufficienti per richiedere che i bambini vengano istruiti a casa, ma la nozione di "situazione speciale" può effettivamente consentire una concessione liberale delle autorizzazioni.

In secondo luogo, i luoghi di culto non possono più essere chiusi dalle autorità amministrative sulla base di sermoni o distribuzione di letteratura che promuove la "discriminazione", un concetto vago che avrebbe messo a rischio, ad esempio, l'espressione di opinioni sull'aborto e l'omosessualità, tradizionali in alcune religioni. Solo "l'incitamento alla violenza e all'odio" rimane il motivo per chiudere un luogo di culto nel nuovo articolo 44.

In terzo luogo, il nuovo articolo 35 autorizza il "prefetto" locale a impedire a un'entità religiosa di ricevere finanziamenti o altri aiuti dall'estero solo in presenza di "una minaccia reale, attuale e abbastanza grave da intaccare un interesse sociale fondamentale". Si è tenuto conto dei commenti del Consiglio di Stato su questa delicata questione e della giurisprudenza dell'Unione Europea, anche se c'è ancora il rischio che “prefetti” troppo zelanti possano adottare un'interpretazione troppo ampia delle “minacce gravi e attuali” e degli "interessi sociali fondamentali".

In quarto luogo, e più importante, non sarebbe possibile liquidare per via amministrativa un'organizzazione religiosa perché esercita "pressioni psicologiche" sui membri, o incita o commette "atti contro la dignità umana". Come abbiamo osservato nella nostra critica alla legge, condivisa dal Consiglio di Stato, la "dignità umana" è un concetto che può essere soggetto a diverse interpretazioni. Ad esempio, il cosiddetto "ostracismo", cioè il fatto che alcune organizzazioni religiose consigliano ai loro devoti di non associarsi con ex membri "apostati" trasformatisi in oppositori della loro precedente religione, è elaborato da alcuni come "contro la dignità umana", nonostante il fatto che in vari paesi i tribunali abbiano dichiarato che fa parte della libertà degli enti religiosi di organizzarsi come ritengono opportuno.

La nozione di "pressioni psicologiche" ricorda la teoria screditata a livello scientifico di "lavaggio del cervello", presumibilmente utilizzata dalle "sette". Come ha osservato il Consiglio di Stato, queste disposizioni nel vecchio testo della legge potrebbero essere finalizzate a introdurre uno strumento per la rapida liquidazione in via amministrativa dei gruppi etichettati come "sette" (sectes), senza seguire l’iter giudiziario fino a sentenza definitiva di un tribunale. Ma questo avrebbe messo a rischio la libertà religiosa.

Nel nuovo articolo 8, questi motivi che consentono lo scioglimento o la liquidazione di un'associazione religiosa non sono più menzionati.

The French Council of Ministers

Il Consiglio dei Ministri francese (fonte: Presidenza della Repubblica francese)

La legge dovrebbe ora passare al Parlamento, dove potrà essere ulteriormente modificata. Sembra difficile che il Parlamento possa ignorare le chiare osservazioni del Consiglio di Stato e le questioni di costituzionalità da esso sollevate. D'altra parte, in Francia esiste una lobby anti-sette molto attiva e potrebbe tentare di includere nuovamente disposizioni volte a limitare la libertà religiosa dei gruppi che condanna come "sette". Bitter Winter è orgoglioso di aver partecipato a questa importante discussione e continuerà a monitorare lo stato di avanzamento del progetto di legge.