La pandemia del COVID-19 e la persecuzione delle minoranze religiose e spirituali

Sezione:
Alessandro Amicarelli

Lottare per la libertà

di Alessandro Amicarelli

[dal libro ‘People of Faith Rising Above Covid-19’]

Il Covid-19 ha fermato il mondo, ma non la persecuzione nei confronti dei gruppi minoritari in diversi paesi. La nostra organizzazione, la Federazione Europea per la Libertà di Credo (FOB), che coopera con All Faiths Network, ha dovuto attivarsi maggiormente per proteggere le vittime, denunciando gli abusi e chi li sta perpetrando e continuando, allo stesso tempo, a sostenere la protezione della libertà di religione e di credo per tutti.

Il coronavirus Covid-19 ha sconvolto il mondo, ha creato panico e messo in moto meccanismi di sopravvivenza nella popolazione del mondo.

Scene di consumatori che accumulano scorte, a volte inspiegabilmente, hanno caratterizzato le vite di molti in diversi paesi del mondo.

Congiuntamente alla lotta per la sopravvivenza, abbiamo anche assistito, e continuiamo ad assistere, alla ricerca dei responsabili – o sospettati di esserlo – di aver causato la pandemia, il che ci richiama alla mente anche la caccia alle streghe contro gli untori di cui parla il romanzo (“I Promessi Sposi”) di Alessandro Manzoni.

La Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver causato la pandemia, mentre gli Stati Uniti, insieme a molti altri stati, hanno a loro volta accusato la Cina, e così via, in una continua partita di tennis, mentre il mondo s’interroga su chi abbia effettivamente causato la pandemia e da dove abbia avuto origine.

Queste accuse sono state mosse anche a livello locale, nei confronti di individui o gruppi, gruppi religiosi inclusi. Ne sono conseguiti attacchi nei confronti di gruppi Ebrei Ortodossi negli Stati Uniti e altrove, comunità Islamiche e singoli Musulmani, ad esempio in India e in altre aree.

In alcuni paesi le comunità Rom sono state prese di mira, e soprattutto nella Repubblica di Corea si sono verificati attacchi nei confronti di una comunità religiosa minoritaria, accusata di aver innescato il meccanismo che ha causato la pandemia di coronavirus Covid-19: la comunità religiosa di Shincheonji.

Il gruppo di Shincheonji è stato preso di mira e vittimizzato da un’estesa campagna di diffamazione a mezzo stampa tuttora in corso che, nella notte tra il 31 Luglio e 1 agosto 2020, ha portato all'arresto del suo fondatore e leader 89enne, noto come Presidente Lee.

Assieme al Center for Studies on New Religions (CESNUR), Human Rights Without Frontiers (HRWF) e International Observatory of Human Rights of Refugees (ORLIR), abbiamo scritto un Libro Bianco su Shincheonji intitolato "Shincheonji e il  Coronavirus in Corea del Sud: distinguere i fatti dalla finzione – Un Libro Bianco” per far conoscere i veri fatti che hanno dato vita alla persecuzione di Shincheonji in Corea, e per denunciare le fake news e la propaganda alla base della persecuzione di questo gruppo e dei suoi membri in Corea.

Il Libro Bianco doveva essere presentato a Bruxelles presso il Brussels Europe Press Club il 18 marzo 2020, ma i divieti di spostamento imposti dal Coronavirus da e verso la maggior parte dei paesi, hanno impedito ai relatori di raggiungere Bruxelles dall’Italia, Lituania e Regno Unito. Così, il programmato incontro dal vivo si è svolto online, come del resto nella maggior parte del mondo che si è organizzata allo stesso modo, rendendo lo smart working o il lavoro da casa la norma per la maggior parte delle persone a livello mondiale.

In effetti, non potevamo immaginare che le nostre vite e il nostro lavoro sarebbero stati influenzati in tale misura quando avevamo programmato le nostre attività per il 2020.

Come dicevo, il Covid-19 non ha tuttavia interrotto il nostro lavoro e abbiamo portato avanti tutti i nostri piani, aggiungendo altre attività alla nostra agenda nel corso dell'anno. All'inizio del 2020, a seguito delle attività dell'anno precedente, stavamo lavorando su questioni che interessano le minoranze religiose in Cina, in particolare la Chiesa di Dio Onnipotente (CAG) e la Comunità Musulmana Uigura, entrambe oggetto di un’aspra persecuzione in quel paese e accusate in primo luogo, di essere uno xie jiao ("insegnamento eterodosso") e, in secondo luogo, un'organizzazione terroristica.

Abbiamo segnalato e denunciato, insieme a un certo numero di organizzazioni affini, il fenomeno dei "campi di rieducazione" nello Xinjiang (Cina) che il mondo ignorava e che il governo cinese definiva un mezzo essenziale per ‘de-radicalizzare', si presume, ciò che il governo cinese etichetta come terroristi, mentre tutto ciò che [queste organizzazioni] chiedono è di poter praticare pacificamente la propria fede Musulmana

La Federazione Europea per la Libertà di Credo (FOB) ha anche monitorato l’andamento delle denunce che ho presentato al Gruppo di Lavoro sulla Detenzione Arbitraria (WGAD) presso le Nazioni Unite a Ginevra come avvocato incaricato presso lo studio legale Obaseki & Co. per conto di due membri della Church of Almighty God (CAG) in stato di detenzione in Cina e che potrebbero essere già morti. Queste denunce hanno ricevuto l’attenzione del Parlamento britannico grazie a Lord Alton di Liverpool e anche il sostegno del governo di Sua Maestà nella persona di Lord Ahmad di Wimbledon.

Il 20 luglio 2020 abbiamo partecipato a un webinar su Shicheonji e il Covid-19 e ne è risultato un secondo Libro Bianco "COVID-19: Shincheonji come capro espiatorio in Corea del Sud – Un secondo Libro Bianco", pubblicato dal CESNUR il 29 luglio, appena dopo essere stati informati che il presidente Lee, fondatore e leader di Shincheonji, era stato arrestato in Corea del Sud la notte tra il 31 luglio e il 1 agosto 2020 con le stesse accuse mosse ad altri leader locali, anch’essi arrestati. Le accuse mosse a Lee si basavano sulla presunta non-cooperazione da parte sua e della sua organizzazione con il governo quando è scoppiata la pandemia di Covid-19, e quindi il pubblico ministero li ha ritenuti responsabili di aver causato un aumento della diffusione del virus in tutto il Paese.

Abbiamo anche monitorato la situazione delle nuove minoranze religiose e spirituali (NRSM) in altri paesi, per esempio nella Federazione Russa, dove la preoccupazione principale è per organizzazioni come i Testimoni di Geova, e la Chiesa di Scientology e i gruppi caritatevoli ad essa collegati; altri gruppi minoritari continuano a essere perseguitati senza motivo grazie alle attività svolte da organizzazioni anti-sette che diffondono l'odio, come la FECRIS francese (Federazione Europea dei Centri di Ricerca e Informazione sul Settarismo), che in Russia è rappresentata dal suo vice-presidente Aleksander Dvorkin del Centro di Informazione e Consulenza di Sant'Ireneo di Lione, che ha legami netti ed espliciti con la Chiesa Ortodossa Russa e che, come tale, ha condotto una campagna contro i Testimoni di Geova.

L'organizzazione dei Testimoni di Geova è stata ufficialmente bandita in Russia nel 2017 e tutte le sue proprietà sono state sequestrate con l'accusa di essere un'organizzazione estremista, anche se non sono state fornite ragioni per tale etichettatura.

In Russia il caso dei Testimoni di Geova è piuttosto controverso, poiché lo stesso Presidente Putin ha dichiarato di non capire da dove avesse origine questa persecuzione, e il suo comportamento nei confronti di questa comunità era in realtà di empatia e non certamente di ostilità nei loro confronti. Va notato che il Presidente Putin ha assegnato il Family Glory Award a una famiglia di Testimoni nel 2017, poco dopo che la Corte Suprema li aveva banditi nel Paese.

Il 3 settembre 2020 abbiamo partecipato al seminario internazionale on-line "I Testimoni di Geova e i loro oppositori: Russia, occidente e oltre", organizzato dal CESNUR, (Centro di Studi sulle Nuove Religioni), dall’Università Vytautas Magnus, Vilnius, Lituania e dal New Religions Research and Information Centre, Vilnius, Lituania. L'evento ha visto la partecipazione di un vasto pubblico e ha riunito numerosi oratori da diversi paesi e di differenti prospettive accademiche che hanno esaminato e analizzato i diversi aspetti della questione dei Testimoni di Geova da un punto di vista sociologico, legale, antropologico e teologico.

Come rappresentante della Federazione Europea per la Libertà di Credo (FOB) ho fatto una presentazione del rapporto dell'USCIRF (Commissione degli Stati Uniti sulla Libertà Religiosa Internazionale) sull'ideologia degli anti-sette e letto una dichiarazione della Conferenza sulla Situazione in Russia, in cui ho parlato di quello che in seguito sarebbe diventato il Rapporto che la Commissione degli Stati Uniti sulla Libertà Religiosa Internazionale ha pubblicato sulla FECRIS a luglio che ha causato grande sgomento in quell'organizzazione anti-sette. Le loro attività sono state letteralmente smascherate dalla commissione indipendente del governo statunitense USCIRF con un rapporto molto diretto e completo su quel gruppo.

La famiglia degli anti-sette, di cui la FECRIS è uno dei principali rappresentanti, si presenta come un gruppo caritatevole di persone il cui scopo principale è salvare chi è stato vittima del lavaggio del cervello e della manipolazione all'interno di quelle che etichettano come "sette totalitarie". Tuttavia, dimenticano di dire che essi stessi sono stati giudicati colpevoli di una serie di reati dai tribunali, tra i quali anche il sequestro di persona e la conversione forzata di membri di minoranze religiose. Omettono inoltre di menzionare che la maggior parte dei NMR (Nuovi Movimenti Religiosi), che preferisco chiamare NRSM (Nuove Minoranze Religiose e Spirituali), opera liberamente e legalmente nella maggior parte dei paesi democratici di tutto il mondo e che i loro diritti sono stati chiaramente confermati e reiterati negli stessi tribunali in cui membri delle organizzazioni anti-sette sono stati riconosciuti colpevoli di reati commessi a danno di membri di gruppi religiosi e spirituali.

Le attività svolte dalla costellazione di organizzazioni anti-sette, che a volte sono anche solo anti-religiose e anti-spirituali in quanto tali e non solo "anti-sette", sono state spesso contestate e censurate da organizzazioni internazionali e governi più inclini a proteggere le vite e le attività dei membri delle comunità religiose e spirituali, sostenendo i loro diritti a diversi livelli anche in collaborazione e con il sostegno dei gruppi della società civile.

Il Rapporto Speciale sul Movimento anti-sette e la regolamentazione religiosa in Russia e nell'ex Unione Sovietica pubblicato dall'USCIRF inizia a far luce su un fenomeno internazionale che si è propagato dall'ambiente anti-sette degli Stati Uniti negli anni '70 in tutta l’Europa e la Russia negli ultimi 40 anni.

Infatti, [il Rapporto] menziona e critica apertamente il ruolo di Aleksander Dvorkin membro del Centro d’Informazione-Consultazione di Sant'Ireneo (SILIC) e vice-Presidente della FECRIS, che ha imparato il "mestiere" negli Stati Uniti negli anni '70, esportando poi quel modello in Russia dove, purtroppo, la propaganda anti-sette ha trovato un terreno fertile grazie al sostegno della Chiesa Ortodossa russa. Quest’organizzazione è nata dall'ambiente anti-sette americano e subito dopo, nel 1992, Aleksander Dvorkin, tornato in patria, in Russia, ha dato inizio al suo impegno "anti-sette"; così, nel 1994, le associazioni "anti-sette" europee si riunirono per fondare la FECRIS.

Il rapporto USCIRF descrive la FECRIS come "un'organizzazione francese anti-sette con influenza pan-europea".

Infatti, come si legge sul loro sito, opera “ad oggi, in più di 30 paesi, di cui 5 non-europei”.

Quindi, come afferma il Rapporto dell’USCIRF, un'associazione privata, finanziata dal governo francese, influenza le politiche di libertà religiosa di dozzine di paesi attraverso una "campagna di disinformazione contro le minoranze religiose”.

Con il suo rapporto, l'USCIRF ha iniziato a far luce sulla vera natura e ideologia del cosiddetto movimento “anti-sette". Alcune organizzazioni europee e internazionali, al contrario, hanno inspiegabilmente concesso alla FECRIS uno status partecipativo, mentre la Francia finanzia e sostiene le sue attività.

L’USCIRF ha incluso la Francia nella lista dei “Paesi e Regioni Monitorati”. Ci sembra che anche tutti i paesi nei quali opera la FECRIS attraverso associazioni “anti-sette” ad essa confederate, dovrebbero essere monitorate, se non addirittura aggiunte alla “lista speciale di monitoraggio”.

Va infatti notato che, come affermato nel Rapporto (citazione) "il gruppo diffonde regolarmente propaganda negativa sulle minoranze religiose, anche in forum internazionali come durante l’annuale Conferenza sulla Dimensione Umana dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)”.

Il Rapporto prosegue formulando alcune Raccomandazioni Finali come segue: Il governo degli Stati Uniti dovrebbe:

  • Censurare pubblicamente Alexander Dvorkin e il Centro di Informazione-Consultazione Sant'Ireneo di Leon (SILIC) per la loro campagna di disinformazione in corso contro le minoranze religiose;
  • Promuovere l'educazione sulla libertà di religione o credo (FoRB), che è parte dell'assistenza umanitaria regionale;
  • Contrastare la propaganda nei confronti dei nuovi movimenti religiosi da parte della Federazione Europea dei Centri di Ricerca e Informazione sul Settarismo (FECRIS) alla Conferenza annuale sulle Dimensioni Umane dell'OSCE, fornendo informazioni sull’attuale coinvolgimento nella soppressione della libertà religiosa da parte di individui ed entità all'interno del movimento anti-sette; e
  • Fare pressione sui governi di Russia e Kazakistan affinché destituiscano importanti figure anti-sette dai loro consigli di esperti e li escludano da posizioni ufficiali che influenzano la regolamentazione di questioni di natura religiosa.

Facciamo notare che i rappresentanti della FECRIS non sono stati per niente contenti di essere stati denunciati e umiliati pubblicamente dal Rapporto dell’USCIRF e hanno iniziato a parlare a sproposito di un caso giudiziario verificatosi in Svizzera, vecchio di più di un anno, relativo ai Testimoni di Geova, manipolando totalmente il contenuto del caso e la natura della sentenza stessa. Il Prof. Massimo Introvigne del CESNUR ed io l’abbiamo spiegato nel Libro Bianco "I nuovi gnomi di Zurigo: i Testimoni di Geova, il caso Spiess e la sua manipolazione da parte degli anti-sette e della propaganda russa", scritto per smentire la propaganda assurda contenuta nella dichiarazione fatta da alcuni rappresentanti della FECRIS a seguito del rapporto dell’USCIRF.

Il 27 ottobre 2020 il CESNUR (Center for Studies on New Religions) e HRWF (Human Rights Without Frontiers) hanno pubblicato un Terzo Libro Bianco su Shincheonji “Chi ha paura del Presidente Lee? Il giro di vite su Shincheonji in Corea del Sud: un Terzo Libro Bianco” in cui noi, lo stesso team di autori che ha scritto il Primo e il Secondo Libro Bianco, abbiamo denunciato le attività degli anti-sette della Corea del Sud contro la comunità Shincheonji e l’uso di informazioni scorrette su presunte attività illegali o presunta appropriazione indebita di fondi, aventi lo scopo di danneggiare questa comunità con false accuse. Shinceonji è perseguitata per essere una religione minoritaria di successo.

Abbiamo chiarito questo punto nel Terzo Libro Bianco come segue:

“Il 5 agosto 2020, Michael Breen, un giornalista nato in Gran Bretagna che vive a Seoul, autorevole commentatore di questioni religiose e politiche in Corea del Sud, ha scritto sul Korea Times: "Per molte persone che conosco, aver messo Lee in prigione vuol dire aver fatto giustizia. Come Al Capone, che alla fine è stato inchiodato per evasione fiscale, l’accusa in sé è un fastidioso tecnicismo. Tra tutte le religioni del mondo, è normale che ne piaccia solo una. La maggior parte di noi ne tollera qualcuna di più. Ma a nessuno piace chi ne avvia una, anche in una società civilizzata. Questo è il vero crimine di Lee.”

Breen ha commentato che data la percentuale di condanne penali in Corea del Sud del 97%, essere incriminato è quasi come essere condannato.

Ha continuato dicendo che: "Mi sembra ovvio che l'unico motivo per cui i pubblici ministeri si stanno accanendo contro il fondatore di Shincheonji o i frequentatori di Itaewon [LGBT] [anche loro accusati per la pandemia], è perché sono impopolari. Se si fosse trattato del gruppo del Tempio Principale di Jogye o della Cattedrale Cattolica Romana di Myeondong o della Chiesa Protestante Full Gospel in Yeouido, Seoul, questo non sarebbe accaduto. Per i politici e altri che rilasciano commenti pubblici, Shincheonji è un bersaglio sicuro. Forse ricorderete che quando i media riportarono che Shincheonji stava temporeggiando nel fornire le liste dei suoi membri, due candidati alla presidenza, il governatore di Gyeonggi Lee Jae-myung e il defunto sindaco di Seoul Park Won-soon hanno subito attaccato la chiesa con veemenza, costatando che il loro indice di apprezzamento era aumentato di conseguenza.

Ma l’evidenza migliore che si tratta di una caccia alle streghe è che i pubblici ministeri fondamentalmente hanno mosso accuse di illeciti finanziari nel caso in cui l'ostruzione da parte del governo non regga", come hanno fatto in passato per sbarazzarsi dei leader delle "sette"e nel caso dell’Olive Tree, the Victory Altar (Introvigne 2017) e molti altri (Breen 2020).

Concordiamo con Michael Breen sul fatto che l'azione intrapresa contro il presidente Lee e altri leader di Shincheonji sia una "caccia alle streghe" e che in realtà siano stati puniti perché hanno fondato una nuova religione, inimicandosi così i Protestanti coreani di maggioranza, e che l'impopolarità di Lee e Shincheonji sia tale da non poterci aspettare un giusto processo in Corea del Sud. (Terzo Libro Bianco pagine 25-26)

Nel 2020, invece di riconoscere che Shincheonji e HWPL erano stati oggetto di atti d’intolleranza e discriminazione, i pubblici ministeri sudcoreani hanno incolpato le vittime, incriminando penalmente il presidente Lee per casi in cui le autorità locali avevano già concluso che non era stato commesso alcun reato. (Terzo Libro Bianco pagina 22)

La novità più recente, ripresa da tutti i media del mondo, è la nuova proposta di legge francese (al momento in cui scrivo) contro il separatismo, il cui scopo dichiarato sarebbe quello di prevenire o combattere le azioni estremiste d’ispirazione islamica e il separatismo causato da gruppi radicalizzati, per esempio attraverso l'istruzione parentale.  Recentemente la rivista francese Charlie Hebdo ha pubblicato altre provocazioni contro la fede Islamica nel suo insieme, non prendendo di mira gli estremisti, ma un'intera fede, raffigurando, come in passato, immagini del Profeta dell'Islam Muhammad e anche deridendo irrispettosamente e in modo volgare il presidente turco Recep Erdogan; mentre il radicalismo non è certamente accettabile né compatibile con i valori democratici dell'Europa, che la Francia condivide in linea di principio, allo stesso modo la violenza visiva o scritta usata intenzionalmente da Charlie Hebdo, che la giustifica con i principi della libertà di parola e la libertà di stampa o altre libertà fondamentali, non è condonabile. E’evidente a molti che la nuova legge sta venendo utilizzata come arma contro l'intera fede Islamica e anche contro centinaia di altri gruppi minoritari etichettati come sette da alte autorità della Francia, un paese tristemente noto per non amare i gruppi di spiritualità minoritari e le religioni minoritarie, combattuti attivamente dal governo e dalle non-autentiche ONG [ad esso] associate, in realtà finanziate direttamente dal governo, una per tutte la FECRIS.

Come ha riferito Massimo Introvigne

In Francia è riapparso l'anti-settarismo. I media di tutto il mondo hanno riportato l'annuncio del presidente Macron di una nuova legge contro il "separatismo", spiegandola come una misura contro l'Islam radicale. È certamente vero che l'Islam è preso di mira ma, non per la prima volta, una legge introdotta per combattere i gruppi radicali islamici viene poi utilizzata contro altri movimenti religiosi. La legge russa contro l'estremismo ne è un chiaro esempio.

E Introvigne ha continuato dicendo che

“La bozza [del disegno di legge] annuncia la "fine dell’istruzione parentale" in generale, "tranne che nei casi giustificati da condizioni mediche". Ovviamente, questa norma si rivolge a un certo numero di comunità Cristiane e non solo ai Musulmani. (...) Nascosta in una legge apparentemente indirizzata alla radicalizzazione islamica, c'è una norma che consente lo scioglimento delle associazioni religiose e di altro tipo (…)”

E che

Il Ministro Marlène Schiappa, in un’intervista rilasciata al quotidiano Le Parisien, in merito alla nuova legge sulla separazione, ha confermato, che “useremo le stesse misure contro le sette e contro l'Islam radicale”[1].

È ovvio che il vero intento della nuova legge francese, che deriva da un'antica tradizione francese di opporsi o perseguitare i gruppi religiosi in quanto tali e i gruppi minoritari etichettati come sette, è rafforzare la forma di secolarismo in stile francese chiamata "laïcité" come forma nazionale e ufficiale di religione repubblicana, in chiara violazione del motto francese “Liberté, Égalité, Fraternité” (Libertà, Uguaglianza, Fraternità), e anche in violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo del 1950, il cui contenuto costituisce obbligo legale per la “République Française” come per tutti i suoi firmatari.

In conclusione, ci auguriamo che mentre stiamo combattendo contro due virus, il Covid-19 e quello dell'intolleranza, le azioni raccomandate dal Rapporto USCIRF possano essere attuate velocemente e che siano solo l'inizio di una serie di ulteriori azioni di contrasto a questi "esperti dell’odio" e, infine, che venga garantito a tutti il diritto alla libertà di pensiero, coscienza, religione e credo.

Il Movimento Internazionale per i Diritti Umani e la Libertà Religiosa è ora più unito che mai, grazie anche a iniziative di alto livello come la Ministerial to Advance Religious Freedom in the world. Né il Covid-19 né i virus dell'intolleranza fermeranno la nostra lotta per la libertà e continueremo a lavorare per il bene!


[1] ⬆︎ Francia: La “Legge contro il separatismo” prende di mira le “sette” come pure l’Islam, 11 ottobre 2020, https://www.cesnur.org/2020/law-against-separatism-in-france.htm)