'In Prison for Their Faith 2020', un nuovo rapporto che fornisce la mappa dei prigionieri di 13 gruppi religiosi a livello mondiale

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In Prison for Their Faith 2020, cover

Il 10 dicembre 2020 avevamo dato notizia di un appello sottoscritto da 14 ONG, tra cui FOB, alle autorità di Cina, Iran e Russia affinché liberino i religiosi prigionieri, a rischio di essere infettati dal COVID-19. Tale appello si basava sul rapporto annuale di HRWF: “In Prison for Their Faith 2020”. Oggi pubblichiamo una breve sintesi del rapporto di HRWF.

HRWF (28.09.2020) – Con 1-2 milioni di Musulmani Uiguri e mezzo milione di Buddisti Tibetani (*) nei cosiddetti “campi di rieducazione", migliaia di membri della Chiesa di Dio Onnipotente e migliaia di praticanti del Falun Gong detenuti da anni, la Cina è il peggior violatore della libertà religiosa nel mondo. Questi gruppi costituiscono la maggior parte delle persone detenute in tutto il mondo per aver legittimamente esercitato il loro diritto alla libertà di religione, secondo l'ultimo rapporto di HRWF intitolato “In Prison for Their Faith 2020” (213 pagine) pubblicato online e disponibile in forma stampata dal 28 settembre.

Musulmani Uiguri e Buddisti Tibetani sono stati incarcerati in maniera massiccia senza aver commesso alcun crimine e senza alcuna accusa ufficiale. Il Partito Comunista Cinese (PCC) sostiene di averli incarcerati per "rieducarli" e spinge l'ideologia di stato Marxista-Leninista con l'ovvio obiettivo di soppiantare l'Islam.

Migliaia di membri della Chiesa di Dio Onnipotente, il nuovo movimento religioso in più rapida espansione in Cina, e praticanti del Falun Gong sono stati arrestati, torturati e incarcerati. La maggior parte delle loro pene sono comprese tra i tre e i sette anni, ma alcuni stanno già scontando una pena di 10 anni o più.

Tra i Cristiani delle varie confessioni in stato di detenzione, i Protestanti sono i più numerosi, principalmente perché è stata loro negata la registrazione e, di conseguenza, il diritto di operare, come in Eritrea, Vietnam e Cina; sono anche stati accusati di blasfemia, come in Pakistan o per aver convertito dei Musulmani, come in Iran.

Oltre ai Musulmani Sunniti Uiguri in Cina, tutti gli altri prigionieri Musulmani (Sunniti, Tabligh Jamaat, seguaci di Said Nursi, Sufi e Sciiti) sono stati condannati a pesanti pene nonostante si trovassero in paesi a maggioranza Musulmana come Kazakistan, Pakistan, Tagikistan e Uzbekistan.

Più di 50 Testimoni di Geova sono detenuti in condizioni atroci in Eritrea a tempo indeterminato, alcuni di loro dal 1994, perché obiettori di coscienza o per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di religione. In Russia, il gruppo è stato bandito nell'aprile 2017 con l'accusa di estremismo e oltre 30 persone sono state condannate a pesanti pene detentive per aver esercitato la loro libertà di culto e di riunione, anche in privato. A Singapore e in Turkmenistan sono stati incarcerati come obiettori di coscienza.

In Iran, per anni i Baha'i sono stati sistematicamente arrestati e incarcerati. In genere le accuse contro di loro sono: costituzione di un culto illegale, atti contro la sicurezza nazionale, spionaggio, propaganda contro il regime, minaccia al regime per aver condiviso idee Bahá'í con Israele, complotti per rovesciare il regime, appartenenza a un gruppo anti-Islamico, appartenenza a gruppi e assemblee illegali e la messa a rischio della sicurezza del paese per favorire gli obiettivi dei Baha'i e di organizzazioni internazionali.

Un numero imprecisato di Buddisti Tibetani sono stati arrestati per la mera pratica della loro religione in Cina, mentre quasi 30 Buddisti An Dan Dai Dao e Hoa Hao stanno scontando lunghi periodi di detenzione in Vietnam.

Il rapporto di HRWF "In Prison for Their Faith 2020" tratta anche degli Ahmadi in Pakistan. Tutti loro, al momento della stesura di questo rapporto, sono vittime delle leggi pakistane sulla blasfemia che vengono usate, e abusate, per dar sfogo alla diffusa ostilità anti-Ahmadi e per risolvere controversie private.

Il rapporto "In Prison for Their Faith 2020" ha identificato una serie di gruppi religiosi i cui membri o seguaci sono stati intenzionalmente incarcerati per la loro identità religiosa o per il legittimo esercizio della libertà religiosa che include: la libertà di avere o non avere una religione, di cambiare o mantenere la propria religione o le proprie convinzioni; la libertà di espressione su questioni religiose; la libertà di associazione; la libertà di culto o riunione e l'obiezione di coscienza.

Ogni sezione della pubblicazione è dedicata a una religione o a un gruppo religioso specifico ed è strutturata come segue: un'introduzione sulla confessione religiosa, i suoi insegnamenti e i dati specifici del paese come, ad esempio, i motivi della persecuzione, le statistiche sul numero dei membri o dei prigionieri, gli articoli del codice penale utilizzato e abusato per la condanna, le raccomandazioni emanate dalle istituzioni della UE e degli Stati Uniti, studi di casi individuali e pensieri conclusivi volti al futuro.

Il rapporto si basa sul database dei prigionieri di FoRB creato da HRWF, che ha documentato oltre 6.000 casi individuali di detenuti ed è regolarmente aggiornato. Questi prigionieri sono detenuti in 20 paesi e appartengono a 18 diversi gruppi religiosi: https://hrwf.eu/prisoners-database/.

Inoltre, per la compilazione di questo rapporto è stata svolta una ricerca nella vasta libreria di notizie online di HRWF che copre oltre 50 paesi per il periodo 2018-2020 *.

Clicca qui per leggere il rapporto online.

Note

(*) La massiccia detenzione di Buddisti Tibetani è apparsa solo di recente sul radar della comunità internazionale. In quanto tale, l'entità di questo problema non si riflette pienamente nel presente rapporto, ma sarà trattata in una specifica relazione successiva.

(**) Human Rights Without Frontiers Int’l monitora la libertà di religione o di credo come organizzazione non-religiosa dal 1989. Puoi accedere al suo database di notizie online all'indirizzo http://hrwf.eu/newsletters/forb/.