Promossa a Parigi la repressione russa delle minoranze religiose

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Alexander Dvorkin

Il famigerato Alexander Dvorkin e alcuni dei suoi amici hanno dichiarato di essere loro i perseguitati dagli Stati Uniti e da Bitter Winter.

di Massimo Introvigne — Immaginate se Cheng Quanguo, il segretario del PCC nello Xinjiang che è oggetto di sanzioni negli Stati Uniti per i suoi crimini contro l'umanità, fosse apparso in Occidente affermando di essere perseguitato dagli Uiguri e dai loro amici nel mondo democratico, osannando i suoi campi di concentramento come pratiche modello che altri paesi dovrebbero imitare. Oppure se, negli anni 30, Heinrich Himmler e Joseph Goebbels avessero tenuto una conferenza a Parigi presentandosi come vittime di una persecuzione degli Ebrei, dei loro sostenitori americani e degli studiosi che avevano scritto contro l'antisemitismo nazista. I comici che lo proponessero come spettacolo satirico sarebbero accusati di cattivo gusto.

Eppure, è proprio quello che è successo il mese scorso a Parigi, quando un uomo accusato dagli Stati Uniti e da studiosi occidentali (e da alcuni russi) di essere il promotore delle peggiori violazioni della libertà religiosa in Russia, ha tenuto una conferenza, sostenuto da una cerchia di amici, promuovendo ciò che sta succedendo in Russia come un esempio e sostenendo di essere lui la vera vittima della persecuzione.

Nel 1992, Alexander Dvorkin, un russo diventato cittadino americano, tornò a Mosca dagli Stati Uniti, dove aveva trascorso quindici anni, si convertì al Cristianesimo Ortodosso e abbracciò le teorie del movimento anti-sette. Tornato in Russia, fu ingaggiato dalla Chiesa Ortodossa Russa perché coordinasse le attività volte a sopprimere la concorrenza dei gruppi religiosi sia nazionali che importati che, dopo la caduta del regime sovietico, erano di nuovo liberi di operare.

Dopo che la Russia ha approvato leggi che permettono ai tribunali di mettere al bando i gruppi religiosi etichettati come "estremisti", nel 2009 Dvorkin è stato nominato capo del Consiglio di Esperti Religiosi del governo, con un ruolo cruciale nel designare quali gruppi devono essere considerati "estremisti" e repressi o "liquidati", come è successo ai Testimoni di Geova nel 2017. Dvorkin ha anche cercato di esportare il modello russo di repressione all'estero, visitando la Cina e Hong Kong per sostenere le misure repressive del regime contro i gruppi etichettati come xie jiao e diventando il vicepresidente della FECRIS, la federazione europea anti-sette, originariamente creata in Francia allo stesso indirizzo dell'organizzazione francese anti-sette UNADFI, che è tuttora un'organizzazione membro. Nel 2020 l'USCIRF, la Commissione degli Stati Uniti per la Libertà Religiosa Internazionale, ha chiesto al governo americano di censurare pubblicamente Dvorkin e la FECRIS “per la loro continua campagna di disinformazione nei confronti delle minoranze religiose" e per il loro sostegno alla persecuzione religiosa in Russia.

Il 25 febbraio 2021, Dvorkin è apparso a una conferenza organizzata a Parigi dal titolo inoffensivo "Stato nazionale e le nuove forme transnazionali di coscienza religiosa", sponsorizzata dal Centro internazionale per lo Studio dell'Eurasia, che sembra essere gestito principalmente da russi. Il suo discorso è stato, a suo modo, straordinario.

Oltre ad essere un esempio clamoroso di un persecutore che si spaccia per vittima, il discorso mostra che tipo di ideologia sostiene la politica della Russia contro le minoranze religiose che etichetta come "sette" ( quando Dvorkin parla in inglese le definisce "sette totalitarie").

Dvorkin ha sostenuto che "negli anni '90, la nuova Russia, che stava acquisendo con fatica la sua identità, ha dovuto affrontare una massiccia invasione di sette totalitarie, che hanno immediatamente attirato migliaia e decine di migliaia di nuovi aderenti alle loro file... La legge Gorbaciov sulla libertà di coscienza (1990) ha contribuito a dare libero corso alle sette, che hanno ottenuto successi spettacolari".

Grazie agli sforzi di Dvorkin e del movimento anti-sette russo la legislazione russa è stata cambiata, e "una nuova legge sulla libertà di coscienza e sulle organizzazioni religiose è stata approvata nel 1997. La legge è stata il risultato di difficili compromessi e accordi, ma comunque, in una certa misura, ha permesso di limitare le attività delle sette. Il vero progresso nell'atteggiamento dello stato russo verso le sette è iniziato dopo il 2015 e ha coinciso più o meno con il deterioramento delle relazioni della Russia con i paesi occidentali".

Questo "deterioramento", ha sostenuto Dvorkin, ebbe l'effetto positivo di favorire la repressione delle "sette". "Furono intraprese azioni legali, che non potevano più essere ritardate o fermate per volontà politica (come avveniva negli anni di Eltsin), dato che le relazioni con i partner occidentali erano già pessime e comunque in via di deterioramento". Il risultato è stato che "un certo numero di sette, il caso più famoso è quello dei Testimoni di Geova, sono state messe al bando in Russia in virtù delle leggi contro l'estremismo", e ora anche altri gruppi sono presi di mira.

Purtroppo, però, "Mormoni, Hare Krishna, Scientologisti, Falun Gong, Neo-Pentecostali, Vissarioniti, molti culti 'New Age', Testimoni di Geova, [anche se] recentemente vietati in Russia, ecc. sono sopravvissuti e sono ancora in attivitá e visibili".

Da un lato, "mentre molti paesi occidentali che un tempo erano d'esempio nella lotta contro le sette, come Francia, Germania, Belgio e Austria stanno gradualmente rivedendo le loro posizioni sotto la pressione degli Stati Uniti, la Russia, al contrario, sta intensificando la sua lotta contro le sette". Questo non sembra essere vero per la Francia.

D'altra parte, Dvorkin ha riconosciuto che le campagne russe non hanno avuto pieno successo, con "le sette che si consolidano e guadagnano connessioni". Dvorkin ha incolpato studiosi occidentali come "Eileen Barker, Massimo Introvigne, James Richardson e altri [che] hanno fatto frequenti visite in Russia, sia su invito delle sette (per intervenire in processi, in sedi scientifiche, in udienze davanti alle agenzie governative, ecc.) e su invito di istituzioni laiche.

Riguardo al sottoscritto, poiché Dvorkin non può essere disinformato su ciò che accade nel suo territorio in Russia, sta solo mentendo consapevolmente. Non sono un visitatore "frequente" in Russia e non sono mai stato invitato lì dai nuovi movimenti religiosi, ma ho parlato in quattro conferenze sulla libertà religiosa a Mosca.

Una è stata organizzata dalla Chiesa Ortodossa Russa, la seconda dal Dipartimento per la Cooperazione Interregionale, la Politica Nazionale e le Relazioni con le Organizzazioni Religiose della Città di Mosca, la terza e la quarta dalla Fondazione di Carità di San Gregorio il Teologo, fondata con la partecipazione del Metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne della Chiesa Ortodossa Russa (che che in una intervista mi ha definito “un noto sociologo e studioso di religione italiano").

Forse Dvorkin considera una "setta" la parte della Chiesa Ortodossa Russa che non sostiene le sue posizioni radicali. L'unico caso che ha trovato in cui ho tenuto conferenze a membri di quello che lui chiama "un piccola ma estremamente distruttiva setta" è stato all'Associazione delle Scienze Applicate di Odessa. A parte il fatto che questa Associazione non è, in senso stretto, un movimento religioso, si dà il caso che Odessa sia in Ucraina, anche se, considerando le sue posizioni politiche estremiste, forse Dvorkin rivendica Odessa per la Russia.

Massimo Introvigne at the Forum

Massimo Introvigne al Forum organizzato dal Dipartimento per la Cooperazione Interregionale, la Politica Nazionale e i Rapporti con le Organizzazioni Religiose della città di Mosca, 16 ottobre 2014.

Attraverso i nostri scritti e viaggi in Russia (reali o immaginari), ha aggiunto Dvorkin, gli studiosi occidentali dei nuovi movimenti religiosi hanno corrotto una "nuova generazione" di "sociologi della religione russi, alcuni dei quali sono stati addestrati in Occidente". Quando si sono uniti agli sforzi dei governi degli Stati Uniti e degli studiosi occidentali, Dvorkin si è trovato perseguitato. O così sosteneva: "Sono in atto campagne internazionali di odio e diffamazione nei confronti dei rappresentanti del movimento anti-sette. In Russia, tutto questo è personificato principalmente nella mia umile persona, contro la quale si sono uniti le sette, i loro convinti sostenitori e, ahimè, il Dipartimento di Stato e il Congresso degli Stati Uniti, che da tempo si sono uniti a questa campagna e sostengono le sette totalitarie."

Giocare la carta anti-occidentale e anti-americana è comune in Russia, ma ciò che è interessante è il tentativo di Dvorkin di vendere la sua merce tossica in Occidente. È arrivato alla conferenza accompagnato da alcuni fiancheggiatori minori, tra cui Gerry Armstrong, un attivista americano anti-sette che nel 2014 ha scritto a Vladimir Putin definendolo una vittima delle "massicce campagne occidentali" di "propaganda nera", e chiedendo alla Russia di intensificare la persecuzione di Scientology.

Un altro anti-sette della FECRIS chiamato Luigi Corvaglia ha contribuito con due delle sue bizzarre teorie personali che normalmente presenta in oscure pubblicazioni italiane, secondo  le quali l'USCIRF è solo un gruppo di repubblicani Cristiani che si impegnano in "discorsi di odio", e che Bitter Winter è l'unica fonte che sostiene che la Chiesa di Dio Onnipotente è perseguitata in Cina.

Ovviamente, l'USCIRF è una commissione bipartisan del governo federale degli Stati Uniti i cui membri sono selezionati dal presidente degli Stati Uniti e dai leader del Congresso di entrambi i partiti, Democratico e Repubblicano.

L'attuale presidente dell'USCIRF è un democratico, e quando il rapporto che criticava Dvorkin e il FECRIS fu preparato, il presidente dell'USCIRF era un Buddista. Ben prima che Bitter Winter iniziasse ad essere pubblicato, diversi paesi avevano riconosciuto che la Chiesa di Dio Onnipotente era perseguitata e avevano concesso asilo ai suoi rifugiati.

Mentre siamo lusingati dall'importanza che gli anti-sette attribuiscono a Bitter Winter, non siamo la fonte principale di informazioni sulle pesanti pene detentive a cui sono condannati i membri della Chiesa di Dio Onnipotente in Cina. La fonte principale è il governo cinese stesso, che pubblica regolarmente tali sentenze nella sua mastodontica banca dati dei casi giudiziari.

Una conferenza in cui tali teorie sono state presentate in modo serio solleva domande sulle sue motivazioni. Come nota a piè di pagina, mi era stato chiesto di partecipare con un intervento su "culti e sette", e avevo risposto con una mail datata 14 gennaio 2021, che, "come forse sapete, non uso la nozione di 'setta' e 'culto', e credo che tali categorie non sono di alcuna utilità a livello scientifico". Il 15 gennaio, gli organizzatori hanno risposto che "volevano riunire diversi punti di vista di esperti sull'argomento e avere una discussione significativa" insistendo che avrebbero voluto includere il mio differente punto di vista. Due giorni prima della conferenza, il 23 febbraio, mi hanno scritto che "a causa di circostanze imprevedibili dobbiamo cancellare la sessione della nostra conferenza in cui era prevista la sua partecipazione". Forse era la parola "conferenza" che aveva creato un malinteso. Almeno nella sua parte su Dvorkin e sulle "sette", non si trattava di una conferenza accademica destinata a una "discussione significativa" tra "diversi punti di vista", ma di un evento di propaganda spudorata in difesa della repressione russa della libertà religiosa.

Fonte: Bitter Winter