Cina

Lettera aperta alle industrie della moda e dell'arredamento

Il tempo è scaduto. Noi, la Coalizione per porre fine al lavoro forzato nella regione Uigura, chiediamo a tutte le aziende interrompere con urgenza tutti i legami con il lavoro forzato uiguro. Il governo cinese sta perpetrando abusi di massa dei diritti umani contro gli Uiguri e altri popoli turchi e musulmani nella Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang (Regione Uigura) nella Cina occidentale. Questi abusi includono sorveglianza di massa, detenzione arbitraria, stupro, tortura, "rieducazione" politica, sterilizzazioni forzate e lavoro forzato.

Il Canada chiama genocidio i crimini del PCC contro la popolazione Uigura

di Marco Respinti — Lunedì 22 febbraio 2021, la Camera dei Comuni del Parlamento canadese a Ottawa ha votato a favore di una mozione che riconosce formalmente come genocidio i crimini commessi dal Regime Comunista Cinese contro il popolo della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang (XUAR), che i suoi abitanti Musulmani Uiguri e altri Turchi chiamano Turkestan orientale. La mozione è passata con 266 voti a zero. È stata introdotta dal Partito Conservatore giovedì 18 febbraio.

Anche i Paesi Bassi lo chiamano genocidio

di Marco Respinti — Giovedì 25 febbraio, il Parlamento olandese ha approvato una mozione non vincolante che definisce "genocidio" i crimini contro gli Uiguri in Cina. La mozione era stata presentata da Sjoerd Sjoerdsma, del partito di centro-sinistra Democraten 66, che ha anche proposto separatamente di fare pressione sul Comitato Olimpico Internazionale per spostare le Olimpiadi invernali del 2022 fuori dalla Cina.

Praticante del Falun Gong arrestato di nuovo e condannato a 14 anni

di Marco Respinti — Il 17 dicembre 2020, Ma Zhiwu, un praticante del Falun Gong della Regione Autonoma di Ningzia Hui, prevalentemente Musulmana, è stato condannato dalla Corte Intermedia di Guyuan a 14 anni di carcere, sia in base all'articolo 300 del codice penale cinese, che punisce chi è attivo in un gruppo religioso vietato etichettato come xie jiao, sia per presunto "incitamento alla sovversione del potere dello Stato".

Tortura cinese di donne e monache tibetane in Tibet – Seconda parte

La Carta delle Nazioni Unite, al Capitolo I "Fini e Princìpi", all'articolo 1, comma 3, indica come uno dei fini perseguiti: «Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione».

Il 9 dicembre 1948 le Nazione Unite adottarono la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio. L'articolo 2 della Convenzione definisce così il genocidio:

Come la polizia cinese tortura donne e monache tibetane all’interno del Tibet – Prima parte

La Carta delle Nazioni Unite, al Capitolo I "Fini e Princìpi", all'articolo 1, comma 3, indica come uno dei fini perseguiti: «Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale culturale od umanitario, e nel promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione».

Il 9 dicembre 1948 le Nazione Unite adottarono la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio. L'articolo 2 della Convenzione definisce così il genocidio:

I casi dei rifugiati della Chiesa di Dio Onnipotente discussi in un nuovo libro

di Alessandro Amicarelli — Reactions to the Law by Minority Religions, a cura di Eileen Barker e James T. Richardson (Londra e New York: Routledge, 2021), è un libro eccezionale, che servirà da manuale per giudici, avvocati e studiosi per gli anni a venire. Non è una novità descrivere come le religioni minoritarie siano spesso discriminate dalle leggi e dalla loro applicazione, ma per la prima volta questo volume discute di cosa si fa, o si dovrebbe fare, per contrastare questo stato di cose. I lettori di Bitter Winter troveranno nel libro articoli di nomi familiari, dai due noti curatori a Susan Palmer, Peter Zoehrer, Eric Roux.

Relazioni con la Cina: la Germania tradirà la promessa “Mai più” per interessi economici?

di Abdulhakim Idris — Nella comunità internazionale restano le tracce del trauma della seconda guerra mondiale. Specialmente in Germania, l'amministrazione nazista continua a essere ritenuta la responsabile. Mentre questo grande dolore persiste, il mondo sta sperimentando ancora una volta la realtà del genocidio. Ogni giorno emergono nuove prove e nuovi documenti sul genocidio compiuto dal Regime Comunista Cinese contro gli Uiguri Musulmani, i Kazaki, i Kirghisi e altre popolazioni del Turkestan orientale. Nonostante questa situazione innegabile, la visione dell'Unione Europea guidata dalla Germania che siede al tavolo con la Cina dimostra che l'Occidente ha dimenticato le parole "mai più" sulla scia dell'Olocausto.

Leggete le "Misure amministrative per i membri del clero": abbiate paura, abbiate molta paura

di Massimo Introvigne — Ci siamo. Annunciate a novembre e, come di consueto pubblicate per raccogliere "commenti" che non cambiano mai nulla di sostanziale, le nuove “Administrative Measures for Religious Clergy” entreranno in vigore il 1° maggio. Creano un sistema di monitoraggio orwelliano e potenziano il già severo controllo esistente su tutto il clero.

L'emendamento sul genocidio nel Regno Unito: Riproviamoci

di Ruth Ingram — Questa settimana è fallito drasticamente un ultimo, disperato tentativo del Partito Conservatore britannico di persuadere i Lord a riconsiderare la loro posizione sui rapporti commerciali con gli stati responsabili di genocidi. I Pari hanno respinto le pressioni del Governo volte ad annullare un emendamento alla Legge sul Commercio, che vieterebbe accordi bilaterali con gli stati responsabili di genocidi, votando per la seconda volta a favore della proposta, con 171 voti.

Rapporto annuale 2020 della persecuzione della Chiesa di Dio Onnipotente da parte del Partito Comunista Cinese

Oggi, 3 febbraio 2021, la Chiesa di Dio Onnipotente (The Church of Almighty God) rende pubblico il Rapporto annuale della persecuzione della Chiesa di Dio Onnipotente da parte del PCC, esponendo i continui attacchi che hanno colpito questa fede religiosa sotto l'ombra del COVID-19. Nel corso del 2020 non meno di 7055 Cristiani membri della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati arrestati e 1098 hanno subito condanne, 21 sono state torturate a morte.

'In Prison for Their Faith 2020', un nuovo rapporto che fornisce la mappa dei prigionieri di 13 gruppi religiosi a livello mondiale

Il 10 dicembre 2020 avevamo dato notizia di un appello sottoscritto da 14 ONG, tra cui FOB, alle autorità di Cina, Iran e Russia affinché liberino i religiosi prigionieri, a rischio di essere infettati dal COVID-19. Tale appello si basava sul rapporto annuale di HRWF: “In Prison for Their Faith 2020”. Oggi pubblichiamo una breve sintesi del rapporto di HRWF.

COVID-19: 14 ONG esortano Cina, Iran e Russia a liberare tutti i religiosi prigionieri

HRWF (10.12.2020) – Quattordici ONG per i diritti umani fanno appello alle autorità di Cina, Iran e Russia affinché liberino i religiosi prigionieri, a rischio di essere infettati dal COVID-19. Questi sono i tre paesi che hanno il più alto numero di credenti appartenenti a diverse fedi in prigione, secondo il database dei prigionieri di FoRB di Human Rights Without Frontiers’ (HRWF) che documenta migliaia di casi individuali.

Perché l’ONU si sta facendo beffe dei diritti umani

by Aaron Rhodes — Il 13 ottobre, la Cina, Cuba, il Pakistan, la Russia e l’Uzbekistan – tutti noti per aver abusato dei diritti umani – sono stati tra i 14 stati eletti al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, il che ha portato la proporzione di Stati non democratici nel principale organismo mondiale per la promozione dei diritti umani al 60%. Cuba ha ricevuto 170 voti, o l'88%, nel voto dell'Assemblea Generale a scrutinio segreto.

Più di 180 organizzazioni chiedono ai marchi dell’abbigliamento di cessare la complicità con il lavoro forzato degli Uiguri

Oggi, ai 72 gruppi per i diritti umani degli Uiguri si uniscono oltre 100 organizzazioni della società civile e sindacati di tutto il mondo per invitare i marchi dell'abbigliamento e i rivenditori a cessare di avvalersi del lavoro forzato in atto nella regione autonoma Uigura dello Xinjiang ("regione Uigura"), nota alla popolazione locale come Turkestan orientale, e porre fine alla loro complicità nelle violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo cinese.

L'America e la libertà religiosa nel mondo

Il 2 giugno scorso, il presidente Donald J. Trump ha firmato un Ordine Esecutivo sulla promozione della libertà religiosa internazionale, incaricando il Dipartimento di Stato USA di dare priorità alla libertà religiosa internazionale nella sua attuazione della politica estera e del bilancio.

«La libertà religiosa, la prima libertà americana, è un imperativo morale e di sicurezza nazionale» recita l'ordine esecutivo. «La libertà religiosa per tutte le persone in tutto il mondo è una priorità della politica estera degli Stati Uniti e gli Stati Uniti rispetteranno e promuoveranno con forza questa libertà».

25 anni dopo: liberate l’11° Panchen Lama!

di Marco Respinti — Nel 1995 il PCC rapì la seconda carica gerarchica della scuola Geluk del buddhismo tibetano per sostituirla con un burattino ai propri ordini. Diversi parlamentari europei ne chiedono ora la liberazione. Numerosi parlamentari di diversi Paesi europei hanno inoltrato dichiarazioni formali alla Cina per chiedere il rilascio immediato dell’undicesimo Panchen Lama del Tibet, Gedhun Choekyi Nyima, e di tutta la sua famiglia, a 25 anni della loro “scomparsa”. Si tratta di 15 parlamentari svizzeri, 4 italiani, 16 parlamentari cechi e 16 senatori sempre cechi firmatari di quattro differenti richieste.

“Shincheonji” i nuovi “untori”: storia di una moderna persecuzione religiosa

di Silvio Calzolari — Le calamità e i disastri sembrano essere le prove più schiaccianti della precarietà della condizione umana, della fragilità delle società e di ogni costruzione culturale. Una calamità è una situazione di estrema criticità che si verifica quando un agente potenzialmente distruttivo e pericoloso colpisce una popolazione che viene colta in una situazione di grande vulnerabilità. Le calamità ed i disastri causano senso di insicurezza e terrore. Ma come si reagisce ai fattori esterni e a volte invisibili, come nel caso delle epidemie che improvvisamente possono colpire tutto quanto sembra garantire la nostra protezione e sicurezza (famiglia, casa, società)?